Capitolo Uno

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"Dai, ragazzi, è importante."

"Sul serio?" risponde secco Zayn tirandosi il berretto sulle orecchie. Si congela fuori, ma ovviamente a lui basterà soltanto un sottile giubbotto di pelle, pensa Louis tra sé e sé mentre s'infila un cappotto e Niall allaccia il piumino fino al mento.

"Sì," dice Louis. "Non c'è nulla di più importante in questo periodo dell'anno che comprare un albero di Louis."

Niall scoppia a ridere mentre Zayn alza gli occhi al cielo. Con affetto, decreta Louis.

"È così che lo chiamava tua mamma quando eri piccolo?" domanda Zayn.

"No." Ed è esattamente questo il motivo per cui, adesso che è adulto, terminata l'università e ritrovatosi da solo nel grande mondo crudele, può esorcizzare quest'ossessione per l'albero di Natale ed incentrare la stagione su ciò che davvero è importante.

"Questo è il primo albero di Louis. Il Natale è sopravvalutato," dice Louis mentre escono. Il sole sta tramontando dietro a delle nuvole dalle sfumature viola e la luce dei lampioni sta giusto iniziando a prender vita lungo le strade. L'aria gelida colpisce violentemente i loro volti, e Louis strofina tra loro le mani nude. Dovrebbe davvero investire in dei guanti.

"Ovviamente," dice Niall, la punta del suo naso sta iniziando a tingersi di rosso. I venditori di alberi natalizi si trovano appena dietro l'angolo, al centro del parco cittadino. È un bene, sarebbe davvero spiacevole doverlo trasportare in autobus.

"Ascoltate, non ho chiesto io di nascere il giorno prima di Gesù," dice Louis. Sul serio, tra tutte le persone con cui avrebbe potuto competere per il compleanno. Se fosse stato per Louis, sarebbe nato a giugno, o ad ottobre, o a marzo, così da poter avere per sé tutto il mese, invece di doverlo condividere con il salvatore della razza umana, blah blah blah.

Girano l'angolo, le ombre si allungano e aumentano d'intensità proiettate sul marciapiede mentre il sole scompare, e Louis lo vede. Tutti i pini, alcuni grandi, altri piccoli, certi maestosi e qualcheduno fine, allineati in file ordinate con delle persone che vi passeggiano in mezzo, coppie anziane e famiglie con bambini piccoli che si nascondono tra i rami appuntiti, genitori stanchi che chiedono loro di cooperare e scegliere un albero.

"Guardate tutte quelle persone," dice Louis, "scelgono il loro albero di Louis."

Niall sbuffa una risata mentre Zayn si tira il berretto fino agli occhi e borbotta, "Facciamo in fretta, fa dannatamente freddo."

"Ci vuole tempo, Zayn. Tempo, pazienza e un'analisi attenta," risponde Louis. Zayn inizia a camminare più in fretta davanti a loro. "Deve essere perfetto!"

Osserva Zayn girare, diretto probabilmente verso la sezione degli alberi peggiori.

"È un bene che siate venuti da noi allora," dice improvvisamente una profonda e sconosciuta voce alle spalle di Louis e Niall. "Abbiamo decisamente il meglio."

Louis si gira, e la prima cosa che vede è del verde. Verde, tipo, verde natalizio, solo più scuro, diverso da tutti gli alberi che li circondano, e brilla lievemente sotto la fila di luci colorate che contornano il posto. La seconda cosa che Louis vede sono delle fossette, profonde, adorabili fossette incavate in delle guance chiazzate dal freddo e il primo pensiero che attraversa la sua mente è sì.

"Sì," dice.

Il sorriso del ragazzo si allarga, enfatizzando ancor di più le fossette, e ha un berretto di lana blu sulla testa a coprire una chioma di ricci marroni che gli ricadono quasi sulle spalle, e sembrano morbidi e Louis vorrebbe toccarli.

"Siete alla ricerca di un albero di Natale, immagino?" domanda il ragazzo, come se fosse necessario, perché, cos'altro potrebbero farci qui? Solo che non è proprio il motivo per cui si trovano lì, sul serio, e la sua voce è così profonda, un po' lenta, e Louis pensa di volerlo sentir parlare per un tempo infinito, forse ascoltandolo leggere Shakespeare. Louis pensa che la voce di questo ragazzo potrebbe fargli apprezzare Shakespeare.

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