5_ In ospedale

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La stanza è avvolta da un silenzio assordante: Sam fissa il fratello, incredulo e scioccato dalla sua domanda; Dean, invece, continua a guardarsi intorno, alla ricerca di qualcosa che potesse fargli capire dove si trova e chi sono le persone accanto a lui; infine il Dottore alle spalle del minore, che osserva la scena, con sguardo carico di tristezza.

Da quello che ho intuito nel poco tempo con cui ho parlato con il ragazzo, questi due fratelli sembrano molto legati. Dio, chissà cosa sta passando per la sua mente in questo momento... pensa, mentre osserva la schiena del giovane ragazzo sempre più ricurva, come schiacciata dal peso della verità.

Dal canto suo, Sam non può che sentirsi sempre più spaventato: suo fratello, il suo Dean, la sua roccia, con cui ha condiviso tutte le esperienze, dalle più belle a quelle più brutte, non si ricorda nulla... come può sopportare una situazione del genere?

E, mentre gli occhi iniziano a farsi sempre più lucidi, osserva il ragazzo di fronte a lui, ma quando guarda attentamente i suoi occhi nota qualcosa che non vedeva da anni: il caratteristico color smeraldo dell'altro sembra risplendere più del solito, come se i suoi occhi si fossero lasciati alle spalle la tristezza e l'angoscia di tutto quel periodo. Dean...

"Signor Smith.. le devo chiedere gentilmente di accomodarsi un attimo fuori, così posso visitare suo fratello" dice Anderson, spezzando il momento surreale che si è creato.

Sam, senza pronunciare una parola, fa un piccolo cenno con la testa e, qualche secondo dopo viene spinto fuori dall'infermiera che ancora non aveva lasciato la stanza; e mentre si allontana, continua a mantenere lo sguardo sul viso del fratello, spaventato di poterlo perdere ancora.

Il minore è accanto alla stanza di Dean, in corridoio, assorto nei suoi pensieri, quando una voce lo richiama alla terribile realtà "Signor Smith... Signor Smith? Mi sente?"; quando lentamente Sam volta il viso nella direzione del suo interlocutore, capisce dallo sguardo dell'altro che probabilmente lo stava chiamando da molto tempo.

"Senta, so che per lei è un bruttissimo momento... ma vorrei discutere delle condizioni di suo fratello" gli dice con lentezza, in modo da far arrivare chiaro il messaggio.

"Va bene... dove?" chiede il ragazzo fin troppo altro per la sedia a rotelle.

"Nel mio ufficio.. è solo qualche stanza più il là... andiamo" e, mettendosi dietro alla carrozzina, lo spinge delicatamente fino a una porta bianca con su una piccola targhetta con inciso 'Dott. H. Anderson' .

Una volta sistemato il minore dei fratelli davanti alla scrivania, il medico prende il suo posto dall'altro lato, per iniziare, non prima di aver preso un grosso respiro, la spiegazione "Ok... adesso che suo fratello si è svegliato, possiamo farci un'idea chiara della situazione attuale" ma Sam lo interrompe, troppo irrequieto per aspettare; così domanda "Perchè Dean non si ricorda di me?" e nella sua voce, si può sentire forte il dolore e la preoccupazione.

"Come le dicevo mentre eravamo in ascensore, la ferita che ci preoccupava di più di tutte era quella alla testa... ora che si è svegliato, sappiamo l'entità del danno...".

"La prego dottore.. non ci giri attorno.. mi dica cos'è e se è possibile farlo tornare come prima"

"Suo fratello durante l'incidente deve aver sbattuto molto violentemente la testa, causando così una commozione cerebrale... per quanto riguarda la cura, dipende se l'amnesia è temporanea, causata solo dall'impatto o dallo shock del momento, o ha effetti permanenti... nel primo caso, molto riposo e un clima famigliare potrebbero aiutare notevolmente.." il dottore lascia in sospeso la frase, conscio del fatto che, per la seconda alternativa non c'è alcuna opzione.

Lo sguardo di Sam, nel frattempo è perso nel vuoto.. nella sua mente un solo pensiero, un'unica frase, ripetuta all'infinito come una preghiera...Per favore, fai che sia temporaneo.

"Quindi mi sta dicendo che l'unica opzione è quella di aspettare?" chiede, una volta capito cosa gli stava dicendo Anderson.

"Esatto...mi spiace ma questa è l'unica opzione.. mi dispiace davvero.. una volta che sarete guariti sia lei che suo fratello, potete tornare a casa, ma periodicamente dovete passare a fare dei controlli" gli spiega velocemente quando, qualcuno bussa alla porta e entrambi sentono una voce "Dottore? Mi spiace disturbarla ma hanno bisogno di lei al reparto pediatrico".

"Arrivo.. bene signor Smith.. un'infermiera l'accompagnerà in camera sua.. e prima che me lo chieda, visto la situazione, ho chiesto di spostarla nella stessa stanza di suo fratello... così in questo modo potrà stare con lui senza fare qualcosa che potrebbe solo peggiorare la sua situazione attuale" gli dice, sorridendo al ragazzo contento per quella inaspettata notizia.

"Grazie, grazie mille dottore!" cerca di allungare il braccio per mostrare la sua gratitudine con una stretta di mano, quando un fitta di dolore all'altezza delle costole lo coglie alla sprovvista, facendogli mancare il respiro.

"Ehi Ehi.. lunghi respiri, coraggio!" lo incoraggia il medico , corso al suo fianco per aiutarlo; dopo qualche minuto in cui i respiro piano piano si regolarizza, lo sguardo di Sam torna sul volto del dottore rassicurandolo "Non si preoccupi, va tutto bene. Grazie ancora".

Usciti dalla porta, Anderson prende una direzione mentre Sam, spinto da un infermiera, va nell'altra.

Ci mettono meno dell'andata ad arrivare alla stanza di Dean e, quando arriva davanti alla porta socchiusa, nella mente di Sam mille pensieri iniziano a vorticare, senza fine; solo dopo aver superato la soglia e aver visto suo fratello addormentato - probabilmente lo avevano imbottito di morfina per le ferite - tutti i suoi dubbi si azzerano.. solo un unico pensiero.

Questa volta Dean , sarò io ad aiutarti. E mentre rifletteva sul da farsi, un sonno improvviso si abbatte su di lui nel momento esatto in cui la testa tocca il cuscino, facendolo immediatamente addormentare, sempre con lo sguardo rivolto verso il suo Dean.  

Whatever happens, I'll always be by your sideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora