Capitolo 9

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                Il mattino dopo mi svegliai con un peso sui fianchi, e quando guardai notai che il braccio di Harry mi cingeva la vita. Arrossii appena ed abbassai appena il braccio per uscire con delicatezza dalla coperte senza disturbarlo. Mi alzai e lo guardai, sembrava così tranquillo ed in pace. I riccioli marroni di Harry gli coprivano gli occhi chiusi e le sue labbra rosa erano appena dischiuse.


                 Il mio sguardo si posò quindi sulla finestra e sgranai gli occhi quando guardai fuori. La pioggia era cessata e soffiava solamente una leggera brezza. Era tutto bagnato e l'erba era molliccia; un po' di luce solare si faceva strada tra le nuvole grigie. Mi passai una mano nei capelli e mi diressi in cucina.


                 "Giorno, Luce" dico quando la vedo di schiena.


                 Lei si volta e mi sorride. "Giorno, dolcezza" dice. "Tu ed Harry siete adorabili" aggiunge.


                 Arrossisco appena e mi mordo il labbro inferiore. "Lascia stare, Lucy" ridacchio nervosamente.


                 Lucy mi guarda inarcando un sopracciglio. "Quindi non ti piace quel ragazzo?" mi domanda. "Nemmeno un po'?"


                 "Lucy!" esclamo.


                 "Ah, quindi ti piace" mi rivolge un ghigno ampio. "È un bel giovane uomo"


                "Non secondo papà" mormoro.


                 Lucy mi rivolge un piccolo sorriso. "Non lasciare che tuo padre ti impedisca di ottenere ciò che vuoi. E non sto solo parlando solo dei ragazzi"


                Prima che potessi porle ulteriori domande vidi la porta aprirsi ed Harry entrò in cucina già vestito. "Giorno", dice con un piccolo sorriso e la sua voce roca. "Ora vado"


                 "Non vuoi fare colazione, caro?" gli chiede Lucy.


                 Harry scuote il capo. "No grazie" dice educatamente. "Devo andare e vedere se mia mamma e mia sorella stanno bene". Io e Lucy annuiamo e lo accompagniamo alla porta. Una volta raccolte le sue cose dalla porta e si volta per guardarmi. "Grazie per avermi ospitato, Carter" mi rivolge un ghigno.


                  Inarco un sopracciglio. "Che cos'è successo alla 'Piccola Miss Perfezione?" ridacchio.


                 Sorride ampliamente. "Preferiresti che ti chiamassi così?" mi chiede sistemandosi lo zaino in spalla.


                  "Non mi importa più" ridacchio. "Chiamami come vuoi"


                   Harry mi fa l'occhiolino. "Ci vediamo a scuola, Carter" mi rivolge un ghigno prima di percorrere il vialetto fino a raggiungere la sua auto.

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