Capitolo 4

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Qualcuno di voi si starà già annoiando al pensiero che questo piccolo compendio sui miei prossimi quarant'anni possa essere noioso perché privo di effetti speciali, ma non c'è dubbio che qualche cosa di mai provato lo vorrò fare anche io, ma non posso mettere solo cose assurde ed improbabili altrimenti risulterei poco credibile; quindi chiedo fin da subito perdono se ciò che scriverò potrà sembrarvi scontato e banale, ma io credo che la vita sia sempre un po' scontata e banale in partenza... siamo noi che possiamo rendere ogni singolo istante diverso dagli istanti degli altri affinché la nostra vita sia speciale ed unica!

Quindi tornando a noi, prenderò una laurea. Per questa tappa però voglio darmi una precisa scadenza, perché se entro quella data non riuscirò a farcela, be' vorrà dire che non era cosa per me! Non sono una "ciuccia" ma credo di essere sempre stata nella media del tipico studente italiano. Giudizio in pagella "ragazza sveglia, molto intuitiva e capace, potrebbe ottenere ottimi risultati se si impegnasse di più.... Impegno scostante, disordinata è capace ma non si applica." Chissà se veramente non mi applicavo... mha! A mio avviso cercavo di dare il giusto peso allo studio e allo svago. Certo il giusto peso che una ragazzina nella media e adolescente può dare allo studio. Eppure, a volte c'erano cose che mi terrorizzavano della scuola. Spesso facevo degli incubi assurdi. E, credo, che alcune risposte alle mie domande di allora abbiano recentemente trovato una risposta: Dislessia.

E già, dislessia. Sento già qualcuno che si chiede "ma come fa a scrivere allora?", "Scrive perché non può parlare".... Spero di sbagliarmi perché con la grande informazione e attenzione che ruota attorno a questa peculiarità, oggi, non dovrebbero esserci persone che ancora scambiano la dislessia come una forma patologica di scemenza.

Comunque tornando a bomba, la dislessia entra nella mia vita grazie ai miei splendidi due figli, Nicole e Matteo. Grazie a loro ho compreso che se la mia carriera scolastica agli occhi di un estraneo può sembrare disastrosa, in realtà è andata com'è andata proprio perché nessuno si rendeva conto che il mio era semplicemente un diverso modo di apprendere e non una carenza di studio.

Mi sono sposata presto, vent'anni, e il diploma l'ho preso andando a scuola serale quando Matteo frequentava la scuola materna. Non c'era il tempo di pensare anche all'università, bisognava subito far fruttare il diploma, e quindi via nella giungla del lavoro. Ora credo che entro i prossimi dieci anni potrei sicuramente prendere una laurea: sì una bella laurea in psicologia dell'età evolutiva, potrebbe essere un'idea.

La medicina in generale è sempre stata un mio pallino, ma poi ho scoperto la psicologia e me ne sono innamorata. Siccome credo che lo zampino divino centri sempre, pur non essendomi mai laureata in psicologia evolutiva ho avuto a che fare con una sua branchia... i disturbi specifici dell'apprendimento (D.S.A.). da circa 8 anni ho scoperto che entrambi i miei figli maggiori sono speciali...sono dislessici (non mi piace chiamarlo disturbo perché non sono ragazzi disturbati)!

Hanno notevoli difficoltà causate da questo diverso modo d'apprendere, ma posso garantire che sono geniali e che grazie a loro ho scoperto un mondo fantastico pieno di ostacoli ma costeggiato da enormi e grandi successi personali. Non posso dire che sia semplice gestire una situazione di questo tipo, anzi è molto difficile e non sempre si riesce a tenere tutto sotto controllo... però se si mette da parte l'orgoglio e si accettano i propri figli per quel che sono e non per quello che vorremmo che fossero, bèh posso garantirvi che i successi arrivano e le difficoltà diminuiscono. Però non posso continuare a parlare di DSA altrimenti va a finire che riscrivo "Angeli allo specchio" la mia seconda avventura da scrittrice.

Certo per prendere una laurea dovrei riuscire a ricavarmi del tempo libero da dedicare allo studio, perché se la cosa deve essere fatta... deve essere fatta coi sacri crismi e non tanto per!

Ma con 3 figli, un lavoro full-time, il volontariato e altri piccoli hobbies che mi piace coltivare di tanto in tanto, come faccio a ricavare altro tempo?

Ho provato a chiedere una deroga, a fare una petizione, insomma ho cercato di chiedere a chi gestisce il tempo di darmi almeno 48 ore al giorno, ma non c'è stato verso; però probabilmente si è impietosito e mi ha dato la capacità di essere sempre a mille giri. Poche ore di sonno e... via carica per nuove avventure.

Un tempo... una scadenza per prendere una laurea. Considerando che oggi ci sono le lauree brevi che durano 3 anni, potrei darmi come scadenza i 50 anni, dopo di che: ciccia. Anche perché se la decisione di prendere una laurea è dettata dalla sete di sapere e dalla voglia di cultura e pur sempre vero che essa potrebbe anche avere un risvolto utile in ambito lavorativo. Sì, direi che a 50 anni la possibilità di fare carriera va scemando e con lei l'intenzionalità di prendere una laurea. Vero è che al giorno d'oggi mai dire mai, visto che si prospetta un futuro fatti di eterno lavoro; se le cose continuano così in pensione non ci andrò di sicuro, ma passerò direttamente dall'ufficio all'oculo.


40... cosa farò da grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora