Capitolo 33

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Pov's Jorge
Vedo che c'è mia madre e subito smetto di ridere,i ragazzi vedono la mia stranezza e guardano nella direzione in cui sto guardando io. Martina mi stringe la mano,capendo che avrò bisogno di lei.
Mamma: c-ciao Jorge.
Io: ciao.
Mamma: come va?
Io: va meglio.
Mamma: mi fa piacere. Senti non è che potremmo parlare da soli?
Io: ecco....s-si ok.
Lascio la mano della mia ragazza e vado vicino a mia madre che nel frattempo si era allontanata un pò.
Ci sono attimi di silenzio e ho capito che il primo a parlare devo essere io anche se non ho capito il perchè visto che mi ha chiamato lei.
Io: allora?
Mamma: ecco...io...volevo parlarti.
Io: ok dimmi,sono qui.
Mamma: non sarà facile,ma ci proverò.
Io: ok,tanto ti ascolto.
Mamma: ok. Parto direttamente dall'inizio. Da quando sei nato noi ti abbiamo sempre voluto bene. Sei sempre stato la ragione della nostra vita. Sei cresciuto troppo in fretta e questo ha fatto si che noi ti volevamo solo per noi. Ti abbiamo sempre ricattato e tanto altro,solo perchè avevamo paura di perderti. Devi credermi che mi sentivo uno schifo ogni volta che alzavo la voce,oppure quando ti minacciavo,ma non potevo fare altro. Noi....
Io: perchè non me lo avete mai detto?
Mamma: perchè avevamo paura che ti saresti arrabbiato e non ci avresti più parlato.
Io: mamma,io sono sempre stato arrabbiato con voi perchè mi ricattavate e adesso...
Mamma: adesso...?

Perdonala.
Coscienza ma tu proprio ora dovevi arrivare?
Si,è assai che non parliamo. Comunque,perdonala. Lo ha fatto per non perderti.
Lo so,infatti se non mi interrompevi l'avrei scusata e perdonata.
Oh,allora ti lascio ciao.
Addio.

Mamma: Jorge va tutto bene?
Io: eh? Oh si si. Ti volevo dire che ti perdono e ti voglio un mondo di bene.
Mamma: d-davvero?
Io: si.
Mamma: non ci credo. Grazie grazie grazie.
Mi abbraccia più forte che può e,finalmente,mi faccio cullare dalle sue braccia.
Mi è mancata terribilmente,senza di lei sarei perso.
Adesso però ho bisogno di sapere una cosa.
Io:mamma, ma papà?
Mamma: ecco...lui....
Io:lui?
Mamma: lui,n-non ti v-vuole p-parlare.
Io: ah.
Mamma: ti giuro che ci ho provato a dirgli che era meglio se veniva e facevate pure voi ma pace ma non mi ha voluto ascoltare.
Io: non ti preoccupare,va tutto bene.
Mamma: sicuro?
Io: si,tranquilla.

Tranquilla? Ma se stai letteralmente morendo dentro.
Devo fargli vedere che va tutto bene.
Perchè?
Per non farla preoccupare. E poi tu che ci fai qui? Mi ca ti ho chiamata.
Prontooo? Io sono te,quindi vengo quando voglio.
Uffa. Te lo hanno mai detto che sei insopportabile?
Si,una persona che conosco molto bene.
Sentiamo, chi è il genio?
Tu.
Aaaa vero. Allora sono un genio.
No,sei un testardo.
Ma adesso perchè...no niente,se no inizi di nuovo.

Ritorno alla realtà soltanto perchè mia madre mi ha toccato la spalla e mi sorride dolcemente.
Torniamo dagli altri,la mia ragazza mi si avvicina e mi abbraccia,ricambio.
Tini: come va?
Io: meglio,ma dopo dobbiamo parlare.
Tini: che succede?
Io: dopo ti dico.
Lodo: ehi piccioncini. Venite con noi?
Io: si arriviamo.
Gli prendo la mano,intreccio le nostre dita e camminiamo insieme agli altri.

Siamo davanti casa della mia ragazza e ad un certo punto fa una domanda che mi spiazza letteralmente.
Tini: Ceci,vuoi rimanere a cena e portando pure Dani e tuo marito?
Noto che anche mia madre rimane scossa,ma fa lo stesso un sorriso di riconoscenza.
Mamma: grazie mille Martina,ma è meglio se noi tre mangiamo a casa. Al massimo vi porto Dani.
Tini: no dai,rimanete. Per noi sarà un piacere ospitarvi. Vero amore?
Io: s-si. Certo,perchè no?
Mamma: ma,siete sicuri?
Io: si mamma,sicurissimi.
Mamma: d'accordo,allora li vado a prendere e veniamo subito qui. A dopo
Tutti (tranne Cecilia): a dopo.

Entriamo in casa e sentiamo subito odore di pasta al forno. Corro in cucina e vedo Mariana vicina al forno che sta assaggiando la pasta per vedere se è pronta. Ho già l'acquolina in bocca e non vedo l'ora di mangiare il tutto.
Mariana: ciao Jorge. Già tornati?
Io: eh si,cosa cucini di buono?
Mariana: pasta al forno,non ti piace?
Vedo un pò di preoccupazione negli occhi di Mariana,ma non sa che io potrei anche morire per la pasta al forno.
Io: non è che mi piace.......io l'adoro!!
Gli sorrido e nel frattempo entrano tutti in cucina sentendo l'odore.
Tini: mamma,devi aggiungere tre posti.
Mariana: come mai?
Io: v-vengono i miei genitori e Dani.
Mariana: quindi avete fatto pace?
Mi guarda e capisco che si aspetta qualcosa di positivo,ma quello che non sa è che c'è anche una cosa negativa.
Io: solo con mia madre. Mio padre n-non vuole.
Mariana: oh.....be,sai che potrai contare per qualsiasi cosa su di noi.
Mi sorride dolcemente e credo anche che mi stia trasmettendo un pò di "potere materno". Come se io fossi suo figlio. Devo ancora ringraziare Mariana ed Alejandro per tutto,mi hanno sempre trattano come uno della famiglia,sanno che ho mille problemi ma loro sembrano avere mille uno soluzioni per tirarmi su. Di questo in primo piano devo ringraziare la mia ragazza che me li ha fatti conoscere.
Il suono del campanello mi fa ritornare alla realtà, decido di andare io ad aprire,apro la porta e subito il mio piccolo fratellino mi abbraccia una gamba e sorrido.
Io: ciao ometto.
Dani: ciao fratellone.

Dani entra e corre subito a salutare gli altri,nel mentre che i miei entrano.
Mamma: ciao Jorge.
Io: ciao mamma.
Ci abbracciamo e la faccio entrare,subito dopo vedo mio padre che non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Io: ciao p-papà.
Mi guarda e mi fulmina con lo sguardo come se volesse uccidermi.
Papà: ciao.

Angolo Autrice
Ciao a tutti e scusatemi tantissimo per il ritardo,ma non ho vauto idee e soprattutto,adesso che è riniziata la scuola,ho anche poco tempo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ma vi faccio solo una domanda: perchè Alvaro non vuole fare pace con suo figlio? Vi lascio col dubbio e al prossimo capitolo. Baci Francy😘

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