CAPITOLO 13
♥ Matt ♥
Era trascorsa una settimana dalla crisi di mia madre.
Il dottore ci aveva detto che nelle sue condizioni, era del tutto normale, e che non sarebbe stata ne la prima ne l'ultima volta.
In cuor mio, speravo che potesse in qualche modo riprendersi e tornare a star meglio, anche se ero consapevole che quell'orribile malattia, non perdonava nessuno.
Farei qualsiasi cosa, pur di vederla tornare quella di prima.
Quand'ero in prigione, mi chiedevo ogni giorno, se al mio ritorno, l'avrei trovata ancora ad aspettarmi e per ingannare il tempo che non passava mai, e sentirla più vicina, mi ero messo a scrivere canzoni per lei.
Oggi, per caso, ho ripreso ad osservare la mia vecchia chitarra.
Sembra essere in attesa di qualcosa, forse che io mi prenda ancora cura
di lei.Ricordo ancora, quando per il mio quindicesimo compleanno, mi fu regalata proprio da mia madre.
Ero il ragazzino più felice del mondo. Suonare è sempre stata la mia più grande passione fin da bambino, e non appena fui in possesso di questa chitarra, iniziai a strimpellare varie canzoni, che mi dilettavo a scrivere personalmente.Sono sempre stato convinto, che se non fossi entrato in quel circolo vizioso, forse, sarei potuto diventare un bravo cantante.
Ma questi, erano solamente i sogni di un ragazzino.Improvvisamente, vengo colto dal desiderio di imbracciare di nuovo questa chitarra e suonare qualcosa per mia madre.
Forse le avrebbe fatto bene.Ricordo, che amava sentirmi cantare, e a volte, canticchiava insieme a me, qualche canzone.
E com'era orgogliosa di me.Eravamo felici a quei tempi.
Anche il rapporto con mio padre, era diverso.
Non approvava la mia passione per la musica, perché pensava fosse
tempo sprecato, e diceva che non mi avrebbe mai portato a niente di buono.
Ma questi sono dettagli...Finalmente prendo coraggio, imbraccio la mia chitarra e vado da mia madre.
Busso due volte alla porta della sua camera, ed entro.
La trovo come sempre sola, davanti a quella grande finestra, che da sulla strada.
Sembra persa in chissà quale ricordo.
Ha lo sguardo triste, nostalgico." Mamma... guarda cos'ho portato? Ti va se ti suono qualcosa, come facevo da ragazzino? " le chiedo dolcemente.
La sua espressione si addolcisce.
Mi siedo per terra, accanto a lei, e inizio a suonare le prime note.
Canto a bassa voce, una delle canzoni che tempo fa avevo scritto per lei.I suoi occhi s'illluminano.
Cerca i miei, e mi sorride dolcemente.
È il più bel regalo che potesse farmi.Non posso credere stia accadendo davvero.
Mia madre sta reagendo, grazie alla mia musica.
Sento la sua mano, sfiorarmi i capelli, proprio come faceva quand'ero bambino.
Questo gesto, mi calmava sempre, quand' ero agitato.
M'infondeva sicurezza.
Prima era lei a darla a me, ora ero io a darla a lei e questo scambio reciproco d'amore, era una delle cose più belle in un rapporto fra madre e figlio.Continuo a cantare, accompagnato dal suono delicato della chitarra, fino a quando nella stanza, non irrompe mio padre.
" Che diavolo ci fai qui con questo aggeggio? Si può sapere che intenzioni hai? Vuoi forse ucciderla prima del tempo? Non vedi che la stai disturbando, con la tua stupida
musica " sbraita come un pazzo e deduco sia ubriaco.
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" Voglio viverti " 🎼
Teen Fiction" Ogni ragazza sogna d'incontrare quel cattivo ragazzo che diventerà buono solo per lei. È un po' il destino di tutte, innamorarsi del ragazzo sbagliato, quello con cui proprio non dovresti nemmeno scambiarci una parola, ma che ti fa battere forte i...