BITE // YAOI //

EXTRA - PARTE FINALE

Vedere Haruka in quelle condizioni mi fa stare male, ma cosa posso fare io? Sicuramente ci sarebbero state complicanze con il parto, ma non avevo mai pensato alla possibilità di perderlo per questo motivo.
La vista di quel sangue mi ha fatto raggelare, la mia mente viaggia in una vita senza il mio piccolo angelo, un attacco di panico mi travolge inaspettato, mi appoggio al muro cercando di calmarmi, alzo lo sguardo su mio padre, mi sta guardando, non sa come comportarsi in questa situazione.
< SE MUORE > gli urlo contro scoppiando in un pianto disperato, gli vado addosso, lo prendo per la giacca, lo tiro a me stupendolo, < SE LO PERDO... >.
Lo lascio andare, se veramente Haruka muore... mio padre non ha colpe, è inutile anche solo parlare con lui. Mi siedo sulle sedie lungo il corridoio, poggio i gomiti sulle gambe, nascondo il viso tra le mani. Sono stupito da me stesso, per la prima volta mi ritrovo a pregare, chiedendo umilmente perdono per esser stata una persona crudele, promettendo di condurre una vita esemplare in cambio della vita di Haruka, voglio crescere mio figlio e invecchiare con Haruka. Le porte della sala parto si aprono con una certa urgenza, un medico si affretta a venirci incontro, guardandolo in volto comprendo che la situazione non è delle migliori, il mio cuore sta perdendo battiti, avrò un infarto come minimo.
< Abbiamo bisogno di sangue > ci dice il medico, < Precisamente il B, anche lo 0 va bene >.
L'uomo in camice ha il fiatone, ci guarda aspettando una risposta, che dovrebbe arrivare immediata.
< Io... sono A.... > dico diventando pallido.
Sono completamente importante davanti a questa situazione vero?
Lo sguardo del medico cade su mio padre, palesemente agitato.
< Lei è 0 se non sbaglio > lo guarda.
Mio padre lo guarda pallido, non vuole farsi prelevare il sangue, mi sento quasi disgustato nei suoi confronti, come può pure solo pensarci su, può salvare una vita,perché non fa nulla?
Lo guardo con gli occhi spalancati, il nervoso inizia a farsi spazio nel sangue.
< Senta, io me ne frego altamente che lei è un alpha e il ragazzo che necessita di una trasfusione sia omega, siete entrambi delle persone, entrambi provate emozioni, entrambi siete dei fottuti umani, ora alzi cortesemente il culo da qui e venga ad aiutare quel ragazzo > dice alterato il medico, afferra mio padre per il polso e lo tira verso di se.
Mio padre mi guarda, poi segue senza obbiettare il medico. Aspetto con ansia di sapere come sta il mio Haru, la gamba non smette di tremare, il sudore mi bagna come non mai.
Dopo un'ora, sembrata durare un eternità, mio padre esce con le lacrime agl'occhi, facendomi sussultare, mi alzo appena vedo dietro di lui il medico. Non comprendo ch'espressione stia facendo, ha il viso coperto dalla mascherina.
< Bene, auguri > mi dice l'uomo, togliendosi la mascherina, < è un maschietto >.
Mi sorride, una piccola speranza si accende, forse è ancora vivo.
< Haruka? > domando impaziente.
< Sta riposando, è fuori pericolo > mi dice al settimo cielo, < Suo padre ha collaborato senza fare storie dopo aver visto il ragazzo e il bambino >.
Poso lo sguardo su mio padre, si sta asciugando le lacrime, sembra imbarazzato dalle parole del medico.
< Mi dispiace figliolo per esser stato così ottuso e cattivo > mi dice, venendo ad abbracciarmi, < Aver visto Haruka in quelle condizioni, il discorso che mi ha fatto prima di svenire...  mi ha fatto prendere coscienza, sono stato un cattivo padre, perdonami > conclude singhiozzando.
Cosa mai avrà detto Haruka per far cambiare così radicalmente mio padre? Lui una cosa del genere non l'avrebbe mai detta.

Dopo un ora mi fu concesso di vedere il mio piccolo omega e mio figlio, dormivano entrambi, sorrisi e piansi commosso, mio padre mi sorrise e mi strinse a se dandomi gli auguri. Non potevo chiedere di meglio! Haruka e mio figlio stanno bene, per di più mio padre è tornato a starmi vicino.

Fine.

Salve gente, grazie di aver letto "BITE".

Vi suggerisco di seguire il mio "Diario di una fumettista in erba" per aggiornamenti vari! Chiedo perdono  per il ritardo NELLA pubblicazione, la scuola mi sta uccidendo!