Ancora tu!

36 9 3
                                    

Armida non aveva quasi dormito. Non riusciva a smettere di pensare a Lorenzo, a quanto fosse incredibilmente bello,affascinante, intelligente e anche un po' saccente con quella sua mania di ostentare la sua mente brillante. La cosa peggiore poi è che sembrava davvero interessato a lei, alla sua anima oltre che al suo corpo. Inutile dire però che l'aspetto fisico aveva giocato un ruolo fondamentale per entrambe le parti. All'inizio era stato tutto molto fisico ma ora qualcosa stava cambiando e in meglio. Tutte le volte che provava a chiudere gli occhi vedeva lui o loro due sulla spiaggia. Non poteva ancora crederci fosse successo davvero. A suo padre oltretutto piaceva, questo ovviamente non era a suo favore. Lo considerava una mente più adatta ad altri ambiti ma riconosceva quell'intelligenza pratica che si riscontra in chi non è soltanto colto ma anche molto sveglio, furbo,scaltro.

"Mi avrebbe scambiato con lui senza pensarci due volte. Io mi scambierei con lui senza pensarci due volte." "Un altro casino sarà parlarne a Sergio. è molto protettivo e non penso la prenderà bene. Non dirglielo non aggiusterà le cose. Sto solo evitando i problemi ma tanto dopo essersi fatti un giro torneranno e saranno peggiori di prima." Matilde invece sembrava entusiasta di vedere la sua migliore amica finalmente presa da qualcuno. Le doveva molto e aiutarla ad essere felice era una priorità.

" se dovessi vincere il concorso? Come farei con lui? Sarebbe un bel casino! Ma che senso ha torturarsi su qualcosa che è lontano, che non puoi controllare. Oggi è oggi."Non avrebbe dato il potere ai quei pensieri negativi di farsi strada nella sua mente. "finché dura sarà bello."Dopo questo pensiero, a notte fonda, A. si addormentò, con il viso sereno e l'immagine in testa di una foto immaginaria sua e di Lorenzo.

Sergio in quanto a genio e sregolatezza era imbattibile ma, strano a dirsi, non aveva mai fatto ritardo alle lezioni universitarie. La sua famiglia puntava molto su di lui e non voleva deluderli. Era sempre stato un ragazzo sensibile ma non era mai riuscito a mostrare a qualcuno la sua fragilità. La credeva un difetto, qualcosa da nascondere se non da buttare. Ma l'emotività non si butta nel cestino quando non la si vuole più e più si cerca di sopprimerla più diventa forte. Non accettarla e non mostrarla significa portare con se un peso che diventa ogni giorno più grande. Non dire tutto quello che si pensa significa spesso chiudersi in se e lasciare che dolore, rabbia e rancori restino dentro. Ma sopratutto amare una persona da un po' e non averglielo mai detto facendo finta di niente è in assoluto il segreto peggiore da portarsi dentro. Almeno ai migliori amici bisogna dirle le cose no? Sergio non poteva. Come ogni mattina si era alzato con un po' di cattivo umore, era andato in bagno,si era lavato i denti e aveva svolto la sua routine mattutina. Guardava vecchi episodi di "The big bang theory",la sua serie tv preferita, e poi studiava fino all'ora di partire per l'università. L'idea di svegliare A.per portarla all'università non era proprio in discussione. Sapeva com'è fatta. Si era messa in testa di non andarci fino al risultato del concorso. Se avesse vinto sarebbe partita, altrimenti avrebbe concluso l'università. L'idea che se ne andasse gli faceva male ma lei era indomabile, lo sapeva bene. Non si può trattare un lupo come fosse un cane, non si può addomesticare perché non vuole essere addomesticato. A. era nata in volo e non la si poteva legare né ad un luogo né ad una persona. Matilde era già andata al lavoro e lui controllava di avere tutto nelle tasche. Ad un certo punto un suono al campanello lo fece trasalire e lo costrinse a tornare alla realtà e ad abbandonare i pensieri.Andò ad aprire. Se gli avessero dato una coltellata non sarebbe uscita una goccia di sangue per quanto era impietrito.

Lorenzo era lì, erto in tutta la sua statura, e facendo una faccina strana e irritata disse "Ancora tu! Avrei preferito non fossi tu ad aprire. Sai com'è mi aspettavo di vedere lei."

Sergio ritorna in se e nel suo personaggio da stronzo menefreghista. "Qui siamo in tre quindi le probabilità che ti apra lei sono una su tre, il 33,3 periodico% per la precisione. Ma a quest'ora la possibilità che ti apra lei non esiste perché dorme e non va all'università. Te l'avrebbe detto se gli importasse qualcosa di te."

Lorenzo rise infastidito e con aria di sfida mise la mano sullo stipite della porta. "Uhh qualcuno è geloso. Non mi piace vantarmi, non è nel mio stile e non credo ce ne sia bisogno ma..."

"Credi di essere l'unico con cui lei ha bevuto e dopo è passata ad altro?"

Lorenzo lo guardò intensamente, decidendo se parlare o meno. Quello che avrebbe detto era personale per A. ma alla fine parlò perchè in una lotta fra maschi tutto è lecito. "In realtà sono stato l'unico ma tu sei troppo preso dal giudicarla per vedere quanto sia speciale. Solo perché è bellissima e attira l'attenzione non significa che... Lascia stare, sei tu quello che non sa niente" disse aggiudicandosi il round ed entrando in casa dando una spallata a Sergio.

"Dove credi di andare?" Sergio era furioso.

A dimostrarti che non soltanto sei un idiota ma anche un pessimo statista

."Fermati subito "

"Ciao bello" disse Lorenzo accarezzando il cane che gli faceva le feste. "A proposito dov'è la sua stanza".

"Fai anche lo spiritoso?"

"Questa non è" disse aprendo la porta del bagno.

Sergio era su tutte le furie e aveva deciso che avrebbe lottato. Per A. o per l'invasione di questo alfa nel suo territorio? Intanto Lorenzo arrivò ad un'altra porta la aprì e vi trovò Armida distesa, con gli occhi chiusi, i lunghi capelli biondi sciolti ai due lati e le braccia aperte. Sembrava la bella addormentata, era stupenda. Così mentre Sergio correva verso di lui entrò velocemente chiudendo la porta a chiave e lasciandosi alle spalle il mostro cattivo che gli impediva di arrivare alla principessa.

Osservò lei mentre Sergio batteva i pugni sulla porta. Poi guardò intorno e notò un sacco di cose particolari ma non c'era tempo per soffermarsi. Doveva agire alla svelta prima che Sergio la svegliasse. Si avvicinò, non si sedette,ma le prese la mandibola e la baciò dolcemente.

Lei aprì gli occhi incredula.

"Ciao piccola"

Lupo solitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora