Chapter 20

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Matt's P.O.V

Sono davanti alla camera di Cleo e di Emma almeno da 10 minuti mentre mi muovo senza sosta da una parte all'altra del corridoio tirandomi i capelli nervosamente.

E si, sono nervoso.
Di solito riesco sempre a mascherare questo stato d'animo, ma adesso non ci riesco proprio.
Perché è come se ci fosse un cappio invisibile che stringe sempre di più intorno al mio collo e non so come fermarlo.
Perché se dovessi raccontare a Cleo la verità e lei non dovesse accettarmi, ammetto che sarei veramente devastato da ciò.
Perché quella bambina è entrata dentro la mia corazza ancor prima che io me ne potessi render conto.
È entrata senza permesso e non voglio neanche che esca.
E spero tanto che rimanga qui con me, per sempre.

«Consumerai il pavimento.» mi dice una voce alle mie spalle fecondomi sobbalzare. Mi porto una mano sul cuore, ma quando vedo che Emma sta ridendo di me subito di ritornare in me. Le lancio un' occhiataccia veloce e continuo a guardare davanti alla porta della sua camera.

«Mamma perché non mi hai ancora portato il cibo? Io mi scoccio di scendere.» si lamenta Cleo..

«Avanti, non ti mangia mica. Anzi, sono sicura che sarà molto felice che tu sia il suo papà.» mi dice facendomi un piccolo sorriso.

Sarà davvero così?
Infondo, anche se ha solo due anni è abbastanza intelligente e data la sua somiglianza con me dubito che mi perdonerà.
Vale davvero la pena di tentare e rischiare tutto?

«E se mi odiasse invece?» chiedo rivelandole le mie preoccupazioni.
Lei mi fa un sorriso rassicurante prima di iniziare a parlare.

«Cleo è una bambina incapace di odiare. Credimi, andrà bene.» mi dice mettendomi una mano sulla spalla in segno di conforto.

E non so perché, ma dei piccoli brividi mi percorrono tutte le braccia lentamente, quasi come a volersi farsi sentire.
Te ne sei accorta anche tu vero?
E forse lo provo anche io qualcosa per te, ma non è quello che tu provi per me.
Si, perché so che qualcosa tu lo provi ancora per me.
Nonostante tu non voglia ammetterlo a te stessa o agli altri e nonostante non dovresti proprio provarlo.
Lo vedo dai tuoi brividi o dal sorriso che solo a me rivolgi.
È un sorriso così speciale che per un attimo mi fa dimenticare quello che è successo, ma è solo un attimo perché ci pensa la mia coscienza a farmelo ricordare tutti i giorni.
E se non fosse per questo forse provare anche io ad amarti.
Ma adesso se c'è una cosa che so è che non sono innamorata di te.
No, perché non voglio dargli di nuovo quel potere. Perché quel sentimento uccide.

Dopo aver tolto la mano dalla mia spalla, apre la porta della stanza facendomi trovare faccia a faccia con Cleo.

Tu sei la mia bambina.
Io sono il papà che hai tanto desiderato.
Vorrei dirti tante cose, ma non trovo le parole.
Cosa dovrei dirti?
Quanto io sia stato stupido?
Lo sai già.
Quanto sia stato ferito 4 anni fa per fare quello che ho fatto?
Non capiresti.
Nessuno capirebbe.

Mi avvicino lentamente a Cleo e vedo Emma allontanarsi da noi per darci il tempo di parlare.

E non so davvero come ringraziarti.
Forse non posso semplicemente.
E non credo ci riuscirei davvero come vorrei.
Non sono bravo a ringraziare e a chiedere scusa. Lo sanno tutti ormai.
Ma tu, dal primo momento che hai messo piede nella mia vita, mi hai dato una speranza.
E io mi sono attaccato disperatamente a quella speranza, perché era l'unica cosa che avevo per non affondare.
Mi dispiace di non essere stato un grande punto di forza, mi dispiace di aver fatto affondare anche te con me.
Mi dispiace se ho riversato tutta la mia rabbia e tutto il mio odio su di te.
Semplicemente mi dispiace, ma credo che dirtelo non servirebbe a nulla.

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