Era quello che volevo sentirmi dire

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Gli incontri quotidiani con la McGranitt sono emotivamente devastanti.

Mi sta facendo tirare fuori tutto, anche quello che a me sembra insignificante.

Per fortuna ho un buon controllo di me stesso.

Non la lascerò vagare per la mia testa così tranquillamente.

Uscire una volta al giorno per andare ad Hogwarts mi solleva un po' dalla prigionia.

Anche se puntualmente é Potter ad accompagnarmi.

Ho deciso di non parlargli.

Ed il fatto che lui soffra per questo mi da una certa soddisfazione.

L'ho sentito urlare parecchie volte la notte.

E quando si é reso conto che lo lasciavo li da solo, é tornato da Charlie.

Sono già due notti che torna nel suo letto.

Devo dire che questa tregua tra i due é durata davvero poco.

Lo odio, vorrei prenderlo a schiaffi.

Ma più di tutto vorrei che si rifugiasse nel mio di letto e non nel suo.

Rigiro più volte la pagina di un libro babbano che sto facendo finta di leggere.

Vorrei concentrarmi sulla storia ma non ci riesco.

Soprattutto ora che il rosso é entrato in cucina e si é piazzato di fronte a me.

Chiudo il libro un po' infastidito.

Lo guardo.

"Cosa vuoi Weasley?"

I suoi occhi sembrano scrutarmi, osservano attenti ogni movimento.

"Chiariamo la cosa una volte per tutte Malfoy. Ho lasciato che Harry scegliesse, gliel'ho lasciato fare perché era la cosa giusta per lui, ed ha scelto te. Se avessi avuto il minimo dubbio che sarebbe finita così, non glielo avrei lasciato fare."

"Che cosa stai dicendo?"

"Sta male cazzo, ma non te ne accorgi?! Ti ha chiesto scusa per quello che ha fatto, potresti perdonarlo! A me fa male vederlo così, se sto parlando con te é solo per il suo bene, cerca di capirlo Malfoy!"

"Voi due dormite ancora insieme, vi ho visti."

"Ma lui ha bisogno di qualcuno! Qualcuno a cui aggrapparsi, e tu lo hai lasciato solo. Non hai mai pensato a tutto quello che ha passato? Si è sempre sentito abbandonato, ed ora lo hai fatto anche tu, da chi cazzo volessi andasse?!"

Lo vedo alzarsi per andarsene, si ferma prima di voltarmi le spalle.

"Pensaci Malfoy."

Il silenzio della cucina mi sembra assordante.

Gli ho spiattellato in faccia che penso di conoscerlo.

In realtà non lo conosco per niente.

Scendo lo scantinato sperando di non pentirmi di quello che sto facendo.

Lui é li, sta imbottigliando la Polisucco ormai pronta in piccole ampolline di vetro.

"Ciao..."

Sussulta appena, sembra sorpreso di vedermi.

"Ciao..."

Dei fumi poco raccomandanti escono da un calderone, e lui é li, con solo una maglietta a mezze maniche bianche.

Sudato, i pettorali che si intravedono appena sotto la maglietta bagnata.

Deglutisco sonoramente anche spero non mi abbia sentito.

They don't know about us -Drarry-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora