Honolulu, Hawaii
In questo periodo dell'anno le spiagge hawaiane sono sempre molto affollate e gli abitanti che desiderano un po' di pace trovano la loro oasi di benessere ai piedi degli scogli.
Nonostante lui non sia né un turista né un abitante hawaiano, Niall è riuscito a trovare questo luogo di pace durante una passeggiata notturna di pochi giorni fa.
Quando questa mattina si era recato lì però c'era già qualcun altro, ma a lui non dispiaceva affatto.Stava facendo mangiare suo figlio, seduti su un telo da mare all'ombra di un ombrellone. D'un tratto la coppia di giovani che era a pochi metri da lui si alzò.
«Ti ho solo fatto una semplice domanda, perché ti irriti?» urlò la ragazza. Niall la guardò bene, aveva dei bellissimi capelli.
«Tiri sempre fuori lo stesso dannato argomento, ti ho già dato le risposte che volevi» rispose il ragazzo muscoloso, avvicinandosi pericolosamente a lei. Niall si irrigidì temendo che lui potesse metterle le mani addosso.
«Peccato che le risposte che mi hai dato sono tutte menzogne! Io so cosa hai fatto e ti stavo dando la possibilità di sputare fuori la verità. A te non interessa niente di me, di noi!» le sue esili braccia spinsero il petto del ragazzo, non muovendolo di una virgola.
Niall si sentiva un po' in imbarazzo. Lanciò un'occhiata a suo figlio e lo trovò tranquillo a mangiare.
Rialzò di scatto la testa quando la ragazza le passò davanti a passo svelto. Alzò un po' di sabbia ma fece finta di non farci caso.
In poco tempo entrambi si ritrovarono sugli scogli, lei a braccia conserte e lui che continuava a gridarle dietro parole che Niall non riusciva a decifrare.Poi accadde tutto in una frazione di secondo, lui le prese i polsi per tenerla ferma ma lei si divincolò. Applicò troppa forza e cadde all'indietro nell'acqua.
«Cazzo» mormorò Niall allungando il collo, cercando di individuarla con lo sguardo.
C'erano le rocce lì sotto, avrebbe potuto sbattere la testa.
La vide riemergere e quasi si rilassò, poi però si rese conto che si stava sbracciando e stava urlando per chiedere aiuto.
Gli occhi azzurri di Niall si spostarono velocemente dalla ragazza al ragazzo sugli scogli. Era immobile, come pietrificato.«Imbecille» mormorò di nuovo Niall. «Resta qui e non ti muovere finché non torno» disse al figlio per poi alzarsi.
Niall corse verso la riva, l'acqua contro le gambe rallentò la sua corsa.«Aiutatemi non so nuotare!»
Niall cercò di affrettarsi. La ragazza lo vide e sembrò rilassarsi, ma probabilmente aveva ingerito troppa acqua e di colpo si lasciò andare.
Niall le portò un braccio attorno alle spalle in tempo, fece la strada inversa per tornare a riva e la fece stendere sulla sabbia.
Portò due dita al collo per sentire il battito, gli venne un momento di panico. Aveva seguito varie serie tv ambientate in ospedali ma non aveva mai rianimato qualcuno.Era come se il suo cervello fosse staccato, si ripeteva che non sapeva cosa fare ma le sue mani già si erano messe a lavoro.
Stava premendo contro il suo petto, sotto il seno. Le prese il viso tra le mani tremanti e posò le labbra sulle sue, soffiando.
Ripeté l'azione svariate volte, non sapeva esattamente se stesse funzionando e ciò lo rese nervoso.
D'un tratto però la ragazza iniziò a tossire, Niall tirò un sospiro di sollievo e l'aiutò a sedersi.«Oh mio Dio» mormorò lei. Guardò Niall a bocca aperta e non sapeva proprio cosa dire. Era leggermente scioccata da ciò che era appena successo.
«Oh Dio mi hai salvato la vita» abbracciò Niall piangendo.
Lui la strinse tra le braccia.«Ti senti bene? Hai qualche dolore?» lei scosse la testa. Niall la sentiva tremare tra le sue braccia.
«Ce la fai ad alzarti?»
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Zweisamkeit; njh
FanfictionUn ragazzo-padre non ben accetto dai suoi genitori è costretto ad abbandonare la sua terra d'origine e lasciarsi tutto alle spalle. Scoprirà che la vita da indipendente non sarà così bella come lui si aspettava. Nulla sembra andare per il verso giu...