EXTRA-PARTE 2

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Devo parlare con mio padre, il giorno tanto atteso è alle porte, sono preoccupato per Haruka, ma non solo. Vorrei che mio padre accettasse il frutto del nostro amore, il piccolo Jonathan. Il nome lo ha scelto il mio piccolo angelo, mi ricordo amcora il momento in cui me lo disse, si stava accarezzando il pancione, un sorriso allegro, pieno di speranza e felicità sul volto.
< Jonathan > disse, alzando lo sguardo su di me.
Ero seduto al suo fianco, leggevo i programmi dell'azienda, mi stupì pronunciando il nome del nascituro.

Sono seduto in sala, abbracciato ad Haruka, sto aspettando con ansia il suono del campanello. Spero di ottenere una risposta positiva stavolta, non l'ennesima litigata, voglio che lui ci sia vicino, almeno la mia famiglia, poiché quella del mio amato è troppo lontana per darci supporto. Il fatidico suono mi giunge alle orecchie, poso lo sguardo sulla mia dolce metà, mi sorride, si sta ancora accarezzando amorevolmente la pancia, mi alzo e vado ad aprire. Il volto severo, duro di mio padre mi fa rabbrividire, le mie speranze per una conversazione pacifica stanno svanendo, lo faccio accomodare in casa. Ci sediamo in cucina, Haruka si alza e ci raggiunge, s'inchina per salutare, si affretta a preparare il caffè. Mio padre in risposta non lo degna di uno sguardo, nemmeno mezzo saluto, questo suo comportamento mi manda in bestia. La conversazione inizia, cerco di far valere il mio amore sui suoi pensieri egoistici, mano mano che proseguiamo i toni si alzano, sbatto energicamente un pugno sul tavolo, spaventando Haruka.
< Quel rifiuto sta rovinando la nostra famiglia! Dovevi farlo abortire, buttarlo per strada dove lo hai trovato! Dove merita di essere! > mi urla contro, purtroppo queste parole raggiungo le orecchie anche della mia dolce metà.
< Non ti permettere di dire cose del genere su Haruka! Rifiuto sei tu! Razzista! Egoista! > gli rispondo, non mi rendo conto di aver appena sferrato un pugno sul suo volto.
In quel momento vedo il mio piccolo omega entrare in cucina, ha i pantaloni bagnati, gli si sono rotte le acque?! Ignoro completamente la reazione di mio padre al pugno, per dirigermi frettolosamente verso Haruka, lo prendo in braccio, fa una smorfia di dolore. Senza rendermene conto mio padre ci sta seguendo, è salito in macchina con noi e ci sta accompagnando in ospedale. Haruka sta avendo le prime contrazioni, il medico lo porta subito in sala parto, nel mentre vedo scendere lungo le sue gambe del sangue. Inizio a vedere tutto nero, cosa sta succedendo? Il panico inizia a scorrermi nelle vene, la mia mente inizia a viaggiare in una vita senza di lui, mi sento morire. La mano calda di mio padre, poggiata e stretta sulla mia spalla, mi riporta alla realtà, mi volto verso di lui, il sangue mi ribolle, sento la gola bruciarmi, gli occhi sono pesanti, la vista è sfocata a causa delle lacrime.

Continua...

BITE // YAOI //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora