Chapter 11

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Vago tra gli ampi corridoi della Columbia alla ricerca del coglione che mi ha cacciato in questo casino.

Nulla.

Non lo trovo da nessuna parte.
Dovrebbe essere nella sua classe, ma all'inizio dell'ora é uscito dicendo di dover andare in bagno e non é più tornato.

Una volta che ho saputo quest'informazione sono corsa al bagno degli uomini sperando di trovarlo li, ma nulla. Lui non c'é.
L'ho cercato in tutti i posti possibili ed immaginabili, ma ancora una volta non ho trovato nulla.

E ora dove ti sei cacciato?
Possibile che solo tu abbia il dono di scomparire e ricomparire da un momento all'altro, quasi come se fossi un fantasma di una dimensione parallela?
E se davvero esiste una dimensione parallela, ti prego, portami con te, tanto sarà sicuramente meglio di stare qui.

Stanca di cercare invano, vado nel bagno delle ragazze per sciacquarmi la faccia madida di sudore.
Nonostante sia metà novembre e nonostante si muoia di freddo, io ho caldo. Sarà la corsa e lo stress. Faccio per andarmene, ma vedo due ragazze avvicinarsi al bagno ridendo. Entro in uno dei bagni e mi nascondo perché non voglio che nessuno mi veda con questo aspetto orribile. Già sono lo zimbello di tutto il college, non voglio aggiungere altra acqua sul fuoco. 

«Hai sentito cosa si dice di quel figo di Matt?» dice una alzando di poco il tono della voce, già squillante di suo.

«Si, che si sia scopato molte ragazze di questo college e che abbia messo incinta una quando stava alle superiori.» le comunica l'altra con lo stesso tono alto ed eccitato ed io subito rizzo l'orecchio verso di loro sentendo parlare di me  indirettamente.

«Se fossi stata in lei avrei abortito.»
dice la prima con una faccia schifata.

«Magari vuole soldi, so che Matt é moto ricco e di certo non gli mancano.» dice l'altra guardandola con sguardo furbo.

«O forse pensava che Matt l'avrebbe amata grazie a quel bambino.» dice l'altra iniziando a ridere.

«Impossible, poco fa l'ho visto in questo bagno con una ragazza e puoi già immaginare ciò che facevano.» dice all'altra con sguardo malizioso.

E ammetto che questa notizia mi ha fatto un po' male.
Forse non come una volta, ma ho sentito comunque qualcosa, non è più una voragine o un vuoto incolmabile, ma c'è ancora qualcosa che si rompe dentro di me. C'è ancora una minima parte che prova affetto nei tuoi confronti. Come facci a liberarmene?

Le ragazze continuano a ridere e a spettegolare, ma io sono stufa di ascoltare i loro discorsi.
Esco dal luogo in cui mi ero nascosta e passo davanti a loro. Le due mi squadrano dalla testa ai piedi e poi mi lasciano passare. Entrambe mi guardano con aria di superiorità.

E mi chiedo che cosa diranno di me una volta che si saprà della storia di Marco. Parleranno ancora così di me o useranno parole ancora peggiori?
Mi guarderanno ancora così o faranno di peggio?

Le sorpasso senza dire nulla ed esco dal bagno che sta diventando troppo affollato per tutte e tre.

Torno a cercare Matt, ma non lo trovo, dove diamine si é cacciato? Salgo sul tetto per prendere un po' d'aria ed é li che smetto di cercare. Matt é li, con le gambe a penzoloni sul vuoto e con lo sguardo perso. Pian piano mi avvicino a lui e mi siedo lentamente. Non so neanche se sia legale stare qui su.
Lui non fa niente e non dice niente. Lo fisso per minuti che mi sembrano infiniti.

E perché non mi stai già insultando o cacciando?
Perché sembri così diverso?
Perché sembra che quella maschera che ti porti addosso adesso abbia una crepa?
E credimi, se solo mi avessi lasciato fare te l'avrei tolta tutta e ti avrei mostrato che persona potevi essere realmente.
Ma adesso non lo farò più, sono stanca di correrti dietro e di ricevere solo illusioni e delusioni da te.

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