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Capitolo XIX

Passò più di qualche settimana da quando Sergio e Veronica erano tornati ad essere amici. Entrambi avevano preso la propria strada, sentendosi raramente per cellulare. Non perché non gli importasse più dell'altro, semplicemente avevano paura di rovinare i piani. Un pomeriggio, mentre Sergio era a letto a non fare nulla, gli arrivò un messaggio che, preso dalla noia, lesse subito.

M- "Ue, Sergio! Come va? Senti, questa sera hai impegni? Volevo invitarti a mangiare qualcosa in un pub insieme ad un amico ed alla mia ragazza... Dammi conferma!"
S- "Ciao Mike, quanto tempo! Io tutto bene, tu? Tranquillo, stasera sono libero. Mi farebbe molto piacere venire con voi! Posso portare un'amica?"
M- "Ma certo, tranquillo. Vengo a prenderti alle 20?"
S- "Perfetto👌🏻"
M- "Stai sempre da tua madre o hai cambiato casa come volevi?"
S- "Sono ancora da mia madre, non ho trovato niente di interessante :("
M- "Ok, ci vediamo stasera🙋🏻‍♀️"
S- "A dopo!"

Così Sergio, leggermente emozionato, tornò ad aprire la chat di Veronica dopo quelli che sembravano anni.

S- "Ehi, Veronica... So che siamo amici, ma oggi volevo invitarti a cena. Ci sono anche dei miei amici, nulla di romantico. Che ne dici?😊"

Mentre scriveva, cercava di trattenere il dolore e di calmare il tremolio delle sue mani. Non stava ancora molto bene e non si sentiva pronto ad un'uscita con Veronica, ma era un'occasione per rivederla, e non andava sprecata.

V- "Ciao, Sergio☺. Per me va bene, dopotutto siamo ancora amici. A che ora?"
S- "Alle 20 al Pub in centro. Ci vediamo lì, allora!"
V- "Va bene, a stasera"

In quella chat si riusciva a percepire la freddezza e l'imbarazzo dei due ragazzi che cercavano di intraprendere un nuovo discorso dopo tanto tempo, ma Sergio non era l'unico in preda al panico... Veronica, dall'altra parte dello schermo, stava facendo i salti di gioia, cercando però di ricordare di essere solo una sua semplice amica.
Tra un vestito da scegliere ed una sistemata generale, si fecero finalmente le 20. Sergio era vestito in modo abbastanza casual: felpina tattica insieme a dei semplici jeans.

Circa alle 20:10, arrivò Michele per prendere Sergio.

S: "Mah, menomale! Mi raccomando, vai più lento la prossima volta eh" esclamò salendo in macchina e salutando il suo vecchio amico

M: "Ehhh oh, non è colpa mia. La mia ragazza doveva finire di prepararsi. Sai come sono fatte le donne, ormai!" disse facendogli l'occhiolino

Sergio, dopo le sue parole, sbiancò di colpo. Rimase ammutolito per qualche secondo per poi dire qualcosa giusto per non sembrare stupido.

S: "Si. Lo so."

Michele percepì la freddezza nella sua risposta e cercò di distrarlo senza riuscirci.

M: "Comunque lei è Michelle, la mia ragazza" parlò guardandola dallo specchietto retrovisore

S: "Molto piacere, Sergio" si presentò

M: "Piacere mio" sorrise lei

Erano appena partiti ma già nell'aria cominciava ad esserci un sentimento pessimo. Sergio, pensieroso, continuava a guardare fuori dal finestrino, come fanno i ragazzini quando ascoltano canzoni tristi in auto. Appena arrivati, Michele si avviò subito a prendere un tavolo.

M: "Dai Sergio, vieni" lo chiamò l'amico vedendo che non si smuoveva dalla porta d'entrata del locale

S: "Devo aspettare Veronica" rispose lui impassibile

M: "Ma non dovevi uscire con un'am...-" disse Francesco confuso allontanandosi capendo che non era un buon momento

Dopo una decina di minuti, si presentò un altro vecchio amico di Sergio e Michele, Claudio, ma di Veronica ancora nessuna traccia. Erano ormai le 20:30 inoltrate e Michele, affamato, si alzò diretto verso Sergio.