8 - GIRETTO

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Entro in classe e la prima persona che vedo è proprio Giorgio che, come al solito, sta chino sul banco in silenzio.

<Ciao Giorgio> Lo saluto passandogli vicino.

Lui alza lo sguardo e mi guarda: i suoi occhi sembrano brillare e ricambia il mio saluto con un sorriso.

<Ciao Giovanni>

Il resto della classe mi guarda strano e me ne accorgo ma non mi frega, parlino pure male di me ma io voglio essere amico di Giorgio e quei deficienti non me lo impediranno di sicuro.

Ecco che entra il professore di matematica: secondo me è uno dei pochi professori simpatici che abbiamo ma nessun'altro è della mia stessa opinione.

Ogni tanto lancio qualche occhiata a Giorgio e mi accorgo che riesce a seguire la spiegazione, a differenza di ieri.

Ma allora sono stato veramente in grado di insegnargli qualcosa! Penso entusiasta.

La campanella suona l'intervallo e questa volta, invece di uscire subito e trascorrerlo da solo, mi avvicino a Giorgio.

<Ti hanno fatto fare il tour della scuola?> Gli chiedo.

<No, non ancora>

<Ottimo, allora vieni con me>

Lui acconsente e dopo essersi alzato, usciamo insieme nel corridoio per iniziare la visita.

Ogni tanto sento qualcuno che commenta e che lo insulta ma cerco di non farci caso e proseguo dritto. Mi giro verso di lui e vedo che non ha un'espressione felice come ieri pomeriggio.

<Che hai?>

<Tu sei sicuro di voler farti vedere insieme a me?>

Gli metto le mani sulle spalle e lo fisso dritto negli occhi che noto essere di uno splendido marrone.

<Senti, non venire più fuori con queste domande ok? Fregatene di quello che dicono e pensano gli altri! E poi io non ho mica bisogno del loro permesso per stare con te!>

<Ehi Giova!> Mi sento chiamare alle mie spalle.

Mi volto e vedo Pietro venire verso di me.

<Pietro! Buongiorno>

<E tu saresti?> Chiede a Giorgio facendo finta di non sapere chi sia.

<Mi chiamo Giorgio e vado in classe con Giovanni, piacere> Si presenta porgendogli la mano.

<Attento, potrebbe rubartela> Lo avverto scherzando.

<Ma stai un po' zitto tu! Piacere, io sono Pietro>

<Dì un po', che ha Andrea?>

<Ehm, non sta molto bene> Mi risponde vagamente.

<Sì, lo so che non sta bene, altrimenti sarebbe qui. Non sai cos'ha di preciso?>

<Diciamo che una cosa del genere non gli era mai successa e la prima volta l'ha segnato molto>

<Ah, tipo la varicella?> Suggerisce Giorgio.

<Esatto, tipo la varicella!>

<Mmh...>

Da come ne parla Pietro non sono sicuro che Andrea abbia preso una malattia. E se... ahhhhh, forse ho capito!

<Ah, finalmente vi siete invertiti?> Chiedo senza preoccuparmi troppo del mio tono forse troppo alto.

Pietro mi fulmina con lo sguardo.

<Ma che stai dicendo? Si è fatto tardi, devo tornare in classe. Ciao Giorgio e non dare troppa confidenza a questo tipo, è matto da legare> Ci saluta facendo dietrofront e tornando in classe.

Ahahahahahaha ho indovinato!!

<Ma che intendevi prima?> Mi chiede confuso Giorgio.

<Niente niente, lascia stare. Lui comunque è uno dei miei due migliori amici. Ha due anni più di noi e quest'anno dovrà fare l'esame, chissà se riuscirà a passarlo>

Ecco che suona un'altra volta la campanella.

<Forza, torniamo in classe anche noi>

<Senti, questo pomeriggio non posso venire da te, possiamo vederci domani?> Mi domanda mentre entriamo in aula.

<Sì, non c'è problema, tranquillo>

                                                                                         ANDREA P.O.V.

Finalmente sto un po' meglio: non mi aspettavo che il dolore sarebbe durato così tanto. Accidenti a te Pietro! Questo pomeriggio quando torna gliela farò pagare!

Ma nonostante il dolore sono contento di quello che abbiamo fatto e se ripenso alla persona con cui l'ho fatto, un sorriso sorge spontaneo sul mio volto e per qualche attimo non sento più niente, se non l'immenso amore che provo per lui.

Mi siedo davanti al pc e appena apro facebook vedo che Giovanni ha stretto amicizia con Giorgio Muratore.

Proprio in questo momento mi arriva un messaggio da Pietro: "Ho visto Giova, era insieme al nuovo ragazzo: sembra stiano facendo amicizia [faccina pervertita]"

Però, sembra che ci abbia fatto apposta.

Se questo pomeriggio ci vediamo dovrà raccontarci tutto quello che è successo ieri, sono molto curioso.

≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈

<Ecco, questo è tutto quello che abbiamo fatto ieri> Termina il racconto Giova.

<Beh, niente di che quindi> Dico rimanendo deluso dagli accadimenti.

<Sì però sei stato bravo. Stai cercando di guadagnarti la sua fiducia ed è una bella cosa. Ora che ha perso tutto e tutti ha bisogno di qualcuno che gli sia amico>

<Piuttosto, > Inizia Giovanni guardandomi e facendo un sorrisetto. <voi non dovete raccontarmi niente?>

Vedo Pietro diventare rosso come un peperone.

<Che intendi?>

<Non so, la tua misteriosa malattia... non è che è dovuto a qualcosa di grande e duro che hai preso?>

<Questi non sono affari tuoi, stavo male punto e basta!> Rispondo alzando la voce.

<Ok ok, non ti incazzare>

Non mi piace far sapere a tutto il mondo quello che io e Pietro facciamo quando siamo soli, anche se in questo caso "tutto il mondo" è solo Giova non voglio lo stesso; dopotutto esiste una cosa chiamata privacy no?

<Domani ci vediamo per fare informatica?> Chiedo tentando di cambiare argomento.

<Non posso, mi vedo con Giorgio per un'altra lezione>

<Ah, sta diventando un cliente abituale eh?>

<È solo la seconda volta, quanto sei esagerato>

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Già, è solo la seconda volta; forse Pietro sta davvero correndo troppo con l'immaginazione...

Fatemi sapere, come sempre, cosa ne pensate e noi ci rivediamo, sempre qui, con un nuovo capitolo, ciauuuuuuuuuuuuuuu!!!!!

Il mio cuore riflesso su te || MurryKiller & CamperTekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora