capitolo tredici

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Il mondo sembrò fermarsi per un momento.

Mi si bloccò il respiro in gola, spalancai gli occhi, al cuore fu come se qualcuno mi avesse appena conficcato un pugnale. Potei quasi sentirlo smettere di battere. E tutto quello a cui riuscii a pensare fu: come mi ha trovata?

Vento freddò soffiò sul mio volto, facendo fluttuare i miei capelli, poi il dolore dentro il mio petto all'improvviso si alleviò e lasciai uscire un profondo respiro. Non potevo dire di non aspettarmi che scomparisse dopo che mi aveva aiutata durante il mio stato ubriaco. In qualche modo sapevo che alla fine ci saremmo incontrati di nuovo, ma non avevo mai pensato sarebbe successo in questo modo. A Stonebridge, davanti al suo vecchio appartamento.

Potevo sentire il suo sguardo su di me e, dopo quella che sembrò un'eternità, mi obbligai a girarmi e a guardarlo negli occhi. E quello che vidi non fu quello che mi aspettavo. L'espressione nei suoi occhi verdi non era completamente vuota, c'era qualcosa che balenava in essi. Sembrava tipo...sorpreso che mi avesse incontrata. O forse era altro. Comunque questa volta non aveva mascherato completamente le sue emozioni, e per qualche ragione mi fece crescere un pizzico di speranza in me.

Ma la distrussi velocemente.

Non avrei dovuto provare nulla. Ero venuta a Stonebridge per lasciar andare finalmente il mio passato. Passato che lo coinvolgeva.

Guardai il suo volto, la lunga cicatrice che copriva la guancia sinistra e i ricci castani scuri che erano più corti. Le sue parole echeggiavano nella mia mente, ma mi rifiutai di credergli.

Era finita ormai.

Tutto. Doveva finire.

Percepii che volesse che gli dicessi qualcosa, ma io non avevo intenzione di farlo. Non c'era nulla che potessi dirgli dopo tutto ciò che era successo. Quindi dopo averlo guardato un'ultima volta, iniziai a camminare verso la macchina di Sarah, pronta a lasciarmi tutto dietro. Pronta a lasciarmi lui dietro. Ma, all'improvviso, lo sentii parlare e ciò che disse mi fece fermare sui miei passi.

Lui disse il mio nome. Il mio vero nome.

"Carissa."

Il suono della sua voce, il modo in cui disse il mio nome, mi provocò le lacrime agli occhi e un'ondata di emozioni balenarono in me. Ricordi affollarono la mia mente alla velocità della luce e potei sentire il mio cuore spezzato uscire quasi dal petto a causa del battito rapido. In quel momento seppi che non era finita. Non sarebbe mai finita.

Mi asciugai velocemente gli occhi prima di voltarmi. Harry era fermo al suo posto, che mi guardava, ma la sua espressione non era cambiata, facendomi cascare il cuore nonostante avessi dovuto aspettarmelo. Nonostante fosse stata la prima volta che avesse detto il mio nome dopo tutti quegli anni, chiaramente non significava nulla per lui.

"Cosa Harry?" gli chiesi con calma, senza nemmeno provare a nascondere quanto mi rendesse triste tutto ciò.

Lui mi guardò per un momento prima di fare alcuni passi verso di me. Tutto il mio corpo si irrigidii e indietreggiai, facendo fermare Harry. Qualcosa balenò nei suoi occhi verdi, poi lasciò uscire un piccolo sospiro prima di passarsi la mano tra i capelli, senza realizzare che quel piccolo gesto l'aveva lasciato scoperto. Era nervoso. Ciò voleva dire che provava ancora delle emozioni dentro di sè, perchè non aveva superato l'abitudine che aveva sempre avuto.

Il silenzio calò di nuovo tra di noi prima che facessi un altro passo indietro.

"No! Aspetta," Harry esclamò e potei sentire della disperazione nella sua voce. Una silenziosa bestemmia scappò dalle sue labbra prima di passarsi di nuovo la mano tra i capelli.

"Prima che tu vada...voglio chiederti qualcosa."

Riuscii solo ad annuire, perchè non mi fidavo della mia voce in quel momento. Il cuore batteva velocemente nel mio petto e feci del mio meglio per contenermi, nonostante riuscissi a malapena a rimanere in piedi. Era successo tutto così velocemente, non avevo idea di quanto sarei riuscita a resistere. Qualsiasi altra persona probabilmente se ne sarebbe già andata, ma non io. Qualcosa mi teneva ferma, dovevo sapere cosa mi voleva chiedere Harry, nonostante potessi percepire che la domanda non sarebbe stata casuale.

Vidi Harry guardare la distanza tra di noi, ma nello stesso tempo non provò ad avvicinarmisi. Invece mi guardò solamente di nuovo negli occhi prima di iniziare a parlare.

"Ricordi quel momento in cui eravamo in cima alle montagne russe...dissi che ti avrei fatto la mia domanda in un'altra occasione."

Sussultai quando lo sentii menzionare le montagne russe. Non pensavo si sarebbe ricordato di quella stupida scommessa di chi avrebbe raggiunto per primo la cima delle montagne russe. Lui aveva vinto, quindi aveva avuto la possibilità di chiedermi qualsiasi cosa, ma non l'aveva fatto, dicendo che l'avrebbe fatto un'altra volta.

Quell'occasione era arrivata ora.

Potei sentire il nervosismo attorcigliarmi lo stomaco. Perchè aveva deciso di farmi quella domanda ora? Perchè non me l'aveva chiesto allora?

Mi spostai un po' e allontanai lo sguardo dagli occhi di Harry. Il suo sguardo intenso mi faceva sentire esposta e improvvisamente volli scappare da tutta la situazione. Poi sentii i suoi passi quando mi si avvicinò, finchè non fu dritto davanti a me. La mia testa scattò verso l'alto, ma, prima che potessi indietreggiare, afferrò leggermente il mio polso, mandando dentro di me ondate di elettricità. Spalancai gli occhi e potei sentire il calore formarmisi sulle guance, non allontanai ancora il braccio. Riuscivo soltanto a guardare nei suoi occhi verdi che improvvisamente erano più luminosi di quanto lo fossero stati.

"Abbiamo un problema, Carissa. Non puoi andartene finchè non avrai risposto alla domanda." disse con calma prima di lasciare lentamente il braccio. Il mio respiro si fece più pesante e un mix di emozioni mi resero la testa leggermente stordita. Dopo che Harry ebbe lasciato andare il braccio, provai uno strano vuoto.

Mi era mancato il suo tocco senza neanche realizzarlo.

Era ancora vicino mentre mi guardava in attesa e capii che volesse che gli dicessi qualcosa.

"Bene. Non me ne andrò." alla fine dissi, sentendomi un po' sorpresa per quanto la mia voce suonasse ferma. Harry annuì solamente, i suoi occhi verdi non lasciarono mai i miei.

"Okay, la domanda è...se tu potessi cancellare tutto quello che è successo, lo faresti?"

Mi sentii come se qualcuno mi avesse gettato un secchio di acqua congelata addosso. I miei occhi si spalancarono e potei sentire le mani iniziare a tremare.

"Non puoi chiedermi qualcosa del genere." riuscii a espirare prima di fare un passo indietro.

"Dì solo sìo no." Harry scrollò le spalle, ma potevo chiaramente vedere quanto volesse sapere la mia risposta, nonostante provasse ad agire come se non gliene importasse.

"Harry, non puoi aspettarti da me una risposta. È un po' troppo complicato." dissi severamente. Non stavo mentendo. Era davvero complicato, come potevo dire sì o no, quando non sapevo nemmeno io cosa avrei fatto? Se avessi potuto cancellare tutto, incluso incontrare Harry, l'avrei fatto?

Notai l'espressione di Harry diventare di nuovo illegibile, poi indietreggiò.

"Bene. Ti darò del tempo per pensarci." disse, prima di voltarmi le spalle e iniziare ad allontanarsi.

"Come puoi essere sicuro che ti risponderò?" gli gridai dietro. Lui si voltò per un momento e notai qualcosa balenare nei suoi occhi.

"Perchè ti conosco troppo bene, Carissa."

Con quelle parole, se ne andò lasciandomi con un mix di emozioni e pensieri.


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The Last Time [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora