*La sera*
Se ne era andato da circa due ore, e mentre aspettavo l'arrivo di Harry, contento di starsene da solo con me, ispezionai ancora meglio la casa.
Scoprii che aveva ancora molte lettere che si erano scambiati, lui e mamma, da giovani prima che si sposassero, trovai ancora altre foto di noi quattro come ancora una famiglia e poi mi ritrovai davanti ad un pacco intero di preservativi che feci finta di non vedere e rimisi in ordine senza lasciare tracce.
Per quanto non ci fosse traccia di donna in quella casa, purtroppo dovevo ammettere che una vita sessuale ce l'aveva anche mio padre, anche se non rigogliosa, a giudicare dalla quantità che avevo trovato.
Ero sbragata sul divano con Cotton sulle gambe, quando il campanello suonò. Era Harry con del cibo direttamente da casa sua.
«Grazie al cielo! Stavo morendo di fame!» lo accolsi, prendendogli dalle mani le buste con il cibo, tralasciando la sua presenza, che rimase lì fermo all'entrata.
«Che cosa gli hai detto per permettermi di stare qui?» rise leggermente, mentre si guardava attorno esattamente come poco prima io, chiudendo la porta, togliendosi il cappotto appendendolo all'attaccapanni in una strana forma, probabilmente d'arte moderna.
«La verità, ma credo sarà l'unica volta» storsi la bocca, continuando ad aprire ogni contenitore annusandone il profumo inebriante, cominciando a cercare piatti e stoviglie come una pazza invasata.
«E' una casa bellissima» continuò ammaliato, guardando in alto, mentre gli passavo davanti con i piatti stracolmi di cibo, posandoli sul tavolinetto quadrato enorme e basso davanti la televisione, cercando di tenere Cotton alla larga, senza alcun affanno dal momento in cui Harry si reso conto di quell'ammasso dolce di pelo bianco «Non pensavo fosse un tipo da gatto» continuò ad accarezzargli la pancia pelosa, intanto che io mangiavo senza problema.
«No, scherzi? Lucifero era di papà, non di mamma» cercai di fargli ricordare quell'amore di gatto con un nome sbagliatissimo.
«Quel gatto mi manca da morire» sospirò, lasciando andare Cotton per mangiare assieme a me.
«Lo hai portato il libro?» gli chiesi, vedendolo annuire «Bene, perché mi sono dimenticata di portare il mio libro del mese» sbuffai, allungando i piedi sul tavolino, ormai più vicina a lui, che mi imitò, sfilandosi prima le scarpe.
«Ho incontrato Hailey, oggi» mormorò, con lo sguardo sul suo piatto, mentre io deglutivo guardandolo preoccupata «Abbiamo parlato un pò» ammise.
«E ti pareva» sbuffai, tornando ad osservare il mio di piatto.
«Abbiamo solo chiacchierato due minuti davanti la cassa del supermarket, nient'altro» sbuffò, smettendo di mangiare.
«Non è nient'altro se con una persona ci sei stato insieme, Harry!» mi alterai.
«Mi ha solo chiesto come stavo, basta»
«Ah, certo, come se per fare la fila ti ci è voluto mezzo secondo» borbottai.
«Non capisco perché ti stai arrabbiando, dal momento in cui te ne sto parlando e visto che è una cosa così stupida ed insignificante avrei anche potuto tenermelo per me!» sbottò, stringendosi nelle spalle.
«Sì! Avresti potuto, e già che c'eri potevi anche non venire» conclusi, rendendomi conto solo dopo di aver detto qualcosa di molto sbagliato.
Lo sentii sospirare, posando il piatto sul tavolino, accorgendomi di come mi stesse osservando, costringendomi a smettere di mangiare e posare il piatto anche io, incrociando le braccia al petto mettendo istantaneamente il broncio.
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L-o-v-e || Harry Styles
FanfictionSequel of "S-e-x" «E' l'ultima volta» mormorai, raccogliendo a terra gli slip. «Mi passi i boxer?» mi chiese ancora sdraiato sul letto nudo, con le gambe spalancate e tutto rilassato. Li raccolsi da terra tirandoglieli subito dopo, facendolo ridere...