Paulo Exequiel Dybala (Juventus)

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Per aminaalba005 spero ti piaccia.

Se c'era una cosa che Federica odiava era dover aspettare.

E puntualmente il suo migliore amico, Rodrigo, era in ritardo e la faceva aspettare sempre troppo.

Era seduta sugli spalti ad aspettare che il suo migliore amico uscisse dallo spogliatoio, così da poter tornare a casa.

-Bentancur, sei un essere schifoso- ripeteva a bassa voce, mentre si stringeva nel suo giubbotto pesante.

La temperatura rigida della sera torinese si stava facendo sentire, in più lei era lì, ferma immobile.

Qualcuno uscì e la ragazza sperò con tutto il suo cuore che fosse Rodrigo.

-Ciao Fede! Non stai gelando?- era Giorgio Chiellini, il capitano. -Ciao a Giorgio, giusto un po'... lo sai che Rodrigo mi fa sempre aspettare- sospirò alzando le spalle.

-Sempre il solito, eh? Dai entra, anche se rimani nel corridoio, almeno stai al caldo- mi sorrise tenendo la porta aperta -Sei gentilissimo, grazie- gli sorrisi a mia volta riconoscente.

Mi strizzò l'occhio e poi uscì dall'impianto; almeno lui sarebbe tornato a casa.

Mi misi seduta su una delle panchine del corridoio. Aspettando Rodrigo.

Presi il telefono, per ammazzare il tempo aggiornai i miei social. Piano piano uscirono tutti. Tutti tranne il mio connazionale.

-Bentancur, sei un uomo morto- ringhiai socchiudendo gli occhi, esaurendo tutta la mia pazienza.

Una risata riempì il silenzio del corridoio. Una risata cristallina, che riusciva a far ridere chiunque da quanto era contagiosa ed allegra.

Sorrisi scuotendo la testa.

-Ciao Federica! Come mai stai qui?- la voce di Paulo Dybala mi risvegliò dal mio odio momentaneo verso Rodrigo -Indovina? Si, sto aspettando Rodri- alzai le spalle ormai abituata, mentre lui si mordicchiava il labbro inferiore.

Sembrava dispiaciuto.

-Che c'è? Hai una faccia strana- commentai -Urugaya de mi corazón, Rodrigo se n'è già andato- mi informò -¡¿Cómo?! Me estás jodendo, ¿verdad?- (-Come?! Mi stai prendendo per il culo, vero?-).

Mi alzai di scatto, come aveva potuto lasciarmi lì? Piccolo stronzo.

-Si, mi ha chiesto di accompagnarti, perché aveva da fare una cosa con la sua nuova fiamma e non voleva lasciarti in mano a qualcun altro della squadra- chiarì poco dopo -Dovrebbe smetterla di sparare cazzate, io non mi sto frequentando con nessuno- assottigliai gli occhi guardandolo male.

-Diciamo che non rispondergli al telefono e poi farsi trovare a casa mia, non è stata un'idea geniale- rispose fissandomi con quei due pozzi verdi -Eri e sei tutt'ora l'unico che conosco meglio, dopo Rodrigo ovviamente! Dove dovevo andare? A casa di Federico Bernardeschi?- incrociai le braccia al petto.

Se c'era una cosa che odiavo di Paulo era il suo essere molto più apprensivo, appiccicoso e maniaco del controllo, rispetto a  Rodrigo.

-Dio, mi sembra di parlare con Rodri- scossi la testa -Beh se reagiamo allo stesso modo c'è un motivo, non credi?- il suo accento argentino contrastava leggermente con il mio uruguaiano.

-Dai, ti accompagno a casa- disse poi aprendo la porta per andare verso il parcheggio.

Una volta saliti in macchina, accese la radio. Mi preparai psicologicamente alla musica sudamericana trash che era solito ascoltare.

Immagina || Football EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora