Taehyung
Jimin aveva detto che aveva un posto, Taehyung all'inizio non voleva andarci, ma non sapeva davvero dove andare. I suoi genitori vivevano troppo lontano e Taehyung non sapeva ancora guidare. Quindi erano nella macchina di Jimin, sulla strada per Busan. Taehyung sapeva che anche Jungkook era a Busan, ma se lo tenne per sé e pensò di chiedere in seguito.
Jimin scese per una strada tranquilla dove un c'era molta gente; in effetti non c'era nessuno in giro. Era solo una strada che correva vicino al mare, che portava ad una casa. La casa era grande e isolata. Era quella la casa di Jimin?
Taehyung si stupì alla grandezza. Se Jimin aveva una casa, perché aveva scelto di stare in quel dormitorio scadente? Jimin era ricco? Quella era la casa dei suoi genitori? Un milione di domande fluttuavano nella testa di Taehyung, ma serrò le labbra e fissò semplicemente. Anche se si poteva vedere la casa, erano sulla strada lontano da essa sulla collina.
Improvvisamente, una canzone iniziò a riempire il silenzio nella macchina. Jimin mera seduto e si godeva l'aria che soffiava sul suo viso mentre guidava. A Taehyung piaceva l'atmosfera che Jimin creava. Non importava quando una situazione fosse brutta, Jimin sembrava sempre in grado di tirare su il morale alla persona che stava male.
"Ho sentito che il tuo amico, Jungkook, è a Busan. Vorresti andare a trovarlo?" chiese Jimin, confondendo Taehyung, come lo sapeva?
"Lo ha postato su Facebook." ridacchiò il guidatore, lanciando uno sguardo verso Taehyung, per poi posarlo di nuovo sulla strada. Taehyung sospirò. Poteva andare a trovare Jungkook proprio come il maknae gli aveva chiesto, ma era ancora arrabbiato, confuso e un po' troppo stanco.
"Forse un'altra volta." spiegò Taehyung con uno sbadiglio, ricevendo un sorriso da parte di Jimin.
"Non preoccuparti, la casa è vicina. Puoi dormire quando arriviamo." Jimin tirò una gomitata al ragazzo stanco che si stropicciò gli occhi.
"Jimin..." disse esitante Taehyung, sedendosi dritto sul suo sedile.
"Hm?" mormorò quest'ultimo, sembrando calmo mentre guidava sulla strada ventosa.
"Co - cosa è successo..." Taehyung fece una pausa, chiudendo gli occhi. "Cosa è successo nell'incendio?" Non voleva assaporare più il problema ma lo continuava a tormentare, perché Jimin lo aveva lasciato andare?
"Cosa intendi?"
"Mi hai lasciato." il cuore di Taehyung saltò un battito.
Ci fu un silenzio, prima che Jimin allontanasse la mano dal volante per poi infilarla sotto il suo sedile.
Taehyung si immobilizzò.
Era la foto di lui e Jungkook.
"Ho realizzato che questa fosse importante. Così come le altre cose-" Jimin indicò con il pollice la borsa familiare con i pennelli e la tela vuota sotto il sedile del passeggero. "Personalmente, non voglio perdere il tuo sorriso."
Quando Jimin guardò Taehyung, il suo sorriso cadde.
"S-scusa-"
"No-" Taehyung pulì il vetro appannato. "Grazie. Grazie mille Jimin."
E lui non rimase sull'argomento di più.
Taehyung tirò il bagaglio fuori dalla macchina e seguì Jimin nella casa misteriosa. Le luci si accesero e guidò Taehyung lungo un corridoio con alcuni quadri appesi alle pareti. Quando Taehyung poté vedere la sua stanza, Taehyung spalancò la bocca un'altra volta. Era una semplice camera grigia con un grande balcone che sembrava connettersi con un'altra stanza, e con la vista sulla spiaggia. Con quella esposizione, la vista era magnifica. Taehyung restò fermo per un momento, poi si girò improvvisamente e abbracciò Jimin. Ora era il suo turno per stare fermo.
"Cos-"
"Grazie, Jimin." mormorò Taehyung.
Jimin ridacchiò, picchiettando la spalla del ragazzo. Gli diede uno sguardo prima di andare via. Taehyung fu lasciato a goffeggiare da solo.
Jimin
Il giorno finì mentre Jimin e Taehyung disfacevano le valigie. Il sole scese lentamente nel mare, facendolo sembrare caldo e invitante.
"Yah! Tae, vieni a vedere." gridò Jimin, Taehyung fece spuntare la testa dall'angolo alla richiesta di Jimin. Andò nel salotto e lo guardò.
"Vuoi guardare il tramonto?" Jimin indicò il balcone. Gli occhi di Taehyung si addolcirono, annuì. Uscirono sul balcone e si sedettero, tenendosi contro il bordo del balcone. Jimin notò che le loro spalle si stavano toccando, ma lo ignorò e si concentrò suo sole.
"E' passato un po' da quando non vedevo il tramonto." disse taehyung, la sua voce era calma. Jimin sorrise.
"Non invecchia mai."
Ci fu un silenzio regolare tra i ragazzi mentre si godevano i colori del sole che si scioglievano nell'acqua. Era come l'inchiostro che colpiva l'olio.
"Jimin?" Taehyung si girò per guardare il ragazzo leggermente più alto di lui.
"Hm?" mormorò, continuando a guardare il tramonto.
"Mi fa piacere che tu stia bene." lo stomaco di Jimin ebbe un soprassalto mentre le parole gli entravano nelle orecchie. Significava davvero tanto per Taehyung, più di quanto si aspettava.
"Anche io." accorciò di proposito il momento, sapendo che se lo avesse tirato fuori, il giorno seguente sarebbe stato il giorno più strano di sempre. Quando non ci fu più luce e i due erano immersi nel buio, Jimin si girò e iniziò ad andarsene. Taehyung era ancora al suo posto.
"Jimin."
"Sì?"
"Resta." supplicò gentilmente Taehyung, Ma tutto quello che fece Jimin fu girarsi con un sorriso, rifiutando l'offerta. "Sempre." sussurrò.
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sacred simplicity + vmin (ita) ✓
Fanfic+ TRADUZIONE "Piangi quanto cazzo vuoi. Non tornerà indietro." × Taehyung non sapeva in cosa si stava cacciando. Pensava che l'amore potesse aggiustare tutto. Ma alla fine, l'amore ha rovinato tutto. 15/10/2017 > 03/12/2017 © cutiekyun & 95xLiner (2...