-Che cosa dovrei fare?! Ma sei impazzita, Mama?
Candy, l'ultima arrivata della famiglia Charlotte e già secondo Generale dei dolci dopo Katakuri, sbuffò pesantemente e mise le mani sui fianchi.
-Spero tu stia scherzando!Il volto della madre si aprí in un sorriso orribile e la ragazza indietreggiò di un passo, stringendo i denti e assottigliando gli occhi con rabbia.
-Hai sentito benissimo, Candy. Ti obbligo a dirigerti a Impel Down per liberare Jinbe- disse, mentre qualche goccia di bava finiva a terra con un suono acido.
-Non capisco... Pensavo che uno dei tuoi motti fosse quello di cavarsela da soli. Non aiuti mai i tuoi figli, figuriamoci i sottoposti. Cosa stai nascondendo?- l'accusò.
-Nulla, cara- allargò l'inquietante sorriso. -Solo che è uno dei piú forti. Non posso mica lasciarlo marcire in una cella, non credi?- cantilenò.
-Non sei credibile e comuque perchè io? Visto che ci tieni cosí tanto, non puoi andarci direttamente tu?- chiese Candy al limite della pazienza.
-Andare fino a là?! SCORDATELO! Devo rimanere qui a controllare che tutti i preparativi per il Tea Party di settimana prossima siano pronti. Inoltre,- perse improvvisamente il sorriso e una vena iniziò a pulsare sulla sua fronte -se andassi io, ci vorrebbe troppo tempo e sarei costretta ad annullare la festa... E TU SAI QUANTO QUESTO MI FAREBBE INFURIARE!
La ragazza chiuse gli occhi e voltò la testa di lato, amareggiata. -E va bene, vado. Ma sia chiaro che lo faccio per Jinbe, non per te.
Detto questo uscí dalla sala, lasciandosi la madre alle spalle e imboccando il corridoio principale del Whole Cake Chateu.
Ma chi si credeva di essere quella megera? L'unico motivo per cui ancora cercava di portarle un minimo di rispetto era per il suo titolo di Generale dei dolci.
Aveva un potere assoluto che le permetteva di comandare persino i suoi fratelli maggiori. Quello era il suo status e quello si sarebbe tenuta, anche se significava inimicarsi un poco quella donna.-Brutta strega!- urlò colpendo un muro di torrone e provocando un buco. -Oh...- si accorse del danno e lo fissò amareggiata, apprestandosi a richiuderlo con una gelatina viola, dello stesso colore dei suoi capelli.
-Chi è che stai insultando questa volta, Candy? Ancora Mama?- chiese una voce alle sue spalle.
La ragazza si voltò di scatto e notò il fratello, appoggiato alla parete opposta e con le braccia incrociate.
-Può darsi... E comunque non sono affari tuoi- sputò acida.
-Che tu le voglia bene o no, è pur sempre mia mamma e mi dà fastidio sentir parlare cosí di lei. Inoltre...- sospirò -cerca di non prendertela piú con le cose o le persone che incontri sul tuo cammino. Gli abitanti di Whole Cake Island non reggerebbero un'altra volta la distruzione di piú di metà del castello. Tu e Mama ci siete andate pesanti l'ultima volta.
-Non è successo niente a Sweet City... Perciò non vedo perché riesumare la storia.
Katakuri si staccò dal muro e si avvicinò alla sorella con fare minaccioso -Solo perchè io, Smoothie e Cracker abbiamo impedito ai pezzi di torta che stavano crollando di schiacciarla.
La ragazza sussultò e parve pensarci un attimo, poi voltò le spalle al fratello e si diresse verso l'uscita del castello -Vedrò di stare attenta- disse, facendo spuntare l'ombra di un sorriso sul volto dell'altro.
A dirla tutta Candy non era cattiva; però, quando si arrabbiava, mostrava la stessa, orribile e odiosa furia della madre: l'unica cosa che pareva aver preso da lei.
Ogni volta che entrava nella medesima stanza di Big mom, tutti gli abitanti dell'isola e del castello venivano avvisati, in modo da potersi tenere a debita distanza. Le due, quasi sempre finivano col distruggere qualcosa. Solo una volta avevano praticamente fatto saltare in aria metà del Whole Cake Chateu, causando danni ingenti dal valore di mesi di duro lavoro.

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One Piece // Intrusione a Impel Down
FanfictionImpel Down: Prigione di massima sicurezza del Governo Mondiale. Vi sono rinchiusi i criminali peggiori del mondo. Impossibile entrare. Impossibile uscire. Eppure... Qualcuno ce l'ha fatta. *contiene spoiler* Tratto dalla storia: "L'eco dei suoi pa...