"I love You"

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*Una settimana dopo*

Chiusi il libro, infilandolo in borsa, uscendo subito di lì, schivando chiunque si contrapponesse fra me e l'uscita.

Dovevo essere a casa mezz'ora prima, ma il professore non faceva altro che parlare e parlare, senza trovare fine a quella tortura e solo quando fu di spalle intento a scrivere uno dei suoi soliti poemi sulla lavagna, racimolai le mie cose e sgattaiolai via, sotto lo sguardo di Xu che mi salutò come al solito con un sorriso smagliante e divertito.

Quella ragazza sarà stata pure cinese e priva di una nozione d'inglese, ma come riusciva a capire gli stati d'animo e le situazioni penso che nemmeno mia sorella ci sarebbe riuscita.

«Sto arrivando, smettila di tartassarmi!» sbottai, non appena accettai la chiamata.

«E' bello sentirti, amore» sghignazzò.

«Ah, ciao» mi rilassai, mettendomi davanti la fermata del bus per poter tornare a casa.

«C'è la possibilità che io e te questa sera ci vediamo per qualche oretta?» propose.

«Dopo cena penso si possa fare» finalmente vidi l'autobus arrivare, fermandosi davanti a me per farmi salire, prendendo posto a metà del veicolo.

«Volevo andare a bere qualcosa da qualche parte» propose.

«Non possiamo semplicemente starcene a casa?»

«A casa ci saranno mamma e Robin» sbuffò.

«E allora per avere più intimità ce ne andiamo in un pub sovraffollato?» scherzai, ridendo appena.

«Il pub è una scusa per starcene in macchina»

«Dobbiamo trovare una soluzione a questo problema» sospirai, alzandomi per poter scendere alla prossima fermata.

«Possiamo chiedere a mia sorella se ci lascia casa e magari se ne va da Karen» disse con nonchalance.

«Facciamo che la tua idea non la prendiamo in considerazione» scesi, camminando per arrivare il prima possibile a casa «Non voglio sbandierare ai quattro venti che facciamo sesso, vorrei essere il più discreta possibile» mormorai.

«Sì, infatti questi ultimi giorni non abbiamo fatto l'amore con mamma al piano di sotto, giusto? E poi chiamalo "fare l'amore", perché io con te non faccio sesso, faccio l'amore, Ellen» si alterò.

«Perché ti stai arrabbiando con me, scusa?!»

«Mi arrabbio con te perché stiamo insieme da quasi un mese e ancora non riesci a parlare dei sentimenti che provi nei miei confronti. Io con te l'ho fatto, perché non riesci a parlarmene?»

«Dobbiamo affrontare questo discorso proprio adesso?» sbuffai, incrociando le braccia al petto, continuando a tenere il cellulare in mano per potergli parlare.

«Se non è adesso, sarà questa sera» rispose risoluto «Credevo che il tuo problema fosse il non aver mai avuto rapporti sessuali, ma in realtà hai dei veri e propri ostacoli che ti sei costruita che non ti permettono di provare emozioni senza sentirti in colpa ed esternarle!»

«Mi stai descrivendo come una demente!» quasi urlai, arrabbiata come non mai per ciò che mi stava dicendo.

«No! Non è affatto vero!» rispose indignato «Io ti amo, Ellen» sospirò, tornando con un tono calmo e serio.

Mi fermai immediatamente, sentendo un corpo venirmi addosso ed inveirmi contro, sorpassandomi subito dopo intanto che mi guardava male per poi tornare sui suoi passi.

«Ellen, sei viva?» mormorò.

Sbattei le palpebre, nella speranza che mi risvegliassi il prima possibile, ma niente. In testa avevo solo una palletta che fluttuava senza meta rimbalzando fra le pareti senza sosta.

L-o-v-e || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora