it's too difficult but with you it seems possible

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Ero stanco morto!
Ero stanco di quella situazione, stanco delle mie responsabilità, che però non avevo mai veramente voluto, stanco delle persone che non mi capivano ed ero stanco di nascondermi sempre sperando dentro di me che, prima o poi, le cose sarebbero cambiate per il meglio.
Avevo deciso, tornando a "casa" con Zayn, che avrei fatto qualcosa.
Avrei, probabilmente, preso da parte mio padre e gli avrei parlato per la millesima volta di tutta quella storia e gli avrei detto chiaramente che non avrei fatto ciò che si aspettava da me.
Lo avrei deluso, ne ero ben consapevole, e avrei deluso anche tutti gli altri (incluso Harry) ma la cosa non mi interessava più.
"Non si vive per accontentare gli altri", pensai citando uno dei miei film preferiti, ed io dovevo pensare per una volta a me stesso!
Tutto questo lo pensai in auto, con Zayn al mio fianco a farmi sentire forte e sicuro, ma una volta rientrato in casa le cose erano cambiate molto e tutta la mia sicurezza sfumò via. Mi ritrovai di nuovo catapultato nella realtà ed era una realtà insolita e fin troppo amara persino per me.
Ma procediamo con calma..

Aprii il portone di casa, o meglio mi venne aperto da due maggiordomi, ed entrai.
Un tiepido calore invadeva la stanza e la luce calda del lampadario illuminava tutto.
Ogni volta che guardavo quella scalinata mi veniva in mente il palazzo della bella e la bestia.
-Dio, Louis! -esclamò Zayn accanto a me - Il tuo palazzo mi piace sempre di più. Poi con queste luci e a quest'ora è fantastico!
-Lo so!- risposi facendo finta di tirarmela per questo.
Lui ridacchiò e mi seguì nel salone.
Lottie era seduta accanto a Liam (che appena vide Zayn si illuminò completamente) e aveva, seduto sulle sue ginocchia, Estern che giocava con Doris e Phoebe a "vedo, vedo.."
-Ei Lots!- salutai mia sorella lasciandole un bacio tra i morbidi capelli biondi.
-Lou!- mi sorrise lei dal basso.
-Hai visto papà?- domandai guardandomi attorno.
Lottie fece un momento di silenzio prima di chiedere: -Si, perché?
-Dovrei parlargli.- risposi guardandola.
Lei mi sembrava insicura e timorosa e fu per questo che chiesi confuso:
-Che succede?
-Lou.. In realtà non penso sia una buona idea.- rispose attirando l'attenzione di Liam, Zayn, Ernest, Doris e Phoebe.
-Perché?
Alzò le spalle e cercò le parole giuste.
-Era un po arrabbiato prima.
Deglutii e si sentì anche parecchio.

Mark Tomlinson arrabbiato era raro ma quando lo diventava era meglio stargli alla larga.

Annuii ma non mi diedi per vinto:
-Immagino.. Ma devo comunque parlargli!
Anche lei annuì e sospirando:
-Okay! Era nella sua camera prima.- mi informò -Ha chiesto a Daisy di portargli dei documenti perché voleva lavorare.
Annuii quando concluse e mi avviai verso le scale ma la voce di mia sorella che disse: -Louis!- mi fece fermare.
Voltai la testa e la guardai mentre mi disse:
-Mi raccomando! Lascialo parlare.

Ero confuso per la sua affermazione.
Non pensavo che fosse così grave.
Avevo deciso che sarei stato io a parlare e lui mi avrebbe ascoltato.
In mia assenza doveva essere accaduto qualcos'altro o non mi spiegavo la reazione di Lottie.

Salii le scale, diminuendo gradualmente la velocità con cui passavo gradino dopo gradino.
Le gambe mi sembravano fatte di piombo per quanto pesassero.

Arrivai al piano e mi ritrovai davanti la camera dei miei genitori.
Tirai fuori un gran sospiro e bussai.
Un secondo..
Due secondi..
Tre e anche quattro secondi.
Li contai fin quando il suo vocione, al settimo secondo, non si fece sentire:
-Chi è?
Mi schiarii la voce.
-Sono io! Louis!- specificai.
Altro silenzio.
Passarono ben due secondi quando poi disse:
-Ho da fare ora. Ci vediamo a cena!
Rimasi di sasso.
Era davvero accaduto qualcosa o non mi spiegavo il suo comportamento. Non si era mai comportato così.
Mai!
Una parte di me, quella curiosa, voleva entrare e cercare di capire cosa stesse accadendo.
L'altra, quella impaurita, voleva solo che i sensi di colpa sparissero.
Non sapendo cosa fare, feci la prima cosa che mi passò per la testa:
-É già pronto!- urlai perché mi sentisse.

I will always be myselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora