Capitolo 3

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Dopo quasi 17 ore di lungo viaggio vedo la fine della statale imboccando Seattle...l'unico mio pensiero è rivedere Ellen, gli avevo promesso che sarei andata a casa sua appena arrivata. Erano cinque lunghi anni che non vedevo il mio vicolo erano cinque lunghi anni che non vedevo la mia casa.

Vidi una macchina completamente nuova, una toyota e vicino c'erano i miei nonni materni, che appena scesa corsi ad abbracciarli più forte che potevo, mi erano mancati. In questi cinque anni li ho visti solo una volta per lo scorso Natale.

Dopo un lungo abbraccio ci sciogliemmo e mio nonno Angelo, originario dell'Italia meridionale, mi mostrò la chiave di quella macchina e disse:

-"Amore mio ti abbiamo fatto questo regalo per il tuo ritorno, ti meriti questa macchina, la meriti davvero", gli brillarono gli occhi credendo davvero in quello che diceva. E mi emozionai insieme a lui.

-"Grazie nonno, grazie davvero...vorrei restare di più ma ho una piccola urgenza" mi interrompe

-"Devi andare da Ellen, vero?", ridendo e io annui, "portati la TUA macchina", enfatizzando tua.

Presi la chiave e andai a fare il pieno.

I minuti mi sembravano ormai ore e la distanza di pochi metri chilometri interminabili.

Fino a quando non arrivai a casa di Ellen e come al solito orario portò la spazzatura fuori, era con i suoi occhiali da vista che tiene quando studia, i capelli legati con uno chignon, ho sempre amato e invidiato i suoi cappelli erano perfetti in qualsiasi occasione; i pantaloni del pigiama con delle paperelle e la canotta nera.

Non mi riconosce da dentro la macchina cosi con il mio cuore che andava a non so quanto all'ora scesi e urlai: -"sei sempre tu con quel pantalone da pigiama, vero paperetta?" segui subito dopo una risata da parte di entrambe si girò e entrambe abbiamo corso l'una verso l'altra fin quando non ci ritrovammo a terra.

Mentre eravamo ancora a terra mi sussurrò: "mi sei mancata brutta stronza ma non farmi questi scherzi che può venirmi un mini infarto" e scoppiammo a ridere.

Si affacciò sua madre e la abbracciai forte, per me i suoi genitori erano come degli zii d'altronde loro hanno visto nascere me e lo stesso vale per Ellen...in pratica eravamo già legate dal pancione.

The dreamer GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora