parte 4

831 60 86
                                    

Mi alzai piuttosto di mal umore, odiavo quando succedeva.

Andai verso la cucina per prendere qualcosa da mangiare, per un secondo intravidi l'orologio.

Mi pietrificai, erano già le 7:40 e il pullman partiva alle 7:45.

Corsi come un forsennato a vestirmi e appena finito mi catapultai alla fermata dell'autobus.

Arrivai giusto in tempo, il bus stava per partire.
Lanciai completamente lo zaino sul sedile affianco al mio e mi sedetti in modo moolto poco aggrazziato.
Si, ero piuttosto incazzato col mondo, mannaggia a me proprio quel giorno dovevo essere di mal umore!!

Arrivai a scuola e mi sedetti nel banco, e, giusto per non sembrare diverso, guardai come da mio soliti fuori dalla finestra, sperando in una luce divina che mi dica che è solo un incubo.

Ovviamente non poteva mancare il solito rompicoglioni, Sasuke Uchiha, che posò violentemente le mani sul mio banco, come per farsi notare.

"Ciao Gaara" col classico tono da 'minchia che cretino'
"Cosa vuoi, Sasuke?" risposi cercando di far si che se ne andasse
"Non essere cosí scontroso, già sei uno sfigato, credo che basti"
"Se sei qui per prendermi per il culo sappi che non ho voglia di sentire le tue lamentele, principessa"
"Oohh, qui si comincia a fare i superiori" poi mi si avvicinò all'orecchio e disse
"Sono meglio di te, e lo sai!"
Poi andò a sedersi al suo posto.

Quel giorno sembrava che anche i professori ce l'avessero con me, non che di solito mi aiutassero, ma in quel momento tutti erano contro di me. Non me ne importava granchè, finchè nessuno toccava le mie passioni, io rimanevo il solito menefreghista.

Il prof di Fisica mi interrogò simulando una lezione davanti a tutti quanti, quello di Algebra mi mandò a fare esercizi di merda alla lavagna, e quella di storia ha fatto una Cazzo di verifica a sorpresa. Le altre due ore c'era la prof di Letteratura, che ci ha dato 6 canti del decameron da studiare.

La tipica giornata di merda.

Finite le lezioni uscii da scuola.
Come al solito presi il bus e scesi alla mia fermata, ma non mi accorsi che qualcuno mi aveva seguito.

poco prima di entrare in casa mi sentii prendere per il colletto della camicia e trascinato sul retro della casa.
Successivamente avvertii un forte dolore alla schiena, qualcuno mi aveva scaraventato contro il muro.


Aprii lentamente gli occhi, vidi Sasuke, quello stronzo mi aveva seguito fino a casa.

Quello che lui peró non sapeva, era che avevo invitato mia sorella Temari per parlare di problemi famigliari, come se quelli scolastici non fossero abbastanza.

Appena si sentii la porta aprirsi e la voce di Temari si scatenò il panico più totale.
Sasuke scappò come un coniglio ed io entrai poco dopo, urlando
"Temari, sono in giardino!"
Lei uscí, poi rientrammo entrambi, io facendo un po' di fatica per via della botta.


Ma non le dissi nulla, ci mancava il problema bullismo, ed io non volevo assolutamente parlarne.
(Molto grave, non lo fate mai, lo dico seriamente, farò un capitolo che parlerà di questo)


Parlammo un po' di Kankuro, dell'università, di cosa avrei fatto dopo il liceo e tante altre cose...



Dopo circa un'ora di chiaccherata lei se ne andò, ed io rimasi chiuso in casa tutto il giorno.


La mattina seguente tornai a scuola, piú incazzato del giorno precedente, ma questa volta, non successe nulla di che per quanto riguarda le lezioni.


Dopo la scuola feci un giro per i corridoi, non so perchè, ne avevo voglia e basta.


Ad un certo punto sentii un forte colpo allo stomaco, talmente forte che subito dopo non riuscii a muovermi.
La figura mi stava trascinando in bagno, dove probabilmente, nessuno l'avrebbe disturbato.


"Ma guarda guarda, non c'è più la sorellona a salvarti eh"
Era di nuovo lui, Sasuke, e non sembrava per niente di buon umore
"Odio quelli che scappano, quelli come te, in pratica"


Sentii parecchi colpi da tutte la parti, dalla faccia allo stomaco.
Riuscì addirittura a tagliarmi la spalla destra con il vetro dello specchio, che dopo gli innumerevoli colpi, si era frantumato.



Dopo di che mi lasciò lí, io mi accasciai a terra, e ci rimasi per un quarto d'ora. Non volevo che nessuno mi vedesse, tanto nessuno avrebbe pensato di portarmi in infermeria, mi avrebbero solo riso dietro.


Quindi riuscii ad alzarmi e in fretta e furia, chiamai un taxi, visto che il pullman era già bello che partito.


Arrivai a casa, e appena entrato andai in bagno. Presi la cassetta medica e mi fasciai dove avevo male. Ovunque in pratica, ero una mummia vivente.


Presi un bel respiro e mi alzai, andando in camera,riuscendo a stento a salire sul letto.


Decisi che il giorno seguente non sarei andato a scuola, avevo l'appuntamento con il mio idolo, non potevi rischiare altri inconvenienti come quelli di quella mattina.


Rimasi sdraiato su quel letto tutto il giorno, se non per mangiare qualcosa.



Arrivò quindi l'ora di andare a dormire, guardai il calendario, era venerdì, venerdì 6 febbraio.


Avevo sonno, allora decisi di farlo immediatamente, prima che mi addormentarmi.


Lo estrassi quindi da sotto il cuscino, e me lo passai sul braccio, come era mio solito fare il lunedì, il mercoledì e il venerdì.


Chiusi gli occhi e strinsi i denti, per poi cadere in un sonno profondo...

~Fino all'ultimo passo~ NaruGaaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora