Certe volte mi chiedo che ho fatto di tanto sbagliato nella vita per meritarmi quello che sto vivendo.
Sono sempre stata rispettosa degli altri, ho sempre seguito le regole, quindi perché a me?
Cos'è andato storto, quale crudele scherzo del destino mi è toccato.
Perché Luke é la più grande maledizione che mi si potesse mai abbattere addosso.
É un'anima irrefrenabile, imprevedibile, sadica.Non sai mai quale sarà la sua prossima mossa, é tanto crudele da manipolarti e usarti non avendo il minimo scrupolo.
É da questa mattina che non lo vedo, dopo aver ben chiarito che da quel momento sarei stata la sua servetta del cazzo era uscito dalla stanza non facendosi più rivedere.
Prima di andarsene però mi ha ordinato di preparare la cena entro le otto.
Quindi adesso sono ufficialmente la sua schiava personale.
Praticamente ho buttato la mia dignità nel cesso e sono ai servizi di un essere ripugnante senza onore ne vergogna.
Rimango in camera tutto il pomeriggio uscendo solo verso le sette e mezza.
Scendo le scale dirigendomi in cucina ma non lo vedo da nessuna parte.
Inizio a tirare fuori qualcosa da preparare quando sento i suoi passi pesanti entrare dalla porta sul retro, lo guardo buttarsi sul divano e accendere la televisione con tanta disinvoltura che sembra stia in casa sua.
Stende comodamente le gambe sul tavolino difronte e noto che gli stivaletti neri stile militare che indossa, pieni non so per quale motivo di fango, mi hanno sporcato praticamente mezzo salotto.
Sbarro gli occhi innervosita, sento già il sangue ribollire nelle vene.
Le mie mani si chiudono a pugno mentre cerco con tutte le mie forze di calmarmi, fare un'altra scenata significherebbe solo farlo arrabbiare di più e non è quello che voglio in questo momento.
Sospiro pesantemente scaricando la tensione e infilo due porzioni di lasagna surgelata nel forno, impostando il timer.
Immagino già quanto faranno schifo, ma ormai non è rimasto quasi nulla in frigo.
Mi sposto verso il minuscolo sgabuzzino in cucina dove prendo il mocio e il secchio, riempendo quest'ultimo d'acqua.
Cerco di prepararmi mentalmente ad andare di là e non perdere la calma, ma purtroppo è molto difficile quando la paura ti attanaglia in ogni secondo.
Prendo cautamente il secchio per non far cadere l'acqua e mi dirigo in salotto dove lo poso a terra.
A testa bassa inizio a strizzare il mocio e con la coda dell'occhio noto che si è girato ad osservarmi.
Possibile che non ci sia niente di più interessante di me alla tv?
Inizio indisturbata a lavare il pavimento seguendo la scia dei suoi passi fino ad arrivare al divano, dove lui seduto e impassibile ancora mi osserva.
«Hai preparato la cena come ti avevo ordinato, piccola?» Chiede con quel tono di superiorità che mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi.
Tengo ancora la testa bassa per nascondere la faccia schifata da quel nomignolo che mi ha affibbiato e sussurro un flebile «si».
«Mi devi guardare in faccia quando parlo» ringhia già incazzato, e quando non obbedisco afferra il mio polso strattonandolo.
Alzo di scatto la testa cercando di cacciare indietro le lacrime, non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere.
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Stockholm Syndrome || Luke Hemmings
ФанфикResponsabilità, indipendenza e libertà. E' questo che cerca ogni ragazzo dell'età di Allison, ma la differenza è che lei li ha finalmente ottenuti. Avere una casa propria, non doversi preoccupare di nessuno, cos'è meglio? Per i genitori lei è intell...