"Ti guardo,Alec"

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Ci sono delle persone nella nostra vita che tessono le fila delle nostre giornate,senza che noi lo sappiamo
Altri lo chiamano semplicemente destino,ma a me piace pensare che ci sia qualcuno che si diverte a ricamare a mano ciò che è il nostro futuro
Mia madre era una di queste persone
L'avevo sempre vista come una donna forte,determinata e coraggiosa.
Faceva di tutto affinché io ,Isabelle e poi successivamente Jace,facessimo tutto quello di cui eravamo capaci
Credeva in noi e noi gliene eravamo grati.






L'unico problema era che a volte noi ci dimenticavamo del suo ruolo
L'unico suo difetto era quello di nascondere le sue emozioni,camuffandole con uno sguardo duro e con il tono sempre più alto di voce,nella speranza di non mostrarci quello che si nascondeva al di sotto della sua armatura
E ci era riuscita.
Era entrata nell'istituto due giorni fa,con il rumore dei suoi tacchi quindici a riecheggiare nell'atrio mentre attraversava io corridoi,cominciando a dettare già legge





E se Jace era contento del suo arrivo ed io ero sorpreso dalla sua visita,Isabelle era rimasta impassibile
Il suo rapporto con nostra madre non era mai stato uno dei migliori
Isabelle era uno spirito libero ,non aveva alcun freno,non seguiva le regole ed era l'esatta incarnazione di tutto quello che nostra madre non voleva che fosse
Niente era riuscita a farla diventare la figlia perfetta che mia madre voleva che diventasse,così la sua idea di perfezione di era focalizzata su Jace
Aveva dato a lui tutto quello che aveva privato a noi









Era lui quello che abbracciò per primo quando entrò dalla porta dell'istituto,era a lui che sorrideva per ogni parola che pronunciava,era a lui che perdonava tutte le infrazioni della legge ed era solo soltanto quando quadrava lui che le si illuminavano gli occhi
E se Isabelle era ciò che mamma non voleva,io non ero abbastanza
Nonostante la mia tecnica di combattimento fosse perfetta,nonostante tutti gli sforzi per vedere un miraggio di Orgoglio verso di me nei suoi occhi e nonostante io fossi il suo amico figlio maschio per dieci anni,mia madre non mi aveva mai tratto come tale.
Sbagliando si impara .








Era costretta ad abbracciarmi davanti a Isabelle e Jace,ma io sentivo il freddo glaciale che il suo corpo emanava al contatto con il mio è solo io sentivo i suoi gesti rigidi
Era sempre una coltellata al petto sapere che nemmeno per i miei genitori io potessi essere abbastanza
Per Jace non ero abbastanza
E non lo sarei mai stato per nessuno.
Non smettevo di pensare a come tutti potessero preferite lui a me,io compreso




Perché per una volta non potevo essere io quello di cui i miei genitori erano orgogliosi?
Perché non potevo essere io quello desiderato dagli altri?





Con rabbia colpii il sacco con cui mi stavo allenando a suon di pugni
Cosa aveva lui che io non avevo?
La rabbia cominciava ad aumentare e la forza con cui colpivo quel sacco lo fece volare dall'altra parte della stanza




"Alec?"



La voce di Isabelle arrivò alle mie orecchie come un suono ovattato
Ero ancora colmo di tensione ed il mio corpo quando ero nervoso non funzionava,si rifiutava di rispondere ai comandi del mio cervello
La verità è che non avevo parlato con Jace.
Non ce ne era stato il tempo




"Stai bene?" la sua mano si poggiò sul mio avambraccio nella speranza di rassicurarmi





"Non so più cosa significhi stare bene,Izzy " dissi per poi colpire ancora con più forza quel sacco





"Alec" ancora la sua voce mi richiamò nel vano tentativo di calmarmi
"Devi smetterla di pensare.Agisci" disse mentre spostò il ciuffo appiccicaticcio dalla mia fronte




Say you won't let go || Malec.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora