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Isolata da tutti, quella giornata si stava trasformando da una bella giornata, ad una da dimenticare.
Mose mi si stava avvicinando, ma in fretta e furia mi alzai e mi diressi fuori da quella stanza.
<Ehi aspetta>
Lo sento parlare prima che io chiuda la porta e poi mi avvio per il corridoio.
La porta viene aperta dopo poco, mi giro per guardare e c'è lui che mi cerca, gira lo sguardo verso la mia direzione e appena mi vede mi corre incontro.
<Che è successo?>
Mi chiede subito guardandomi ma io incrocio le braccia:
<Niente>
<Ti ho visto seduta e isolata, deve essere successo qualcosa, per forza>
<Non è successo niente, davvero>
Mentii ancora abbassando lo sguardo. Non volevo che si preoccupasse per me.
<Alice>
<Mh..>
Mugugnai alzando lo sguardo e incrociando il suo sguardo.
<Sei sicura? Vedi che mi preoccupo per te>
Dice prendendomi le mani. Ecco. Un'altro che si preoccupa per me, l'ennesimo.
<No non sono sicura cazzo!>
Dissi arrabbiata e lasciando le sue mani.
<Sono qui solo da due giorni e già va tutto male! Non sono più nulla per lui!>
Urlai tra le lacrime sfogando tutta la mia rabbia e delusione.
<Alice calmati>
<Alice calmati, niente! Non puoi capire tu>
Dissi guardandolo e subito mi abbracciò.
<Io con lui non parlo più!>
Dissi ancora arrabbiata, ma dovevo calmarmi decisamente. Era già tutto troppo difficile.
<Mi vuoi raccontare?>
Chiese guardandomi appena ci staccammo. Io mi appoggiai con la schiena alla parete.
<Ci siamo lasciati.>
<E perché? Cioè scusa non dovrei fare queste domande! Sono uno stupido!>
Disse mettendosi una mano sulla faccia che mi fece scoppiare a ridere
<Ci siamo lasciati perché non mi aveva detto niente di quello che era successo hai casting>
Mi soffermai solo su quello. Non potevo dirgli che era anche geloso di lui, di Federico e di Ale.
<Sappi che io ci sono Ali>
Mormorò dopo un po' di silenzio e facendomi sorridere.
<Lo so>
<Rientriamo>
Disse mettendomi un braccio intorno alle spalle e cominciando a camminare verso la sala.
<Cosa hai pensato appena sono uscita?>
<Detto sinceramente pensavo che c'è l'avevi con me dato che mi stavo avvicinando e tu sei scappata>
Disse ridendo, facendo ridere anche me ed entrando in sala.
<Guarda il Mose>
Disse Federico avvicinandosi e pensando che ci stesse provando.
<Sta zitto>
Disse Mose spingendolo un po' mentre io mi staccavo e mi avvicinavo a Carmen che si era avvicinata a me.
<Cosa è successo?>
Mi chiese visibilmente preoccupata ed io le sorrisi per rassicurarla.
<Ti racconto dopo>
Così la giornata andò avanti, tra lezioni e merendine in sala relax, in fretta mi ritrovai fuori dallo studio con i soliti tre: Federico, Carmen e Mose.
<Raccontami dai>
Disse Carmen curiosa di quello che era successo nel pomeriggio.
<Si voglio sapere anch'io>
Si aggiunse Federico affiancandola. Guardai Mose.
Non avevo voglia di raccontare tutto sinceramente.
<Vi racconto io>
Disse Mose raccontandogli tutto l'accaduto, giusto il tempo di arrivate davanti all'Hotel.
<Piccola mia>
Mormorò Federico abbracciandomi dopo aver saputo tutta la storia.
<Devo andare a prendere la valigia>
Ricordai ai miei amici ed entrando nel hotel.
<Vuoi che ti accompagniamo?>
Chiese Carmen guardandomi fissa negli occhi, ma io scuoto la testa.
<No, devo risolverla da sola. Ci vediamo in camera>
In fretta salì le scale, lasciandoli lì.
Così arrivai al terzo piano, percossi il lungo corridoio fino ad arrivare alla camera 320.
Aspettai un po' prima di bussare. Non sapevo se era giusto quello che stavo facendo.
Ma dovevo mettere un punto a quella situazione, così bussai dolcemente.
La porta si aprì dopo pochi secondi, Simone era davanti questa.
<Alice>
Mormorò guardandomi. Lo guardai anch'io.
<Sono venuta a prendere la mia roba, posso entrare?>
Lui si scostò subito e andai subito nel letto.
<Lasciami spiegare>
Mi disse cercando di convincermi ad iniziare un'altra discussione.
<Non avevamo detto circa un'anno fa che ci saremo detti tutto? Quel tutto valeva anche per il fatto tuo e di Mose. Io avrei voluto saperlo da te, non da uno stupido video!>
Ammisi guardandolo e cercando di fargli capire quello che aveva sbagliato mentre prendevo la valigia e la aprivo.
<Lo so ho sbagliato, ma cazzo siamo qui da solo due giorni e già litighiamo!>
Disse venendomi incontro mentre io sistemavo i miei vestiti dentro la valigia.
<Non me ne fotte un cazzo! Quando ti ho detto quella frase in sala hai abbassato lo sguardo, ciò vuol dire che Nicole ti ha messo qualcosa in testa!>
Sbottai girandomi verso di lui, per poi continuare il mio avanti e indietro per l'armadio.
<Alice stai degenerando, non ricordi quello che ci siamo detti? Era un per sempre>
<Hai detto bene, era>
Dissi chiudendo la valigia e dirigendomi poi verso la porta.
<Ti parleró ancora, ma solo come amico. È finita>
Aprì la porta e uscì da quella stanza, lasciandolo lì, impalato. Mi poggiai con la schiena sulla porta e sospirai.
Allora doveva essere così lasciare qualcuno?

Bianca//Amici 17\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora