5 - STALKING

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E' stata una faticaccia, ma finalmente sono riuscito ad attaccare in tutti i corridoi i miei volantini per le ripetizioni. Certo, se Andrea e Pietro mi avessero dato una mano avrei potuto metterci menò della metà del tempo. Pazienza, ormai ho finito.

Corro in classe sperando di arrivare prima della professoressa; appena entro in aula mi cade lo sguardo su Giorgio che noto essere a capo chino in silenzio.

Poverino però, non deve essere facile vivere questo cambiamento drastico.

Mi siedo e proprio in questo momento entra la prof.

Bene, finalmente saprò il suo cognome.

...

<Leveghi Giovanni?>

<Presente> Rispondo alzando la mano.

<Muratore Giorgio?>

<Presente> Risponde a bassa voce il nuovo arrivato.

Muratore, Muratore Giorgio: ecco come si chiama!

Già mi immagino insieme a Pietro e Andrea questo pomeriggio davanti al computer per stalkerarlo.

Le prime due ore passano tranquille senza interrogazioni, per fortuna, poi però arriva il prof di informatica: oggi saranno dolori.

<Avete fatto i compiti?>

Tutto tace.

Porca puttana però, perché nessuno in questa maledetta classe fa mai i compiti?

<Sì prof> Risponde alzando timidamente la mano Giorgio.

<Ah bene Muratore, venga su e mi faccia vedere>

Giorgio diventa paonazzo ma si alza e va col quaderno in mano verso la cattedra.

Dopo qualche secondo il professore gli fa i complimenti per aver eseguito bene le richieste.

<Perché non insegni qualcosa a questi testoni? Ne avrebbero bisogno>

Apposto, adesso è veramente spacciato. Non se ne poteva rimanere zitto quel deficiente?

La classe lo fissa come fosse una preda e lei il predatore, tant'è che lui se ne accorge e sembra come farsi piccolo piccolo mentre torna al banco.

Quanto non vorrei essere nei suoi panni: città nuova, compagni nuovi, amici persi, tutti che ti insultano e ti mettono in disparte, che schifo. Basta, oggi all'uscita ci parlo!



Visto che ieri è rimasto in classe finché non se ne erano andati via tutti, esco velocemente per poi aspettarlo vicino alla porta principale della scuola.

Vedo passare tutti i miei altri compagni con cui scambio un veloce e frugale saluto ma i minuti passano e di Giorgio non c'è traccia.

<Giova! Ti sbrighi o vuoi rimanere lì impalato tutto il giorno?> Mi chiama Andrea da lontano.

<Un attimo, devo fare una cosa> Cerco di fargli capire che è una cosa importante.

<Fai come ti pare, noi andiamo> Si gira e si incammina insieme a Pietro.

Va bè pazienza, ci parlerò domani.

Mi schiodo da quella porta e raggiungo i miei due amici che si erano già avviati.

<Eccomi eccomi, aspettatemi!>

<Si può sapere cosa dovevi fare?> Mi chiede Pietro curioso.

<Volevo parlare con Giorgio ma non si decide ad uscire...>

<Ahhhhh, vedi allora che avevo ragione? Ti interessa quel ragazzo!>

Il mio cuore riflesso su te || MurryKiller & CamperTekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora