È la Giornata di Louis.
È davvero la Giornata di Louis, e Louis ha ufficialmente ventitré anni.
Sono anche le undici del mattino e dovrebbe prepararsi per prendere il treno che lo porterà a casa di sua madre, Dio solo sa quanto sarà affollata la stazione, invece si trova seduto su un tronco al centro di un piazzale di alberi di Natale vuoto, e sta nevicando.
È quasi un po' triste, le impronte degli alberi sulla neve, gli aghi di pini sparsi ovunque. Un terreno arido. Natale sembra già passato. Più che altro però, è dovuto all'assenza di bei ricci e fossette. Indossa i guanti di Harry, e ha il piccolo ciondolo ad albero risposto in tasca. Non se n'è mai separato da quando gliel'ha regalato. È davvero patetico.
I guanti sono caldi e fanno accelerare in modo quasi doloroso il battito di Louis quando vi arriccia le dita. Potrebbe ottenere molto facilmente il numero di Harry da Zayn e Liam, però non ci riesce.
Chiude gli occhi e si lascia cadere all'indietro nella neve, il ghiaccio s'infiltra tra i suoi capelli e dei fiocchi si sciolgono sul suo volto. Non gl'importa. È un tale codardo e adesso non c'è più nessuna possibilità che qualcosa possa succedere, mai. Ha sprecato tutte le sue opportunità.
Si sentono dei passi scricchiolare sulla neve vicino al marciapiede. È probabilmente qualcuno che lo sta guardando, domandandosi se sia morto, sperando che non lo sia perché rovinerebbe davvero lo spirito natalizio.
Si sta avvicinando a lui, e non si ferma finché non si trova esattamente di fianco a Louis, proprio davanti ai suoi piedi, e Louis sente degli occhi guardarlo. In un certo senso vorrebbe essere morto.
"Louis?"
E- no, non può essere vero. Perché, per quale motivo dovrebbe- è semplicemente stupido, è soltanto la sua mente che gli gioca brutti scherzi, probabilmente-
"Louis, cosa stai facendo?" dice la voce quando non risponde, lenta e familiare.
Louis non apre nemmeno gli occhi, perché sarebbe troppo bello per essere vero. Forse è morto. "Sono morto," dice.
"Allora perché stai parlando?" Si sposta un po' a destra, e Louis sente un corpo cadere a terra di fianco al suo.
"Non so," dice Louis, gli occhi ancora chiusi. "Lo faccio e basta."
"Ma non puoi essere morto nella Giornata di Louis."
È come se il cuore di Louis si riempisse di colore, e si sente sorridere nell'aria fredda. "Ventitré anni sono abbastanza."
"No, non è vero," dice Harry, e Louis apre finalmente gli occhi.
Harry è seduto al suo fianco, dei fiocchi di neve aderiscono al suo berretto di lana blu, guarda con curiosità Louis. Gli si sta davvero congelando la testa.
"Cosa ci fai qui, Harry?"
"Potrei farti la stessa domanda."
Beh, va bene. Va bene. Non ha nulla da perdere in ogni caso. È la vigilia di Natale e se tutto dovesse andare male potrebbe comunque affondare presto tra le braccia di sua madre. Louis chiude di nuovo gli occhi, rivolge una piccola preghiera al suo compagno di compleanno, Gesù, chiedendogli soltanto un'altra possibilità.
"Volevo chiederti di uscire," dice all'oscurità delle sue palpebre. "Ho cercato di chiederti di uscire perché sei adorabile e affascinante, Harold, e continuo a fallire e comprare un milione di alberi. Voglio portarti ad un appuntamento. Voglio portarti a tanti appuntamenti. E mi piacciono le tue fossette."
Fa una pausa. "Ma ho aspettato troppo tempo e tutti gli alberi sono andati e lo stesso hai fatto tu. Però io sono tornato comunque. Il che è davvero stupido, no?"
STAI LEGGENDO
Pining For You - Italian Translation
FanfictionHarry vende alberi di Natale. Louis non intendeva comprarne così tanti. This is just a translation, the story belongs to peanutbutterapple on Ao3.