Capitolo VII

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Tutti i parenti di Veronica entrarono nella piccola stanza creando un fracasso assurdo tra felicitazioni e pianti di gioia. Sergio rimase appoggiato sullo stipite della porta, giusto per sentire cosa aveva da dire il medico.

D: "Signori" parlò diretto ai genitori "Vostra figlia non è affatto in un ottimo stato. Dovrà restare qui per almeno altre due settimane prima di riprendersi completamente. Presenta una-" continuò dopo per poi venire interrotto

V- "S-Sergi-o" sussurrò allungando la mano fissando il ragazzo impietrito sulla porta e facendo calare il silenzio

Sergio, senza perdere tempo, entrò nella stanza e si sedette accanto a lei ricevendo un forte abbraccio che ricambiò subito.

S: "Vuoi che resti qui?" domandò al suo orecchio

Veronica alzò lo sguardo incrociando gli occhi ai suoi e, sorridendo, annuì. Così, Veronica lanciò uno sguardo di scuse al dottore come per dirgli di continuare. Il dottore sorrise e ricominciò a parlare mentre Veronica teneva stretta la mano al fidanzato che le carezzava dolcemente la schiena.

D: "Allora, come stavo dicendo, la ragazza dovrà rimanere qui per almeno altre due settimane. Ha una grave lesione al polmone destro e presenta tagli, graffi e botte su quasi tutto il corpo. Non sappiamo come sia stata provocata questa lesione al polmone, sospettiamo l'intervento di qualcuno di esterno oppure, cosa che spiegherebbe molto meglio i tagli e i graffi in quei precisi punti, autolesionismo" spiegò il dottore lasciando a bocca aperta tutti i presenti

Veronica, dopo quelle parole, spalancò gli occhi, cercando di evitare lo sguardo del dottore. Sergio le strinse più forte la mano e tra i due ci fu uno sguardo che diceva tutto e niente.

D: "Signorina, ricorda qualcosa?" la interrogò il dottore

Veronica negò con la testa.

S: "Veronica, ricordi qualcosa?" ripropose la domanda carezzandole la guancia

Il dottore, nel frattempo, si mise a scrivere sul suo blocknotes e scollegò la mascherina che faceva respirare Veronica per verificare se fosse già in grado di respirare da sola o no.

V: "Mh... i-io n-" e così finì la sua frase presa da un improvviso attacco di tosse

Le mancò il respiro e dovete ricorrere alla mascherina che il dottore ricollegò all'istante preoccupato per la reazione che aveva avuto.

D: "Va bene... lasciamola un po' in pace adesso. In questa stanza ci sono troppe persone, entrate a turni. Comunque state tutti tranquilli, si riprenderà presto" concluse il dottore sparendo dietro alla porta seguito da tutti gli altri parenti

Gli unici a restare nella stanza furono Sergio e i genitori e fratelli di Veronica.

M.V: "Sergio, caro, potresti lasciarci soli un minuto? Non sei stanco? Vai a casa, a lei ci pensiamo noi, puoi ritornare quando vuoi" sorrise sedendosi accanto alla figlia che subito dopo abbracciò

V: "No, resta qui!" disse a fatica

S: "Tranquilla, poi torno, sono qua fuori se hai bisogno" la rassicurò dandole un bacio sulla guancia per poi alzarsi dal letto
S: "Certo, vi lascio soli. Comunque, per quanto possa essere stanco, non me ne vado... voglio restare qui con lei" aggiunse dopo rivolto ai genitori, il padre sorrideva

Sergio uscì e chiamò sua madre per avvisarla della vicenda. Lei, che lavorava proprio in quell'ospedale, si precipitò subito dal figlio.

M.S: "Tesoro, tutto ok?" chiese abbracciandolo e riprendendo fiato per la corsa che aveva fatto attraverso i reparti dell'ospedale

Prima di YouTube - TwoPlayersOneConsole [COMPLETA] 🎮♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora