Il focolare

9 1 0
                                    

Tempo fa un caro amico mi disse che non é possibile non farsi del male quando si tenta di toccare il fuoco.
Sembrerà ovvio per tutti, non per un sognatore: il calore delle fiamme é lo stesso dell'ardore nel suo cuore, della voglia di raggiungere con le esili dita quella rovente goccia sospesa.
Il bruciore, il dolore ed il pericolo spaventano i più furbi, coloro che da subito prendono atto delle proprie azioni e tornano sui loro passi; furbi che si accontentano delle loro orme, furbi che guardano in avanti con le palpebre discese, proprio come chi, avendo paura di un film, e pur essendo interessato a guardarlo, non può far a meno di chiudere gli occhi.
Viceversa, lo sciocco sognatore, pecca costantemente d'avarizia e brama il foco, l'ardente sofferenza della vittoria e la bruciante rassegnazione della sconfitta.
Ma tutto vale, tutto è lecito, finché si hanno ancora polpastrelli da bruciare.
Non c'è uomo che non trascini un desiderio incandescente, una lastra rovente da porre sull'incudine per la forgia, la forgia più sofferta e subdola che vi sia. Tutti abbiamo quest'ardente lama, tutti puntiamo a quel piccolo fendighiaccio metallico, ma solo chi osa può sperare in una magnifica spada, forgiata nelle fiamme del cuore e temprata dalle gelide lacrime.
Chissà, dunque, chi risulterà vincitore da questa decisione, se il furbo o lo sciocco.
Resta il fatto che, al momento, uno dei due è armato e, pur essendo più cenere che uomo, è ancora pronto a tutto per difendere quel fuoco, quello intorno al quale sono adesso seduti i suoi figli e, soprattutto, la sua fiamma.

La metamorfosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora