Chapter 6

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Mi risveglio in un enorme stanza da letto. La stanza è molto grande a primo impatto. Ha due luminose e immense finestre da cui si può  vedere il cielo azzurro e il mare e si può respirare la brezza marina.

Mi beo per un secondo dell'afrodisiaco paesaggio fino a quando non realizzo che questa non è casa mia, o meglio che questa non è casa di Marco.
Balzo in piedi atterrita, cercando di ricordare come ci sia finita qui e che cosa sia successo ieri, ma purtroppo non ricordo quasi niente, ho come un enorme blackout, ricordo solo di essere andata ad una festa e di aver bevuto un po' troppo insieme a Alan e Maria.

Pian piano però i ricordi sembrano tornare anche se in maniera confusa e agitata.
Ricordo solo di aver ballato con un ragazzo alla festa e di essere svenuta.
È stato lui a portarmi qui? Mi vuole uccidere o violentare per caso?
Vago per la stanza in cerca di un'arma difensiva e sbuffo agitata quando non trovo nulla. Morirò qui, me lo sento.
Ad aumentare ancora di più la mia tensione è il mal di testa incessante da quando mi sono svegliata. Almeno adesso ne capisco il motivo.

Alla fine, dopo un attenta riflessione sui pro e i contro dell'uscire dalla finestra, decido di non rischiare la vita ulteriormente e di uscire dalla camera sperando di non morire.

Uscita dalla camera, mi ritrovo in un lungo corridoio con altre tre stanze ed essendo molto curiosa, decido di andare a vedere di che camere si tratta. La prima é un bagno con colori vivaci e una vasca da bagno immensa.
Mentre continuo a camminare però non riesco a fare a meno di pensare che questa casa l'abbia già vista altre volte, solo non riesco bene a capire di chi sia.

Una volta entrata nell'ultima stanza trovo l'ultima persona che avrei pensato di trovare.

E non capisco perché tu sei qui.
Non capisco perché tra tante persone che avrei potuto incontrare ho incontrato proprio te.
E forse dovrei scappare prima che tu ti svegli e mi riconosca.
O forse dovrei svegliarti e chiederti spiegazioni, ma non voglio fare nulla di tutto ciò, non adesso.
Perché quando dormi sembri così angelico che non voglio che questo momento finisca.
Perché le tue labbra morbide appaiono ancora più belle quando sono leggermente schiuse o perché il tuo viso appare ancora più chiaro alla luce dei raggi del sole mattutini o semplicemente perché tu appari ancora più bello di quello che già sei.

E forse non dovrei neanche farli questi pensieri perché sono fidanzata, ma ormai ho smesso di combattere da tempo con il mio cuore.

Faccio per uscire, ma lo sento agitarsi nel sonno e pronunciare parole senza senso.

E adesso cosa ti succede?
Cosa stai sognando?
Perché ti agri così tanto?

Continua ad agitarsi mentre la sua fronte gronda di sudore e perciò decido di darmi una mossa e inizio a scuoterlo per svegliarlo.

Lentamente apre gli occhi blu terrorizzato e quando capisce io chi sia la sua espressione diventa soltanto confusa.

«Emma? Che ci fai in casa mia?» mi chiede quando si rende conto di chi sono.

«Io non.. lo... so... Aspetta casa tua?»
sbianco sentendo quelle parole e lui lo nota, ma stranamente non sembra sorpreso come me a giudicare dalla sua faccia divertita.

«Perché ridi?» dico e mi pento subito dopo di ciò che ho detto. Non voglio nemmeno saperlo, voglio solo andarmene da questa casa, ma non prima di essermi fatta raccontare da lui come stanno effettivamente le cose e cosa stava sognando per essere così agitato.

Lui smette di ridere all'istante e inizia a fissarmi.

«Perché adesso mi fissi?» sbotto io, ma solo per non fargli capire l'agitazione nella mia voce e lui, per tutta risposta, mi squadra da capo a piedi.
Ad un certo punto però smette di ridere e inizia a parlare.

I'll be wrong with you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora