" UNA NOTTE SPECIALE 🎼"

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CAPITOLO 5

♥ Matt ♥

" Amber, ehi, Amber, mi senti? C'è la fai a camminare? " le scosto i capelli dal viso, rivelando i suoi lineamenti perfetti.

Finalmente apre gli occhi e mi guarda.
La sua espressione buffa, mi fa quasi sorridere.
È spaesata, confusa, sembra non riconoscermi.

" Chi sei? Dove sono? La mia testa... mi gira tutto " dice, mettendosi le mani fra i capelli.

" Tranquilla sei a casa, le tue amiche ti hanno abbandonata qui e hanno chiesto a me di darti una mano, sono Matt, ti ricordi di me, vero? " le chiedo, accovacciandomi accanto a lei.

" Matt! "si ritrae, spaventata.
A quanto pare, si ricorda eccome.

" Amber, non ti spaventare, non voglio farti del male " le dico.

" Non mi ucciderai, vero?" mi guarda e sembra una bambina impaurita.

Forse l'alcool la rendeva più insicura del solito o era la mia presenza a terrorizzarla.

" Non voglio ucciderti, tranquilla. Vieni con me, non puoi restare tutta la notte qui " cerco di convincerla.

Mi guarda, con l'aria confusa, poi mi da la mano.

" Riesci ad arrivare a casa con le tue gambe? ".

" Penso di sì " farfuglia.
Ma appena prova a fare qualche passo, barcolla e perde l'equilibrio.
La sorreggo immediatamente.
Amber si aggrappa a me, e i nostri sguardi s'incontrano, creando una magia inspiegabile.

" Come non detto " sorrido.
Decido di adottare l'unica soluzione possibile, prenderla in braccio.

Amber non si oppone, anzi, sembra trovarsi a suo agio, fra le mie braccia, ma forse, era solo l'effetto dell'alcool.

" Andiamo a casa " raccogliendo anche la sua borsa.

" No! Ti prego, se mia madre mi vede in questo stato è la fine, non mi farà più uscire per il resto dei miei giorni ".

In effetti, non aveva tutti i torti e poi, a dirla tutta, non andava neanche a me, di avere a che fare con la sua famiglia. Non voglio guai.
Potrebbero addirittura pensare, che sia stato io a farla ubriacare.
Non mi resta che portarla a casa mia, nel piccolo appartamento, adiacente alla casa dei miei genitori, li non la troverà nessuno, e domattina, quando stara ' meglio, se ne potrà andare.

" Resti da me per stanotte, finché smaltisci la sbornia " le propongo.

Amber fa un cenno con la testa, e suppongo sia un si.

Qualcosa mi dice, che se fosse stata sobria, non avrebbe mai accettato.

Entriamo in casa e accendo l'interruttore, mettendo in luce, la piccola stanza, completamente in disordine.
Del resto, era da un bel pezzo, che non portavo qui una ragazza.

Grazie a Dio, Amber, è troppo ubriaca, per accorgersi di tutto questo casino.

Tiro un calcio alla pila di lattine di birra dimenticate sul pavimento e la faccio sdraiare sul mio letto matrimoniale.

Sembra a suo agio, almeno per qualche secondo.

" Temo di dover vomitare! " mi annuncia, facendo una smorfia.

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