POV DEAN
Cerco di riaprire gli occhi, ormai sveglio da un sonno senza sogni - come potrei.. non ricordo neanche chi sono.. - ma, quando sento delle voci vicino a me discutere, continuo a fare finta di dormire per poter ascoltare la conversazione.
"Sam, lo sai anche te che non potremo farlo uscire dal bunker.. se qualcuno dovesse venire a conoscenza che Dean ha perso la memoria, farebbero di tutto per catturarlo e fargliela pagare" e, sentendo ciò, mille brividi mi percorrono il corpo.
Cosa facevo prima per meritare una punizione? nel frattempo, quello che dovrebbe essere mio fratello risponde all'altro tizio.. come si chiama? Castiel? Certo che è uno strano nome da dare a un figlio!
"Lo so Cas... ma che alternative avevamo? Non potevamo stare in ospedale... prima o poi ci avrebbero scoperto ... torniamo al bunker e speriamo di trovare qualcosa per sistemare questo casino.." e nella sua voce, posso percepire un accenno di paura.
Decido di rivelare la mia presenza, ma prima che potessi aprire bocca, la voce del tizio in trench mi fa sobbalzare sul sedile "Dean, so che se sveglio.. è inutile che fai finta di dormire".
Colto in flagrante, mi alzo lentamente, ancora un pò dolorante e noto che mi avevano sdraiato sui sedili posteriori, con sopra .. una giacca?
"Mi spiace aver origliato.." e, dallo sguardo sorpreso del gigante alla guida, capisco che non è una cosa che dicevo molto spesso prima; ignorando tutto, decido di porre le domande a cui voglio aver risposta immediata " Ok, visto che non devo fare finta di non aver sentito, ho alcune cose da chiedere... perchè ce ne siamo andati dall'ospedale? Cosa diavolo è questo bunker? E soprattutto, cosa posso aver fatto prima di perdere la memoria per far sì che qualcuno mi cerchi e me la faccia pagare?" e, senza volerlo, sputo tutto fuori, alzando un pò il tono della voce.
Vedo i due ragazzi davanti lanciarsi degli sguardi complici e, dopo qualche secondo di silenzio, è Sam ha prendere la parola "Ok Dean, calmati. Il bunker è il luogo dove stiamo mentre non siamo in giro per il paese.. è come se fosse la nostra casa.. mentre per il resto vorrei spiegartelo una volta arrivati lì.. va bene?" mi chiede; dal suo sguardo capisco che è sincero e, con un grosso sospiro, annuisco per fargli sapere che va bene.
"Va bene, posso aspettare" gli dico, ma dentro di me sono nervoso... non ricordo niente, sono in una macchina lontano dall'ospedale e subito nella mia mente si forma un pensiero.. come faccio a sapere che queste persone non stanno mentendo?.
Il panico mi assale e, senza rendermene conto, inizio a spostare freneticamente lo sguardo ovunque, alla ricerca di una via di fuga.
Il ragazzo alla guida, notando i miei movimenti, accosta al lato della strada e, non appena la macchina si ferma, si volta verso di me, il viso contratto dalla preoccupazione.
"Dean.. Ehi Dean che succede?" ma quando punto i miei occhi nei suoi, vedo dalla sua espressione che ha capito cosa sta succedendo - come può farlo? - e, mentre mi avvicino piano alla portiera per uscire ed andarmene, sento qualcuno afferrarmi per il polso.
"Dean, lo so che sei confuso e hai paura... ma prima che tu possa fare qualcos'altro, lascia che ti faccia una domanda.. in cuor tuo, cosa senti nei miei confronti? Senti che puoi fidarti?" mi chiede e, quando lo sento, mi blocco fino a voltarmi a fissarlo, stupito dalle sue parole - come posso fare a sapere se mi fido di lui? Non ricordo niente! - ma, diversamente a quello che penso, gli dico "Si..mi fido" sorprendendo anche me stesso.
Lui mi rivolge un grande sorriso affettuoso, per poi aggiungere, guardandomi negli occhi "Ok, allora fidati di te e soprattutto fidati di me" e, con quella frase, almeno una delle mie preoccupazioni svanisce. Si, posso fidarmi di lui.
Terminata la scenetta da film, ripartiamo verso il famoso bunker ma la voce del ragazzo dagli occhi azzurri, spezza l'atmosfera di quiete che si era creata "Sam, dobbiamo fermarci da qualche parte.. abbiamo finito le scorte di cibo".
"Ok, al prossimo supermarket ci fermiamo e prendiamo qualcosa.. grazie per avermi avvertito Cas".
"Di nulla Sam" e, dallo scambio di battute tra i due capisco che, non lo so, Castiel ha qualcosa di strano, di diverso da Sam.. magari ho questa sensazione perchè non mi ricordo di lui.
Fortunatamente, neanche 10 minuti dopo, sulla strada troviamo un piccolo negozio, dove decidiamo di fermarci a fare la spesa e una piccola pausa prima di ripartire.
Appena scesi dalla macchina, ci dividiamo, in modo da fare il prima possibile; quando, vagando tra gli scaffali mi trovo al reparto dolci, la mia attenzione viene catturata da una meravigliosa crostata ai mirtilli e, involontariamente urlo "Sammy!!! Pie!!".
Vedo il ragazzo troppo cresciuto girarsi verso di me con gli occhi così spalancati da uscire quasi dalle orbite; con passo svelto mi si avvicina e, involontariamente, faccio un passo indietro.
"Come mi hai chiamato?" mi domanda e, nella sua voce sento speranza e.. tristezza?
"A dir la verità non mi ricordo... come ti ho chiamato?" gli dico sinceramente ma quando finisco, capisco dalla sua espressione delusa che forse sarebbe stato meglio inventarmi qualcosa "Mi spiace..".
"Non ti preoccupare...almeno so che sei sempre tu. Adori le crostate, sin da piccolo!" indicando la torta che avevo adocchiato prima.
"Speriamo di ricordare anche il resto.." dico in un sussurro, continuando a guardare quel ragazzo che, da quello che mi hanno detto, è mio fratello. Perché non mi ricordo di te? Eppure sembriamo così legati...
Mille pensieri mi opprimono la mente ... così, con un cenno, faccio capire agli altri due che esco a prendere una boccata d'aria per distrarmi prima del fatidico momento della verità al bunker.
Vado nel bagno situato a lato dello stabilimento, per sciacquarmi un pò la faccia con l'acqua fresca, sperando di scacciare così i brutti pensieri; quando apro la porta, noto che non c'è nessuno al suo interno così, con tre falcate azzero la distanza tra me e il primo lavandino.
Faccio scorrere l'acqua per un attimo, metto le mani sotto al getto, a coppa, e poi mi bagno il viso, facendo attenzione alla fasciatura sulla spalla; mentre sono intento a ripetere l'operazione, sento lo scricchiolio della porta alle spalle ma lo ignoro e continuo quello che sto facendo.
"Deve essere il mio giorno fortunato! Il famoso Winchester qui alla mia mercè da solo e senza ricordi!!" urla qualcuno, estasiato; mi giro giusto in tempo per essere colpito in pieno stomaco da un pugno molto forte e ben assestato e, mentre le mie forze vengono meno, mi accascio sul pavimento; sento la persona sopra di me dirmi con un ghigno inquietante "Bene.. ora ci divertiamo un pò insieme" e poi, solo nero.
Note dell'autrice
Hello everybody! Stavolta come promesso sono stata puntuale con questo nuovo capitolo ; ) . Spero che la storia vi stia piacendo =). Fatemi sapere un vostro parere mi raccomando! =)
-Eli-
Ps: ditemi che non sono l'unica a essere sconvolta per questi nuovi episodi della 13! Il mio cuore si sta distruggendo in mille pezzi nel vedere Dean ridotto in quello stato ='( .. Cas torna presto!!!
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Whatever happens, I'll always be by your side
FanfictionUn giorno di 'pausa' dalla routine di ricerche sull'Oscurità può portare a un finale inaspettato? Ambientato nell'11 stagione.