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Taehyung

Si svegliò con il letto freddo. Jimin non era lì e si sentì improvvisamente solo. Alzandosi dal letto, Taehyung andò in bagno, entrando nella doccia calda. Lasciò le gocce bollenti massaggiare il suo corpo in tensione, correre lungo la sua faccia, schiena, petto... era così bello lasciare che qualcosa lo circondasse, che lo inghiottiva con il calore.

Cambiandosi in dei jeans e un maglione nero, Taehyung andò in cucina, vedendo Jimin con le spalle basse e la faccia pallida. Non si stava di certo sentendo meglio.

"Stai bene?" chiese Taehyung con la voce gentile, posando una mano sulla spalla di Jimin. Stava reggendo una tazza di caffè così forte che si potevano vedere il sangue correre via dalle sue nocche e facendole diventare bianche.

"Ho un po' di vertigini, ma sto bene." Jimin parlò con voce roca, afferrando il braccio di Taehyung come supporto quando cercò di muovere i piedi.

"Dimmi cosa non va, Jimin." Taehyung alzò la voce, spostando il peso di Jimin su di lui, il ragazzo malato lo guardò esitante, deglutendo.

"Ho la pressione sanguigna bassa."

Finalmente, Jimin glielo aveva detto. Sentì un peso che si levava dal suo corpo. Non era niente di grave, andare dal dottore per una nuova prescrizione e un controllo non sarebbe stato difficile.

"Perché non volevo dirmelo?" Taehyung ridacchiò nervosamente quando Jimin si tenne sui suoi piedi di nuovo, prendendo un sorso dal suo caffè.

"Non volevo farti preoccupare-"

Però, prima che Jimin potesse finire la frase, la sua tazza cadde a terra. Rompendosi in mille pezzi e facendo cadere del liquido marrone ovunque.

Jimin seguì presto il casino sul pavimento.

Gli occhi di Taehyung si spalancarono mentre si piegava sulle ginocchia per prendere Jimin prima che cadesse. Con il respiro affannoso, scosse il ragazzo senza sensi disperatamente, lasciando perdere quando Taehyung realizzò che era inutile.

"Jimin-" prese un respiro, il suo respiro era fermo in gola mentre teneva Jimin con le mani tremanti. Una scheggia finì nella sua gamba e il liquido bruciò la sua pelle ma lo ignorò, scavando nelle sue tasche per trovare il telefono.

"911, qual è la sua emergenza?"

Jimin

Si svegliò in una camera poco illuminata, era bianca ma c'era poca luce. Dov'era? Alzando la testa, sentì una fitta di dolore lungo la sua spina dorsale che lo fece trasalire e cadere indietro. La realizzazione lo colpì e il pensiero gli fece contorcere lo stomaco. Era in ospedale. Cercando il bottone rosso, Jimin lo premette disperatamente, un dottore apparì immediatamente con una cartellina e sembrando sollevato.

"Buongiorno Jimin. Mi fa piacere vederti sveglio. Per favore, riposati." il dottore sorrise e istruì il ragazzo fermamente.

"Perché sono qui? Che è successo?" Jimin vide finalmente per bene il dottore, e il suo stomaco si contorse ancora di più al riconoscimento. Dottore Yunjin, il suo dottore privato.

Oh Dio.

"Bene, il tuo amico, Kim Taehyung. Ha chiamato per un'emergenza, sei collassato da bassa pressione sanguigna, vero?" il dottore Yunjin aveva uno sguardo non convinto sul suo viso, come se fosse deluso. Bassa pressione sanguigna... quella era una bugia, era più che quello.

"Noi sappiamo che non è vero. Vero Jimin?" Jimin fece cadere la sua testa, sentendo gli occhi pizzicare. Non era vero.

"No signore." sussurrò. Il dottore Yunjin sospirò, andando verso Jimin e guardando dritto verso di lui. La stanza era calma, c'era un peso sulle spalle di Jimin mentre anticipava le parole. Si sentiva come se dovesse lasciare tutti quelli che amava. Incluso Taehyung, che stava probabilmente aspettando da qualche parte fuori, preoccupato a morte. Quello era il problema di Jimin. Continuava ad ignorarlo finché non passava. Ma non sarebbe passato.

"Jimin." la voce del dottore Yunjin era esitante, Jimin alzò lo sguardo per vedere il dottore deglutire.

"Sì?" non voleva sentirlo. Non voleva lasciare quelle parole echeggiare nella sua testa prima del previsto.

"Sei nello stato finale del Cancro."

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