Capitolo 6

794 65 5
                                    

"Lexa, se non vieni subito al lavoro ti sculaccio davanti a tutti, e per tutti intendo davanti alle telecamere, così la tua bella potrà vedere il tuo sederino in tv!!"

Lexa allontanò il cellulare dall'orecchio, ammiccando con gli occhi frastornata dal tono di Anya.
Si accucciò ancor di più tra le coperte sbuffando sonoramente e stropicciandosi gli occhi disturbati dalla luce che si infiltrava nella stanza.

Non usciva da casa sua da due giorni ormai, dandosi malata al lavoro per pensare a come rintracciare una persona con solo nome e cognome a portata di mano, ma soprattutto per  struggersi al solo pensiero di non poterla vedere, o sentire anche solo la sua voce.

Con la voce impastata dal sonno mormorò un sì indeciso al telefono.

"Ascolta, so che aver perso il suo numero ti ha scoraggiata, ma ci sono altri modi per trovarla!"disse Anya con un tono più dolce.

Lexa si drizzò a sedere scostandosi i capelli dal viso.

"Come? Conosci qualcuno?!" chiese forse con la voce un po' stridula.

"Tu conosci qualcuno, sciocchina..." dal silenzio di Lexa Anya andò avanti.
"Il nome Raven ti dice qualcosa?"

A Lexa crebbe lentamente un sorriso smagliante.

Raven era stata la loro compagna di corsi al college, e anche se avevano preso strade diverse si sentivano ancora. Da ragazza brillante e nerd qual'era, e la sua abilità al computer, dirigeva un'importante azienda informatica di Chicago.

"D'accordo, mi preparo e sono lì tra mezz'ora, intanto tu chiamala e se è libera chiedile di vederci a pranzo."

"Ecco la mia Lex! Benissimo, ci vediamo dentro, fa un freddo che si gela fuori."

Chiusa la chiamata Lexa si vestì velocemente e raggiunse l'edificio dopo un caffè al volo.
Vide subito all'entrata l'amica intenta a scrivere qualcosa su un foglio.

"L'hai chiamata?"
"Certo, ha detto di vederci al bar infondo alla strada alle 13.00"
Lexa annuì felice.

Forse c'è ancora qualche speranza.


/////////////


Dopo varie riunioni finalmente Lexa si avviò verso il bar, dove Anya e Raven la stavano aspettando.

Camminando per strada venne distratta da un rumore di clacson, e girandosi distrattamente vide una chioma bionda camminare dall"altra parte della strada.

Era Clarke, l'avrebbe riconosciuta tra mille.

Era intenta a scrivere qualcosa al cellulare quindi non l'aveva vista.
Una gioia immensa le crebbe nel petto: era lei! L'aveva ritrovata! C'erano minime possibilità che potesse accadere una cosa simile, ma eccola là!

Lexa iniziò a farsi largo tra la folla, ma quando fece per attraversare un bus le passò a un palmo dal naso, fermandosi esattamente davanti a lei.
Le persone iniziarono a scendere e Lexa venne spinta indietro, schiacciata dalla gente che passava.
Quando riuscì finalmente a liberarsi Clarke non c'era più.

Lexa si passò le mani tra i capelli, frustrata e ancor più arrabbiata di prima.

Il destino le faceva sempre brutti scherzi: le offriva la cosa che più voleva su un piatto d'argento e poi fuggiva via, senza darle il tempo di assaporarla.

Sentì chiudersi la gola e le lacrime invaderle gli occhi.
Ricominciò a camminare velocemente stringendo le mani a pugno fino a ferirsele con le unghie. Spintonò la gente, senza curarsi dei loro lamenti e insulti.
Raggiunse senza accorgersene il bar, ed entrò asciugandosi le lacrime con la manica della giacca.

Vide le amiche sedute a un tavolino salutarla prima sorridenti, poi guardandola meglio, si alzarono preoccupate.
Lexa le raggiunse e si sedette salutandole pacatamente, ma loro restarono in piedi.
Raven le posò una mano sulla spalla, stringendogliela teneramente.

"Stai bene?"chiese comprensiva.

"No." sussurrò Lexa con voce spezzata.



Scusate per il leggero ritardo! Grazie di leggere la mia storia, se vi piace votate e/o commentate! Xoxo

Legate dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora