6. Una piccola sorpresa

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Mi tolsi gli occhiali non appena spinsi la porta in vetro dell'entrata, mi avviai verso il bancone e ci appoggiai i gomiti sorridendo «buongiorno Aisha» dissi.
Alzò il capo sorridendo a sua volta per poi afferrare dei fogli da dietro di se porgendomeli «ecco a lei l'orario per oggi»
Sbuffai e feci scoppiare la lingua alzando gli occhi al cielo. Ero davvero troppo stanca di questa vita, sempre focalizzata sul lavoro e mai su di me, sta cosa doveva finire.
Presi il foglio sorridendo e guardando tutto l'elenco infinito delle cose che dovevo fare, alzai il capo e le sorrisi un'altra volta per poi strapparlo e stacciarlo davanti a lei.
Socchiuse leggermente le labbra e alzò le sopracciglia incredula del mio comportamento. Afferrai il mio ventiquattro ore sorridendo «annulla tutto ciò che ho per oggi» dissi picchiettando con le unghie sul bancone «non voglio che mi disturbi assolutamente nessuno, almeno oggi»
Girai i tacchi e in men che non si dica, salì le scale con tranquillità, chiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti sulla sedia.
Appena poggiai la schiena sulla sedia, tutti i muscoli mi si rilassarono e lasciai uscire un gemito dal piacere «dio mio» sussurrai sgranando gli occhi e guardando da tutte le parti.
Mi alzai e mi sedetti nell'angolo della camera dove avevo la mia scrivania con tutti i trucchi sopra.
Iniziai piano piano a dare colore al mio viso, i miei occhi a farli più grandi e le mie labbra più carnose.
Mi fermai e mi guardai allo specchio sorridendo leggermente, incredula di come io, in pochi minuti, fossi ritornata quella ragazza dentro al Reina Night Club. Mi sentì brividi lungo la schiena mentre non riuscivo a staccarmi lo sguardo di dosso.
Appena la porta dietro le mie spalle si aprì, mi alzai di scatto girandomi e notando Connor in giacca e cravatta che mi guardava.
Di nascosto, senza farmi vedere, alzai gli occhi al cielo e deglutì «dimmi Connor» mormorai mettendo i trucchi al loro posto.
Si grattò la nuca e aggrottò le sopracciglia «ti va di bere un caffè insieme a me?» sussurrò timidamente.
Girai il capo verso di lui e sorrisi leggermente.
Era solito che io lo rifiutassi o gli dicessi di rimandare perché non avevo tempo, ma appena lo vidi imbarazzato e in quella maniera, decisi che oggi non l'avrei rifiutato, almeno fino a quando lui non entrò dalla porta sorpassandolo e abbracciandomi.
«Buongiorno» mormorò prendendomi per le guance e baciandomi davanti a lui, sorrisi di poco e deglutì.
Aggrottò le sopracciglia poi ridendo si girò verso Connor che socchiuse le labbra e fece un passo indietro «ho interrotto qualcosa?» domandò alzando le spalle e inserendo le mani nelle tasche.
Risi grattandomi la fronte per poi alzare le mani e farle cadere lungo i fianchi «Connor, lui è ..»
Fece un passo in avanti e allungò la mano verso di lui «William Levy, marito di Asia» sorrise.
Abbassai di colpo il capo e non sentì assolutamente nient altro se non il suo nome ripetersi mille volte nella mia testa.

Marito di Asia.
Marito di Asia.
Marito di Asia.
Marito di Asia.
Marito di Asia.
Marito di Asia.

Deglutì leggermente poi mi feci in avanti sforzando un sorriso a Connor «ci vediamo dopo, va bene?»
A sua volta sforzò un sorriso per poi uscire con la coda tra le gambe. Appena lo vidi uscire mi girai verso di lui e mi leccai le labbra «ti ho detto di darmi un po' di tempo» dissi facendo il giro e sedendomi alla scrivania.
Tirò indietro la sedia e si sedette ridendo «lo so Asia» sorrise «ma so anche che ogni ragazzo che lavora dentro questo edificio è un pericolo per me» rise «devo proteggere ciò che è mio»
Iniziai a giocare con la penna inspirando e guardandolo «a cosa devo la tua visita?» domandai.
Si alzò e si allacciò il bottone del blazer iniziando a camminare lungo tutta la stanza. Il pantalone gli stava a pennello mettendo in evidenza il posteriore decisamente sodo e alto. Mi leccai le labbra immaginando di nuovo quella sera dentro la camera dell'hotel. Non potei non pensarci, non quando mi fece sentire donna di nuovo.
«Ho una sorpresa per te» mormorò continuando a darmi le spalle, alzai gli occhi al cielo e scossi il capo.
Appena la porta si aprì, le gambe mi si ammosciarono alla sua vista, era diversa ma nonostante ciò, era molto bella. Aveva le treccine, un rossetto molto scuro sulle labbra carnose e una riga d'eyeliner con la codina finale.. Lo stesso trucco che era solito lo facessimo al Reina.
Di corsa gli andai contro e la abbracciai con tutta la forza delle mie braccia «Elysandra» sussurrai sorridendo mentre guardai Will sorridere a sua volta.
Nascosi il viso tra la clavicola e il collo e mi lasciai sprofondare tra le sue braccia continuando a stringerla e a non lasciarla più andare. Era la miglior sorpresa che io potessi mai ricevere, finalmente avevo qualcuno che mi conosceva alla perfezione, che restò con me nel bene e nel male.
Mi staccai da lei e incontrai la sua fronte con la mia ridendo «non ci credo, guardati» disse lei staccandosi e guardandomi dalla testa ai piedi «cosa sei diventata» mormorò scuotendo il capo incredula.
Risi infilandomi le mani nei capelli e sgranando gli occhi ancora incredula del fatto che lei fosse realmente qui, dopo tutti questi anni.
Si sedettero entrambi sulle sedie mentre io mi appoggiai lentamente con il sedere sul bordo della scrivania, sorridente «pensare che tu lavoravi al Reina» rise alzando le spalle «se avessi continuato a lavorare lì» si fermò e alzò le sopracciglia «dannazione ragazza, il club sarebbe scoppiato»
Risi e le accarezzai i capelli «come sta la bambina?» domandai deglutendo e guardando Will.
Lo pregai con lo sguardo di non dire assolutamente nulla, di restare zitto e far finta di non sapere nulla.
«Bene» rise deglutendo e scuotendo il capo poi alzò il mento indicandomi «tu?» domandò «vedo che hai fatto tanto in questi cinque anni» rise «hai avuto un po' di tempo per te stessa almeno?»
Mi alzai spingendomi di poco con le mani e mi sedetti sulla mia sedia, incrociai le mani e sorrisi «diciamo che ho preferito concentrarmi sulla mia carriera» mormorai socchiudendo le labbra.
Dietro alle sue spalle, la porta si aprì, Aisha con gli occhi sgranati, sforzò un sorriso non appena vide gli ospiti «signorina Asia, qualcuno la vuole vederla, subito» mormorò.
Aggrottai le sopracciglia e deglutì leggermente per poi sorridere «va bene, grazie Aisha» dissi «tra poco arrivo»
Mi alzai e inspirai non appena li vidi alzarsi all'unisono e sorridere, mi avvicinai a loro e la abbracciai con tutta la mia forza «vieni un giorno a trovarmi, abbiamo tanto di cui parlare» deglutì accarezzandole la schiena e guardare Will «mi farebbe un piacere enorme uscire come ai vecchi tempi»
Mi strinse ancora di più e mi baciò la guancia «certo, costringerò Will a portarmi»
Risi e poi si girò verso di lui «ti aspetto in macchina» mormorò guardandomi per un'ultima volta per poi uscire.
Inspirai e mi avvicinai a lui prendendolo per la cravatta e sorridendo «grazie» sussurrai posando le labbra sulle sue e mordendole «mi hai migliorato la giornata»
Lui mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui «vorrei tanto migliorartela ancora di più» si fermò gemendo e mordendosi il labbro «sarà per un'altra volta» continuò.
Sorrisi spingendolo di poco per poi guardarlo avvicinarsi alla porta e aprirla «portami Ely un giorno di questi» dissi.
Si girò e alzò le sopracciglia «Eveline?» domandò.
Alzai le spalle e sorrisi «lo saprà prima o poi, voglio che lo sappia da me, non dagli altri.»

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