A breve, spero, farò un tatuaggio! No, non ho tatuaggi, non ho piercing, fatta eccezione per i lobi delle orecchie dove ho tre buchi a destra e due a sinistra.
Quando, a quindici anni, feci il secondo buco all'orecchio destro, ogni volta che mio padre era in casa, tenevo i capelli sciolti in modo che coprissero le orecchie e sfilavo via ogni sorta di orecchino.
Mio padre non era cattivo, severo sì, cattivo no. lo avevamo soprannominato "il beato fra le donne" visto che oltre a mia mamma aveva tre splendide figlie. Ci ha provato ad avere l'erede maschio poi, però, quando ha visto la terzogenita, cioè io, ha capito che era meglio fermarsi. In realtà io non sono stata proprio cercata, io sono figlia di Ogino Knaus e so di avere taaaaaaanti fratelli sparsi per il mondo.
Intendiamoci mia madre non è una fedifraga anzi, semplicemente lei e mio padre usarono come metodo contraccettivo quello di Ogino Knaus che sosteneva la quasi totale certezza di non rimanere incinta se si avesse fatto sesso nei sei giorni successivi la fine del ciclo. Mio padre, quel giorno che mi concepirono, pensò "sei o sette non c'è differenza" et voilà ecco a voi Ivana, figlia del settimo giorno.
Mio padre sosteneva che la donna fosse bella così come natura l'ha creata: niente trucco se on appena un filo di rossetto, niente ornamenti che contemplassero perforazioni e modificazioni del corpo, niente minigonne o scollature vertiginose e ahimè niente tatuaggi. Una donna, per lui, non aveva bisogno di artefici per farsi notare, e sapete che c'è? Io la Penso proprio come lui, fatta eccezione per i tatuaggi.
L'arte in tutte le sue forme è il modo in cui l'essere umano riesce a mettere a nudo sé stesso e i propri sentimenti. Ovviamente la forma d'arte che preferisco è la scrittura, ma non disdegno neanche il disegno e la pittura.
Ritengo che il tatuaggio sia anch'esso una forma d'arte. Certo non tutti i tatuaggi, non certamente quelli fatti perché ormai è la moda del momento, ma quelli che nascono da dentro.
Credo che quando una persona decide di sottoporsi alla tortura dell'ago che penetra la pelle ad una velocità costante da sembrare quasi che una lama ti stia solcando l'incarnato, lo faccia perché vuole imprimere, scolpito sul suo corpo, un ricordo indelebile e segreto da portare e custodire per sempre come parte di sé.
Ho un'amica conosciuta solo in virtuale, che soffre di endometriosi e, anche se non sono ferratissima su questo argomento, so che effetti devastanti può causare ad una donna...
Lei, dopo anni di tentativi, dopo fecondazione assistita e mille peripezie, era riuscita finalmente a restare incinta. Tre gemelli, il sogno di una vita. Ci siamo conosciute su un forum di compagne di pancia, dovevamo partorire a novembre, ma i suoi tre moschettieri, come li chiama lei, hanno deciso di nascere troppo presto, alla ventiquattresima settimana... non ce l'hanno fatta.
Questa mia amica ha scolpito sulla sua pelle il ricordo perenne dei suoi moschettieri e di chi l'aiuta quotidianamente a combattere contro il mostro che si palesa sotto forma di endometriosi, la musica.
Anche i miei figli maggiori hanno voluto fare i tatuaggi e gliel'ho permesso al compimento dei rispettivi 18 anni non perché sono una mamma cattiva ma, semplicemente, perché ho chiesto loro di aspettare ed essere sicuri di farlo per un loro reale desiderio e stato d'animo e non una moda. Il grande si è fatto tatuare uno scorpione sul petto, il suo segno zodiacale, la secondogenita sì è fatta tatuare una chiave di violino unita ad una chiave di basso che formano un cuore e il suo nome perchè lei ama cantare... la musica è la sua vita.
Io il disegno del mio tatuaggio l'ho già pensato e me lo sono fatto realizzare su carta : una fenice infuocata con una palla di cristallo fra gli artigli.
La fenice mi rispecchia in pieno perché solo Dio sa quante volte son dovuta rinascere dalle mie ceneri e quante altre volte rinascerò; mentre la palla di cristallo è la mia parte esoterica, quella che vuole trovare l'equilibrio, quella che crede nel paranormale... la parte magica di me.
Non riesco a concludere questo capitolo con ilarità per il profondo rispetto che ho verso chi porta il dolore nel cuore...
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40... cosa farò da grande
Aktuelle LiteraturAd un certo punto della vita si arriva al giro di boa e si mettono in tavola tutte le carte per capire fino a che punto è arrivato il gioco e da li ricominciare o proseguire con nuove strategie. 30/10/2017 #13 in @narrativa generale 07/10/2017 #23 i...