9. Una proposta indecente

924 35 4
                                    

Spalancai la porta e salì di fretta le scale mentre Aisha continuava ad urlarmi dietro che aveva dei fogli da consegnarmi ma io non ci feci caso.
Sbattei la porta alle mie spalle e mi fermai in mezzo alla stanza con il respiro pesante e le lacrime agli occhi. Si stava per sposare, mancava poco più di una settimana al suo matrimonio e io non potevo fare nulla. La amava, la amava, la donna che oggi ho truccato, era la donna che amava e con la quale si voleva sposare. E non ero io quella, io ero ormai parte del suo futuro.
Appoggiai i palmi della mano sulla scrivania e mi lasciai cadere il capo all'ingiù singhiozzando dal grande pianto.
«Asia?» sussurrò avvicinandosi a me e massaggiandomi la schiena «tutto bene?»
Mossi il capo di lato e la guardai sorridendo «si Aisha, va tutto bene» risposi scuotendo il capo «annulla solamente tutto quello che ho per oggi» mi fermai «non ci sono per nessuno»
Inspirai e sentì i suoi passi allontanarsi verso l'uscita e chiudere la porta dietro le sue spalle.
La prima cosa che feci fu staccare il telefono e buttarlo a terra.. Oggi no, almeno oggi.
Mi lasciai scivolare lungo la sedia e chiusi gli occhi.
Nonostante gli anni, potei sentire ancora le sue mani sul mio corpo, i suoi sussurri all'orecchio e le sensazione che solo lui mi fece provare.
Dovevo fare qualcosa, l'uomo che amavo non poteva sposarsi, non quando avevo una figlia con lui.
Ma cosa potevo fare? come potevo guadagnare del tempo e avere il tempo disponibile per riprendermi ciò che era mio?

Appoggiai le mani sui fogli svolazzanti cercando di concentrarmi sul lavoro, ma mi fu impossibile.
La porta si aprì e Aisha entrò, la mano era ancora immobile sui fogli quando alzai lentamente lo sguardo verso di lei «la signora Lima è arrivata» disse.
Annuì con il capo e sorrisi leggermente per poi darle il tempo di uscire e chiudere la porta dietro alle sue spalle. Mi alzai inspirando e aggiustandomi il vestito lungo di lattice lungo tutto il corpo.
Questa era la mia unica via d'uscita, se questo falliva, la mia opportunità di riprendermi Justin e dare una vita "completa" ad Eveline, avrei perduto tutto.
Prima di appoggiare la mano sulla maniglia, inspirai e poi chiusi gli occhi «forza Asia» sussurrai.
Appena entrai, ella si alzò sorridendo e venendomi contro «Asia» disse dandomi un bacio sulla guancia per poi riprendere il suo posto e guardarmi.
Io chiusi la porta e silenziosamente girai la chiave, chiudendoci dentro quella stanza.
Mi sedetti al mio posto, gli stessi posti dell'altra volta. Strizzai gli occhi e la squadrai «ho una proposta per lei» mi fermai alzando le sopracciglia.
Aggrottò le sopracciglia posando i gomiti sul tavolo e stringendo le mani davanti a lei.
Risi leggermente e mi alzai, percorsi tutto il perimetro della stanza stando in silenzio poi mi fermai dietro di lei e le spostai i capelli lasciando a bella vista il collo.
Mi avvicinai ad esso e lo sniffai chiudendo gli occhi. Un profumo molto femminile e molto forte, da sopra si potevano notare ancora di più i suoi seni alti e sodi.
Risi al suo orecchio, rendendomi del perché Justin la "amasse" così tanto.. Alla fine era una bella donna.
Ma ne valeva la pena? io ero meglio, io avevo tutto.
Le lasciai la mia scia di saliva sul collo e notai come dagli occhi sgranati e in panico, passò ad avere una faccia rilassata e con un mezzo sorriso «ieri» mi fermai mordendole il lobo «non le dico cosa volevo farle appena l'ho vista nuda signora Lima» gemetti.
La girai per il mento e incontrai il suo sguardo «suo marito è fortunato» sorrisi alzando le sopracciglia.
«Tutto ciò fa parte della proposta signorina Smith?» mormorò alzandosi e avvicinandosi alle mie labbra.
Più facile di quanto io pensassi...
La donna stava al mio gioco. In questa maniera, avrei recuperato Justin in un batter d'occhio.
Posai le mani sui suoi fianchi e la avvicinai a me ancora di più «esatto» risposi «voglio provare la sensazione che prova suo marito» mormorai «lei mi da il suo corpo e io le assicuro che non mi servirà nessun soldo da parte sua»
Lei rise e si scostò i capelli dal viso mettendoli dietro l'orecchio, mi afferrò il viso e mi baciò con forza «vedo che condivide i miei stessi sentimenti» si fermò leccandosi le labbra e squadrandomi dalla testa ai piedi «ho sempre avuto una cotta per le donne» sorrise «sopratutto donne con la bellezza come la sua»
Aggrottai le sopracciglia spingendola leggermente da me e ridendo «allora perché si sposa con un uomo?» domandai.
Lei rise alzando gli occhi al cielo «non mi ha fatto finire» disse velocemente «ho sempre avuto una cotta per le donne e i soldi»
Socchiusi le labbra solo quando mi resi conto di ciò che intendeva.
Mi sentì il cuore frantumarsi poco a poco.
Stava con Justin solo per i soldi.
Abbassai il capo e indietreggiai schiacciando di nascosto il pulsante rosso, segno che davo ad Aisha in momenti di emergenza.
La vidi avvicinarsi lentamente a me prendendomi per il collo e stringendomi «allora» disse sorridendo maliziosamente «la sua proposta è ancora valida?»
Ringraziai Dio mentalmente quando notai la maniglia abbassarsi continuamente e la figura di una persona comparire dietro la porta.
La allontanai da me spingendola poi mi sistemai il vestito aprendo la porta e sgranando gli occhi verso Aisha che capì velocemente «un cliente la sta aspettando» mormorò alzando la voce.
Mi girai lentamente verso di lei e sforzai un sorriso finto «si, la signora Lima se ne stava andando in questo esatto momento»
Lei non disse nulla, afferrò la sua roba per poi uscire sorridendo dalla stanza.
Lasciai un sospiro reggendomi per il muro e riprendendo il fiato deglutendo.
«Grazie a Dio sei venuta Aisha» sussurrai massaggiandole la spalla «devo assolutamente andare a fare una cosa» dissi sistemandomi i capelli «annulla tutto ciò che ho per oggi»
Appena riuscì a trovare il suo numero di telefono online, schiacciai quel pulsante verde e appoggiai il telefono all'orecchio reggendolo con la spalla.
Mi tremava tutto, le gambe, le mani, le mutande, il cuore..
Tutto.
Non appena sentì la sua voce, socchiusi le labbra e chiusi gli occhi. Quella voce roca, quella che era solita nominasse il mio nome..
«Justin?» dissi velocemente strizzando gli occhi.
«Asia?» domandò dopo aver fatto un secondo di pausa «come hai trovato il mio numero di telefono?»
Mi grattai la fronte e scossi il capo «non importa» dissi velocemente e sbattendo il piede «ho bisogno di vederti, subito» dissi piagnucolando.
Dopo pochi secondi mi resi conto che la maniera in cui io lo dissi, sembrò tanto una "lamentela" dandogli l'impressione che io non potessi vivere senza di lui.. alla fine era vero, volevo vederlo per stare bene, per perdere quel battito non appena lo vedevo sorridere.
Ma la cosa più importante era un'altra.
«Tutto bene Asia?» sussurrò «è successo qualcosa?»
Mi morsi il labbro e abbassai lo sguardo che piano piano mi si riempì di lacrime «ti prego, ho bisogno di vederti subito» sussurrai tirando su con il naso.
Sentì un sospiro poi una scioccata di lingua «sai benissimo che tra una settimana mi devo sposare Asia» mormorò lamentandosi.
Serrai la mascella dando un pugno al tavolo «ho bisogno di dirti una cosa importante dannazione Justin» urlai piangendo.
Mi calmai dopo pochi secondi, mi massaggiai le tempie mentre lui restò zitto al telefono «appena ti dirò questa cosa, deciderai tu cosa fare.. ma ti prego incontriamoci»
«Va bene» disse sbuffando «incontriamoci al parco vicino al Grande Hotel tra dieci minuti»
Non feci nemmeno in tempo a rispondere che chiuse la chiamata.

S E X  2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora