Capitolo XXXVI

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Chaeyoung's P.O.V.
Nonostante sia domenica, alle nove sono già a tavola per la colazione. Namjoon si aggiunge dopo un paio di minuti, così mangiamo insieme.
"Oppa" dico a un certo punto e Namjoon riposa il biscotto sul piatto:"Dimmi."
"Ho intenzione di invitare Dahyun a casa" rispondo in tono serio.
"Quando?"
"Per pranzo. E proverò a convincerla a parlare con Yoongi."

Mio fratello alza lo sguardo e sorride:"A lui ci ha già pensato il sottoscritto."
"Davvero?" Domando sollevata, "e sai se oggi è libero per caso?"
"Sì, ecco quello che faremo" afferma deciso e mi spiega il suo piano.
Terminata la colazione torno in camera mia e chiamo Dahyun per invitarla.
"Certo che ci sono!" risponde entusiasta.
"Allora a tra poco" chiudo la telefonata e riferisco tutto a Namjoon.
"Yoongi passerà verso le sei e sistemeremo tutto" conclude per poi riprendere a studiare.

Dopo un po' Dahyun arriva, saluta mio fratello e mi raggiunge in camera.
Passiamo il tempo a parlare e ascoltare kpop fino a quando mia madre non ci chiama per avvisarci che il pranzo è pronto.

"Mandiamo un selca a TaeTae" suggerisce Dahyun mentre guardiamo la TV.
"Mmh ok" afferro il cellulare e ci facciamo una foto.
"Dice che sembri una scimmia" scoppio a ridere e lei mi dà una gomitata:"Questa è anche per il tuo simpatico amico!"
"E non vuoi farti vedere dal tuo amato?"
"Nononono" cerca di togliermi il telefono da mano, ma è troppo tardi.

"Sono contenta che vi siate chiariti" dico massaggiandomi il braccio per la seconda gomitata.
"Anche io."
"A proposito di chiarimenti..."
"Sì?"
"Ecco... credo sia meglio che tu parli con Yoongi."

Dahyun finalmente si gira verso di me:"E come dovrei fare? Per il modo con cui l'ho trattato mi odierà adesso..."
Il suono del campanello ci interrompe. Namjoon mi chiama per farmi capire che l'amico è arrivato, così prendo per mano Dahyun e la trascino al piano di sotto:"Non ne sarei così sicura."

Dahyun's P.O.V.
Giunta davanti all'ingresso al seguito di Chaeyoung, mi trovo di fronte a Yoongi. Un silenzio imbarazzante cala fra noi, tanto che si sentono distintamente i rumori dall'esterno della casa.
Non riesco a guardarlo negli occhi, ma so che mi sta fissando. Riesco a percepire la rabbia e il risentimento che prova e non posso biasimarlo.

All'improvviso si volta indietro e apre la porta.
"Che ne dici se... usciamo un po'?" mi chiede un po' insicuro indicando il marciapiede.
"Mi sembra un'ottima idea!" esclama Chaeyoung alle mie spalle e mi spinge.
"Ho capito!" le sussurro seccata e seguo Yoongi.

È peggio di quanto temessi: guardiamo in direzioni opposte, come due sconosciuti che per caso si trovano sullo stesso lato della strada. E nonostante siano pochi centimetri a separarci, la distanza tra noi mi sembra infinita. Chi mi dà le spalle ora non è il ragazzo scontroso che conoscevo, che tuttavia riusciva a mostrare a me il suo lato più dolce. No, è una persona completamente diversa. È una persona ferita.

Che io ho ferito.

"Namjoon ha detto che volevi parlarmi" dice Yoongi all'improvviso facendomi sobbalzare, "hai intenzione di seguirmi come un cane fino a casa?"
Le sue parole fredde mi bloccano:"Ecco..."
Yoongi si ferma e si volta per guardarmi:"Non potrà essere più grave di quello che hai già fatto, no?" continua con un'espressione severa.
"Scusa" è l'unica parola che riesco a far uscire da bocca.

"Scusa? È il minimo, non credi? Dopo avermi illuso, lasciato e poi illuso di nuovo. Hai idea di come mi sia sentito? Hai preso anche lontanamente in considerazione i miei sentimenti?"
"L'ho fatto!" Rispondo frustrata, attirando l'attenzione di qualche passante, "m-ma non potevo continuare a mentire..."
Yoongi sospira e riprende lentamente a camminare:"Vieni qui vicino, altrimenti penseranno che stiamo litigando."

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