•||La mia famiglia è lui 3||• Cameron Dallas

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Sapevo che stare accanto alla mia piccolina in quel momento sarebbe stato difficile, ma non credevo fosse abbastanza difficile, non credevo che fosse così dannatamente difficile, eppure lo era, lo era poiché il suo affetto per Shawn non faceva altro che farmi soffrire.

Lei abbracciava lui, io sorridevo.

Lei gli diceva 'ti voglio bene', io sorridevo.

Lei sorrideva ad ogni suo sorriso, io abbassavo la testa.

Sorridere ed abbassare la testa erano le uniche cose che facevo in quel periodo, sorridere e guardare giù, sorridere e guardare giù, sorridere e guardare giù. Ma infondo era anche colpa mia, era colpa mia poiché avevo accettato l'offerta di Shawn di andare a vivere con lui - naturalmente anche con Steve - il giorno in cui Shawn me l'ho chiese, la mia piccola era presente e per quanto io rifiutassi, lei mi aveva letteralmente costretto ad accettare e come potevo dire di 'no' a quei suoi occhioni da cucciolo bastonato? Quel giorno dopo essermi accorto dell'enorme cazzata che avevo fatto, mi ero letteralmente maledetto, poiché mi chiedevo 'se era difficile anche solo vederla per 3 ore con lui sorridere e scherzare come sarei sopravvissuto a stare 24h su 24 con loro?'.

"Non durerai a lungo, lo so" capii il mio amico il mio incubo

"Lo so, dannazione. Ma non posso ferirla, capisci?..." dissi ma m'interruppi andando a chiudere la porta a chiave

"...non posso rovinarle c'ho che ha costruito, mi sentirei troppo in colpa" sussurrai l'ultima parte

"E tu? Tu puoi rovinarti? Puoi continuare a rovinarti?" chiese Steve facendomi riflettere

"Io per lei continuerei a rovinarmi altre dieci, cento, mille volte. È mia figlia e per lei farei qualsiasi cosa, forse non l'ho fatto tempo fa non dicendole la verità, ma adesso sto rimediando a c'ho che ho fatto anzi a c'ho che non ho fatto, perchè..." dissi ma il mio amico m'interruppe ancora una volta

"...come stai rimediando, Cameron? Come? Mentendole ancora? Perchè è quello che stai facendo, forse non lo stai facendo nel modo giusto, forse credi che il tuo modo di 'difenderla' è giusto, perchè Cameron davvero, credo che tu stia sbagliando. Devi dirle la verità, non devi farlo solo per lei, ma anche per te, per te stesso, come hai detto pochi secondi fa continueresti a rovinarti per lei, altre dieci, cento, mille volte e alla fine di quelle mille volte che farai? Come continuerai? E per quante volte continuerai? Per quante altre volte potrai continuare? Per quanto? Hai sofferto per 2 lunghi anni, non potrai resistere ancora un altro po', lo so. Sopratutto adesso che ce l'hai accanto, tua figlia adesso è qui, qui accanto a te, a pochi metri da te. Fai quello che ti senti di fare" mi mise in guardia il mio amico

"Pensaci, solo questo, pensaci. Pensa anche a tutte quelle lacrime, quegli attacchi di disperazione e tutte le volte che hai pianto su una lapide vuota. Ricordatele queste cose, Cam. Ma soprattutto ricordati il dolore che hai provato sapendo che la tua piccolina fosse morta, quel dolore che sappiamo entrambi che si poteva evitare, perciò non fare il cazzone e ragiona Cam, ragiona " disse Steve lasciandomi solo con i miei pensieri in quella stanza color panna

Avrei resistito? Ce l'avrei fatta a non dirle niente? A continuare a soffrire? Davvero ce l'avrei fatta? Non lo so, non sapevo più niente ero confuso, abbastanza confuso, ma come avrei potuto schiarirmi le idee? Come? Pensai quando all'improvviso qualcuno bussò alla porta

"Steve non ho voglia di ascoltare altre tue prediche, ho capito. Sto riflettendo, per favore lasciami solo" dissi credendo fosse Steve

"Scusa se ti ho disturbato..." disse la mia piccola entrando in camera

"...ma anch'io ho bisogno di riflettere...però non posso rimanere sola con i miei pensieri perchè mi fa male...perciò ho bisogno di qualcuno con cui parlare...quindi che ne dici se io ti parlo dei problemi che mi affliggono e tu fai lo stesso?" chiese a raffica senza mai fermarsi