perdersi

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Una voce acuta mi obbliga ad aprire gli occhi, interrompendo il magico momento tra me ed il mio letto.

"La nostra bambina è quiiiiiii!
Kizashi, pigrone che non sei altro! alza il culo e vai a prendere qualcosa di buono in panificio! La mia Sakura deve avere un benvenuto come si deve!"

Riconosco i toni acuti , altri non può essere che mia madre.
Seppur stridula, la sua voce squillante mi fa sorridere.
Stropiccio gli occhi impastati dal sonno, stiracchiando le braccia verso la testata del letto.
Sento mio padre emette dei borbottii di protesta, ma dopo poco sento la porta principale chiudersi .
Sarà burbero, ma sa che è meglio non contraddire la mamma!
Con un balzo leggero atterro sul pavimento, ma un lieve dolore al petto mi blocca.
Sollevo la maglietta e noto una piccola striscia rosa al livello del diaframma.

«sarà una botta»

sbuffo, andando verso la finestra,che è rimasta aperta tutta la notte.
Un'aria carica di profumo di fiori mi scompiglia i capelli, lasciandoli volteggiare sulla schiena.
Inalo a pieni polmoni questa fragranza che sa di casa, mi infilo la vestaglia rosa che lasciai qui prima di partire e mi avvio verso il soggiorno.
Il volto di mia madre si illumina un un sorriso radioso, una lacrimuccia le solca la gota e la lascia scorrere, per poi correre ad abbracciarmi.

"Tesoro sei qui"

"Si mamma"

Cerco di contenermi dal piangere, anche se gli occhi iniziano a pizzicare tremendamente.
Mi era mancato tutto di lei, ogni suo pregio ed ogni suo difetto,ogni suo sguardo, ogni sua ruga.
ci stacchiamo solo dopo un po' , lei mi tiene ancora per mano guardandomi negli occhi .

" vieni, Siediti tuo padre arriverà tra poco "

Parli del diavolo e spuntano le corna, ha appena suonato alla porta,quindi vado ad aprire e mi trovo davanti il volto di mio padre, che per l'emozione fa cadere le brioches per terra.
Mi affretto a raccogliere il sacchettino, che per fortuna non si è sporcato, quindi ci accingiamo a raggiungere mia madre in cucina, ci sediamo al tavolo e iniziamo a mangiare tutti insieme.
Parliamo del più e del meno, finché non mi pongono la fatidica domanda

"Com'è andata la missione tesoro?"

Finisco di Masticare il boccone che avevo in bocca e lo mando giù, prendo un profondo respiro e inizio a spiegare un po'tutto, senza soffermarmi troppo sui dettagli
Inizio parlando di come il clima di Konoha fosse diverso da quello del paese del della neve ,dell'epidemia sventata al campo ed infine accenno al discorso Haku , di come ci abbia provato di nuovo , apparendo un perfetto disperato .
Quest'ultimo argomento scatena una risata generale, seguita dalle adorabili battute di papà.

"Nessuno è degno della mia bambina!"

Dice fiero,tirandomi una pacca sulla spalla.
Mi irrigidisco lievemente, effettivamente dovrei dir loro della mia relazione con Sasuke, ma prima devo assolutamente parlare a Tsunade.
Termino il cappuccino in tre sorsi e vado in camera a prepararmi per uscire.
Saluto i miei con un lieve bacio sulla guancia e scappo in direzione dell'ospedale.
Durante il tragitto qualche conoscente mi ferma per salutarmi, ma quando spiego che devo fare rapporto della missione mi lasciano subito andare senza opporsi.
Raggiungo in pochi minuti il poliambulatorio, e mi fermo davanti ad una porta alla sinistra del corridoio.
Busso e in meno di un secondo una voce squillante mi ordina di entrare, e obbedisco.
Vedo la testa bionda della mia maestra fare capolino da dietro una pila di scartoffie raggruppate sulla scrivania.
Un sorriso malizioso  mi fa arrossire, so già dove vuole arrivare.
Con un gesto poco aggraziato libera la sedia di fronte alla sua, facendomi segno di sedermici.
Stappa un'immacolata bottiglia di sakè e riempie due bicchierini di quel liquido limpido.
Mentre io mi ci bagno leggermente le labbra lei lo scola in un sorso,per poi riempirlo di nuovo.

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