So che la foto non c'entra niente con il capitolo ma la volevo mettere comunque: CamperLeo!!!!!!!
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GIOVANNI P.O.V.
Tra poco dovrebbe arrivare...
Non faccio in tempo a finire di pensarlo che sento suonare il citofono.
Ecco appunto.
<Si?>
<Sono Giorgio>
Apro il portone e come l'altro giorno vado in camera mia per prendere i libri e lascio la porta di casa aperta per farlo entrare.
<Ciao Giovanni> Mi saluta appena entrato.
<Ciao Giorgio> Ricambio appena torno in sala. <Senti, se vuoi chiamami pure Giova: Giovanni è lungo da dire ogni volta>
<Ah ok!>
<Forza, prima cominciamo e prima finiamo!>
Ci sediamo e iniziamo a risolvere alcuni esercizi di matematica.
Mentre facciamo i compiti ogni tanto lo guardo e mi sento sollevato dal vedere che ha un'espressione tranquilla: finalmente si sente a suo agio con me. Poi il mio sguardo ricade sui suoi occhi che si sono alzati verso di me: li avevo già notati in precedenza ma questa volta mi hanno come stregato. Riesco tranquillamente a rivedermi in quegli iridi così perfetti e rimango fisso a contemplarli per qualche secondo senza accorgermi.
<Giova, tutto bene?> Mi chiede preoccupato.
<Eh, cosa?> Mi riprendo da quella trance.
<Ti eri immobilizzato e mi guardavi, tutto apposto?>
<Sì sì, scusa. Mi ero un attimo distratto. Stavo pensando ai compiti di informatica> Mi invento una scusa del cavolo.
<Per un attimo mi ero preoccupato: pensavo avessi fatto qualcosa di sbagliato. A proposito di informatica comunque, tu come sei messo? Ho visto che gli altri hanno parecchi problemi>
<Sì, diciamo che la nostra classe non eccelle in quella materia e io non sono da meno>
<Se vuoi, solo se vuoi, posso darti una mano>
<Giusto, anche il prof ti ha fatto i complimenti! Sì, sarei veramente contento se mi potessi aiutare a capirci qualcosa!>
Il suo volto sembra illuminarsi.
<Allora, se vuoi, domani puoi venire a casa mia per farlo insieme> Mi propone allegro.
Rimango un attimo di sasso perché ho colto un doppio senso e, visto che si è fatto tutto rosso, credo che ora lo abbia notato anche lui.
<Cioè... volevo dire: facciamo il compito insieme>
<Ahahahahah!> Iniziamo entrambi a ridere per quell'incomprensione.
E' la prima volta che lo vedo ridere così: il suono della sua risata e l'espressione così allegra che ha assunto sembrano contagiare tutto l'ambiente circostante illuminandolo di una strana luce e riscaldandolo con un tiepido tepore.
Cosa mi sta succedendo? Perché mi sento così?
<Accidenti!> Esclama riprendendosi dalla risata. <Sono già le sei! Mi dispiace Giova ma devo proprio andare. Ci vediamo domattina a scuola e poi il pomeriggio a casa mia, ok?> Mi chiede iniziando a riporre tutte le sue cose nello zaino alla rinfusa.
<Ok, allora ci vediamo domani>
<Ciao Giova e grazie per l'aiuto>
<Figurati, grazie a te>
E con questo Giorgio esce da casa mia lasciandomi solo a fissare la porta che si è chiuso alle spalle.
<Che Pietro avesse avuto ragione? Mi sto veramente innamorando di quel ragazzo?>
Ho bisogno di parlarne con qualcuno che mi possa capire e gli unici, guarda caso, sono proprio Andrea e Pietro.
"Ragazzi, ho bisogno di vedervi ma domani pomeriggio non posso" Scrivo sul gruppo whatsapp che abbiamo creato.
"Cos'è successo?" Mi scrive Pietro.
"Ho bisogno di capire una cosa... forse avevi ragione tu"
"Se non puoi proprio aspettare venite da me dopo cena" Risponde Andrea.
"Ok, allora ci vediamo stasera"
Non so perché ma ho come paura: non avevo mai provato qualcosa di così forte e quest'improvvisa sensazione mi ha completamente disorientato. Solo ripensare ai suoi occhi ora mi fa andare in panne il cervello.
Cosa diavolo mi hai fatto di preciso?
≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈
Mi metto le scarpe ed esco di corsa da casa verso quella di Andrea. Mi attacco al citofono e mi viene aperto il portone. Salgo le scale sempre di corsa e appena arrivo al suo pianerottolo me lo ritrovo sulla porta che mi sta aspettando.
<Sembra tu abbia visto un fantasma. Dai entra>
<Pietro è arrivato?> Gli chiedo riprendendo fiato.
<E' in camera>
Saluto i genitori di Andrea e poi io e lui ci rechiamo in camera sua dove ci aspetta Pietro.
<Eccolo qua. Sei parecchio sconvolto, non ti ho mai visto così>
<Lo so ma non mi è mai successa una cosa simile>
<Forza, siediti e raccontaci tutto>
<Oggi pomeriggio stavo con Giorgio e ad un certo punto abbiamo incrociato gli sguardi: i suoi occhi perfettamente marroni mi hanno rapito e sono caduto in una sorta di contemplazione immobilizzandomi>
<Mi sembra di rivivere il momento in cui ho fissato per la prima volta i tuoi occhi smeraldo> Dice Pietro guardando Andrea.
<Poi ci siamo dati appuntamento per domani a casa sua per fare informatica solo che mentre lo diceva ha fatto, penso involontariamente, un doppio senso e siamo scoppiati a ridere: in quel momento ho perso tutte le mie capacità cognitive>
<'Capacità cognitive'... ma come diavolo parli??> Mi prende in giro Andrea.
<Beh, c'è poco da spiegare: ti sei innamorato> Afferma Pietro.
<E' questo che si prova? Mi sento tutto scombussolato>
<Oh sì, ti posso assicurare che è proprio così che ci si sente>
<Prima che tu corra troppo, > Inizia Andrea. < sei riuscito almeno a capire se è etero o no?>
A questa domanda mi sento come piombare un peso enorme sulle spalle.
<Appunto, come pensavo. Dobbiamo cercare di capirlo, almeno per non farti illudere troppo>
<Andre, guardalo bene: è già completamente perso>
Andrea sospira affranto.
<Sei sempre in ritardo, adesso che te la dovevi prendere con calma hai corso troppo>
<Non è mica colpa mia!>
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E' vero, non è mica colpa di Giova se Giorgio lo ha stregato!!
Come si evolverà questa storia? Scopriamolo nei prossimi capitoli, ciauuuuuuuuuu!!!!
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Il mio cuore riflesso su te || MurryKiller & CamperTek
FanfictionIn un mondo in cui i nostri eroi non sono youtubers, un filo chiamato destino lega tra loro Giovanni, Giorgio, Pietro e Andrea. Come? Beh, leggete questa storia per scoprirlo ;-)