•Completato•
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È solo un piccolo libro di pochi capitoli che ho creato durante la lezione di inglese, non avendo "nulla" da fare, e poi l'ho continuata, spero possa piacervi.
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Morgana Sakaki...
•Morgana• «Morghi! Svegliati! Devi andare a scuola!» mi urla nell'orecchio Hugo. «Hugo» dico alzandomi «È sabato, e poi sono iniziate le vacanze natalizie» finisco alzandomi e strofinandomi gli occhi non abituati alla luce del sole.
Scendo in cucina e trovo mia madre che prepara la colazione. «Tesoro, ho una sorpresa! Per natale andiamo in vacanza in Sicilia, e pensa un po' ho trovato una casetta vicino ad Agrigento, in questi mesi non smettevi di parlarne, e così ho pensato di portarti lì» «Davvero???!!! Grazie! Grazie! Grazie!» dico saltandole addosso. «Bene, partiamo domani, ti ho già preparato le valigie, prendi una borsa e mettici tutto quello che ti serve». Annuisco e mi dirigo in camera mia a preparare la borsa.
«Evviva! Andiamo in Sicilia!» esclama entusiasto Hugo svolazzando per la camera.
«Si, e così conosceremo tua zia» «Yeee»
In questi mesi non abbiamo fatto niente di interessante, io ho studiato e Hugo continua a non fidarsi di Alexander, ma io ho continuato a uscire con lui.
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«Svegliatiiii Morghi! Devi prendere l'aereo tra 30 minuti!» mi urla Hugo. «Oh no!» mi alzò e mi vesto alla velocità della luce. Scarpe da tennis, pantaloni neri e maglia bianca. Mi lavo la faccia, prendo la mia borsa e noto che le valigie non ci sono, saranno già in macchina. Esco di casa e infatti trovo mia madre già in auto che mi aspetta. «Forza!» mi urla. Salgo in macchina e andiamo. Passiamo davanti al Colosseo, eh si, abito a Roma. Che bella Roma, è sempre piena di turisti, sempre piena di gente. Arrivederci Roma, ci vediamo a gennaio.
Prima ho detto a Hugo di non parlare durante il viaggio, perché ovviamente a mia madre e anche alle persone in aereo mi crederebbero pazza.
«Siamo arrivati in aeroporto!» esclama felice mia madre.
Scendiamo e prendiamo le valigie. Solo ora noto com'è vestita mia madre.
Ha legato i suoi capelli biondi e indossa un abito fucsia, e indossa come sempre i suoi occhiali bordò (Fotosu⬆). Il mio esatto contrario, io invece ho i capelli neri e gli occhi grigi come papà, però non ho gli occhi come i suoi, alla fine lui è giapponese.
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(Nonpossofarcinientesenon ha ilciondoloazzurro, nonc'era, quindilehomessoquesta collana).
Comunque, stiamo salendo in aereo. Sarà un viaggio lungo.
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Finalmente arrivati, siamo all'aereo porto di Catania. Ora affittiamo un'auto e ci dirigiamo verso Agrigento.
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Finalmente! Scendo dalla macchina ed entro subito a casa e mi dirigo nella prima stanza che vedo, è una camera da letto singola. Mia! Mi butto sul letto sfinita. Sono le 21:00. «Finalmente posso parlare!» esclama Hugo. «E io devo ricominciare a sopportarti» dico ridendo con lui. «Domani andiamo a trovare tua zia» dico chiudendo gli occhi e sprofondando nel sonno.