-Le voci parlan sole, in mezzo al caos e alla ragione.
Rinascon dubbi e minacce.
Nessun dolore può salvarci.
20.00
Quando l'orologio scoccò quell'ora, finalmente i tre amici sorrisero contenti, perché dopo un'altra giornata frenetica come quella, potevano finalmente tornare a casa.Casa per Allison significava tornare tra le braccia del suo ragazzo e restarci fino al mattino seguente.
Non c'è niente di più meraviglioso di andare a coinvivere con la persona che ami, se non contiamo le litigate è ovvio, ma addormentarsi affianco a lei e svegliarsi con essa fra le braccia è un esperienza magnifica,credetemi.
Per Lydia invece "casa" significava ritornare al suo appartamento ed uscire con le sue due coinquiline, ormai come sorelle, Malia e Kira.
Vivevano insieme da quattro anni e fra loro si era creato un rapporto basato sul rispetto reciproco e ovviamente non potevano mancare le risate e i piccoli scleri fra ragazze.
Per Lydia, Malia e Kira erano la sua famiglia.
Malia era la più grande di due anni e frequentava l'università situata ad Est di Parigi.Sarebbe diventata una grande biologa, se solo avesse seguito il consiglio di suo padre, ma ahimè, prese un'altra strada. Fashion Design.
Non male per le sue capacità.
Anche se cospargeva la casa con pezzi di carta velina che facevano impazzire ogni volta Lydia per il disordine.
Kira invece aveva la stessa età di Lydia e lavorava in un negozietto di oggetti antichi venuti da ogni parte del mondo e la gente era affascinata da questi piccoli e particolari manufatti, che un tempo furono considerati grandi e potenti.
Dopotutto la maggior parte erano pergamene antiche e ah,come si divertiva a leggerle o a decifrarle...anche se poi doveva subirsi una strigliata di orecchie dal suo datore di lavoro.
Si, l'ordine non faceva per lei.
Per Stiles invece "casa" non aveva nessun significato.
Certo coinviveva con due ragazzi, Aiden e Ethan,fantastici non c'è nessun dubbio.Per carità si volevano bene e andavano molto d'accordo, ma quel significato aveva perso importanza già all'età di 11 anni.
Sua madre morì di depressione,
e suo padre, lo abbandonò fra le braccia di Melissa, la madre di Scott.Forse poteva considerare Melissa come la sua casa, dopotutto era stata come una seconda madre e Scott come un vero e proprio fratello.
Ma nel profondo, sapeva che anche se ci avesse provato quel pensiero veniva subito scacciato da ricordi del passato...troppo bui per essere sopportati...[...]
Camminò a testa bassa per le strade umide e fredde, un vero classico di Parigi ma sempre bellissime, perso fra mille pensieri.
Si fermò a guardare il cielo e fu lì che lo vide.
Un uomo che saltava sopra i tetti delle case, restando non si sa come in equilibrio e con abili movimenti gli passò davanti, ma non si accorse della presenza del moro, quasi fosse invisibile ai suoi occhi.
STAI LEGGENDO
Le renard noir et le loup aux yeux bleus
Fanfiction~E se il cattivo della storia in realtà fosse buono? E se l'eroe paladino della giustizia fosse buono solo in parte? E se queste due anime confuse dai loro sentimenti ed emozioni,dai loro incubi e i loro scheletri nell'armadio, si incontrassero? C...