Francisco Román Alarcón Suárez (Real Madrid)

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-Jordi, non correre- Ariadne richiamò uno dei suoi nipotini, che stava correndo sul prato senza prestare molta attenzione -Uff, va bene- si lamentò il bambino mentre aspettava il fratello maggiore, Marc, con il pallone.

-Tía, posso giocare con quelle bambine?- le chiese Valentina, la più piccola dei nipoti -Certo che puoi princesa- le sorrise e la bambina sgattaiolò felice. Ariadne a quel punto, si mise seduta su una panchina così da poter tenere sottocchio i suoi tre pulcini, come amava definirli.

Poco dopo notò un bambino. Si muoveva piccoli passi nella direzione di Marc e Jordi, un po' intimorito. Quel bambino si voltò verso la sua direzione alla ricerca di qualcuno; nemmeno due minuti e già i tre bambini avevano fatto amicizia e giocavano amabilmente tutti e tre insieme. -Marc, attento quando calci- riprese il nipote maggiore che le alzò il pollice.

Intanto qualcuno prese posto accanto a lei, ma Ariadne non ci fece molto caso, poiché attenta nel ricercare Valentina. -È sullo scivolo- disse una voce sconosciuta alla ragazza, che portò subito lo sguardo verso il punto indicato, ritrovando la piccola Tina.

-Grazie, l'avevo persa di vista- sorrise timida al ragazzo accanto. Aveva due occhi scuri, una barba folta ed i capelli corti acconciati in una cresta morbida priva di cera o gel per capelli. -Figurati, già è difficile gestire un bambino, immagino gestirne due- sorrise dolce lui -Sono tre, in realtà- ridacchiò lei facendolo incuriosire -L'altro biondo- disse soltanto ed il ragazzo misterioso capì al volo.

-Come si chiamano?- le chiese notando una forte somiglianza fra la ragazza al suo fianco ed i tre bambini -Marc, Jordi e Valentina- rispose lei con un mezzo sorriso -E tu, invece?- continuò il ragazzo -Io? Ariadne... mentre tu?- affermò lei con un lieve rossore sulle guance allungando la mano destra -Francisco, ma puoi chiamarmi Isco- sorrise lui afferrandole la mano -Ed il terremoto che gioca con Marc e Jordi è Isquito- indicò orgoglioso -Aspetta, si chiama come te?- non capendo bene -Ahm... si, si chiama anche lui Francisco- rise lui -Come mai hai deciso di dargli il tuo nome?- arricciò il naso Ariadne -Dicono che porti fortuna dare il proprio nome al proprio figlio- alzò le spalle Isco.

Ariadne annuì poco convinta, mentre Jordi correva verso di lei tutto sudato -Non correre che poi ti sale la febbre- disse la ragazza asciugandogli la fronte con un fazzoletto -Io e Marc abbiamo fatto amicizia con Isco- disse mentre prendeva la bottiglietta piena d'acqua dalla borsa della zia -Bevi piano, diablito- scosse la testa lei mentre gli sistemava alcuni ciuffi biondi -La porto a Marc- avvisò prima di allontanarsi -Sono gemelli?- chiese Isco guadando meglio i due fratellini -No, ma hanno poco meno di un anno di differenza- Ariadne riprese la bottiglietta d'acqua e la rimise nella borsa -Sei una super mamma- disse Isco con molta ammirazione.

La ragazza scoppiò a ridere, suscitando confusione nel suo interlocutore -In realtà sono i miei nipotini, mio fratello è il loro papà- spiegò tornando seria -Che figura di merda- commentò il ragazzo alzando gli occhi al cielo -Non è vero! È un bellissimo complimento e non hai fatto una brutta figura, sta tranquillo- lo rassicurò lei poggiando una mano sul suo braccio.

Tra i due calò un silenzio imbarazzante, che fece arrossire le guance di Ariadne, mentre Isco la fissava attentamente. -C'è qualcosa che non va?- chiese lei abbassando lo sguardo ritraendo poi la mano -Assolutamente- sorrise lui colpito dalla dolcezza della ragazza.

Poco dopo ad interrompere quel momento fu Valentina, ormai annoiata di giocare. -Tía posso stare qua con te?- chiese la bambina guardando Isco -Certo piccola- sorrise lei prendendola in braccio per metterla seduta fra di loro -E tu chi sei?- chiese al ragazzo la piccola Tina -Francisco ma puoi chiamarmi Isco, e tu?- le allungò la mano -Valentina, ma puoi chiamarmi Tina- gliela strinse con un sorriso.

Passarono una buona mezz'ora parlando mentre i tre maschietti giocavano a calcio e Valentina restava in silenzio fra loro due. -Buon pomeriggio- esordì la voce di Manuel, il fratello di Ariadne -Papino!- disse subito Valentina allungando le braccia verso di lui. Poco dopo anche Jordi e Marc travolsero il loro papà -Allora topini, vi siete divertiti con la zia?- chiese Manuel mentre stringeva con un braccio la sorellina -Si! Lo sai che amiamo stare con la tía Aria- rispose Marc con un sorrisone -Lo so chiquis... Grazie sorellina sei un angelo- sorrise Manuel baciando la guancia di Ariadne -Andiamo a casa?- disse poi ai figli che annuirono felici, per poi abbracciare e salutare a turno la zia.

-Ciao sorellina! Mi raccomando, non fidarti dei merengue... Isco sembra apposto, ma ricorda meglio i culé- l'abbracciò parlandole all'orecchio -Manu, sei un idiota- scosse la testa dandogli un bacio sulla guancia, per poi ridacchiare.

-Perché ridi?- le chiese Isco -Mio fratello, credo ti abbia riconosciuto- alzò le spalle Ariadne -Ah...- disse per aggiungere poco dopo -Ti ha messa in guardia scommetto- -Quale fratello maggiore non lo farebbe?- ridacchiò lei -Giusto... Beh se mi permetti di farti vedere come solo realmente magari...- disse innocente lui -Per conquistare Manuel al 100% devi giocare nel Barcelona, mi querido merengue- sorrise Ariadne -Ai, una guapísima culé- commentò il calciatore -In realtà non tifo nessuna squadra di campionato... tifo solo la Spagna- rispose lei mentre il sorriso sul volto di Isco si allargava -Allora posso invitarti senza problemi alla mia prossima partita?- chiese speranzoso -Solo se mi fai conoscere Ramos- propose lei -Ma Sergio è impegnato! Ed inoltre ha due figli più uno di arrivo- si lamentò il numero 22 -Anche tu hai un figlio! E poi ho detto che lo voglio conoscere mica sposare- rise la ragazza mentre Isco Jr fissava il suo papà con attenzione -Touché... va bene dai, glielo chiederò- sorrise Isco avvicinandosi un po' alla ragazza -Merengue, c'è tuo figlio che ti fissa- disse a bassa voce Ariadne mentre il piccolino si avvicinava -Ciao! Io sono Isco!- si presentò il bambino con un sorriso enorme -Ciao, io sono Ariadne! Piacere di conoscerti- sorrise mentre il bambino l'abbracciava -Ti va di mangiare con noi al Mac?- le chiese poi mentre il padre sbarrava gli occhi -Isquito, magari è già impegnata- si morse nervoso il labbro mentre lei sorrideva.

-Allora, Isco papà tranquillo non ho nessun impegno ed Isco piccolo mi farebbe molto piacere mangiare con voi al Mac!- rispose la ragazza scompigliando i capelli del bambino.

*qualche ora più tardi*

-Spero tu ti sia divertita- esordì il numero 22 del Real Madrid davanti la porta di casa della ragazza -Tantissimo, davvero! Isco è un bambino speciale- sorrise -Anche tu sei speciale- rispose lui facendola arrossire -E sei ancora più bella tutta rossa- continuò -Grazie mille... ora ti conviene andare, poi fa troppo freddo per Isquito- si morse il labbro lei nervosa -Prima però devo dirti una cosa- annuì lui e prima che Ariadne potesse dire qualcosa, Isco posò le sue labbra su quelle di lei.

Immagina || Football EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora