Dopo una tempesta inferocita, ci fu la calma. La neve non scendeva più, e il sole riscaldava il manto di un giovane gatto ranicchiato in una radura. Guardava da tutti i lati spaventato, come se prima o poi un felino invisibile gli saltasse addosso.
<Quante volte te lo devo dire! Non puoi stare qui> una voce improvvisa fece balzare il gatto impaurito, che corse a nascondersi sotto un cespuglio di rovi. <Sono solo io, tranquillo> la voce proveniva da un gatto più robusto che si fece avanti per guardare meglio il giovane. <ZampaNera, sai che non puoi stare nella radura della sciamana. In questo periodo ha sempre molto da fare con le guarigioni>. ZampaNera sembrava più calmo di prima e con un cenno della testa disse <Scusa, TempestadiGhiaccio... Non era mia intenzione>
<Lo so benissimo che non era tua intenzione, ma ciò non vuol dire che puoi sgattaiolare via dalla pattuglia di caccia per venire qui> TempestadiGhiaccio chinò il capo e si voltò per uscire dalla radura circondata di rovi e cespugli.
L' apprendista si guardò le zampe per poi seguire il mentore.Salutando sua sorella ZampadiLuna, uscì dal campo per andare a fare un 'addestramento di caccia con TempesatdiGhiaccio davanti.
Dopo alcune prove e uno sbaglio, sentirono un miagolio acuto e spaventato venire da un po' più in là e, guardando il mentore che fece un segno con la coda per farlo stare zitto, l' apprendista si fermò. Il gatto robusto si fece avanti quatto quatto, per dirigersi senza fare rumore nel punto in cui si sentivano i miagolii. ZampaNera seguì il mentore silenziosamente.
Vedendo il mentore paralizzarsi, ZampaNera gli si mise accanto per vedere la causa di quella pietrificazione: c'erano 3 gattini ranicchiati sotto un cespuglio di pungitopo. Erano un maschietto e due femminucce. Il maschio era completamente grigio con gl'occhioni blu che imploravano un aiuto, mentre le altre due erano grigie-chiare con delle striature e gli' occhi verdi.
<Vi prego, aiutateci!> ansimando il maschio si alzò e implorò davanti a i due gatti per lui sconosciuti.
ZampaNera aveva un moto di passione che gli passò negli' occhi per poi guardare implorante il mentore. <Dobbiamo aiutarli, TempestadiGhiaccio. Staranno morendo di freddo!> il gatto più anziano si alzò e prese per la collottola la gattina più piccola e fece un cenno al suo apprendista di prendere l'altra gatta. <Riesci a seguirci?> bofonchiò TempestadiGhiaccio con dei ciuffi di pelo in bocca. Il cucciolo annuì stancamente e seguì a disagio i due gatti.
Arrivati al campo tutti i gatti lì presenti o che prendevano il poco sole che c'era in quella stagione, si voltarono per vedere cosa fosse accaduto. Adagiando la piccola gattina per terra, il gatto adulto urlò <Ci sono questi poveri cuccioli che stanno morendo di freddo! Chiamate la sciamana> ma prima che i presenti potessero dire qualcosa, arrivò una gatta argentea con gl' occhi blu. Arrivando di corsa si mise a leccare voracicamente i corpicini dei tre gattini e prese per la collottola la gattina più grande. <Forza. Prendi gli' altri!> bofonchiò. La sciamana corse più veloce che poté verso una tana ben protetta. <Dai ZampaNera. Collabora> i due gatti presero gli'ultimi due cuccioli e li portarono nella tana.
Dentro era molto accogliente e caldo e c'erano due gatte ranicchiate in due giacigli di muschio, che guardavano interessate la scena. I tre appoggiarono i cuccioli in una piccola conca di muschio.
<Puoi allattare anche loro?> gemette la sciamana.
<Certo...> rispose una dolce gatta grigia.
Ranicchiati sulla pancia della gatta c'erano due cuccioli: uno rosso scuro e uno bianco.
Quello bianco si fece avanti < Chi sono?> chiese.
<Dei nuovi cuccioli> rispose la sciamana.
<Ehi! non siamo cuccioli!> controbatte il maschietto grigio alzandosi e gonfiando il petto per farsi più grande.
<Certo bellissimi, ora bevete il latte da MacchiadiPapavero. Lei sarà un madre per voi. Mi raccomando riposate> la giovane gatta argentea si voltò e uscì dalla tana con il guerriero e l'apprendista alle calcagna.
La gattina più piccola andò subito, goffamente, alla pancia della gatta grigia e cominciò a prendere il latte. <Forza, venite anche voi.> gli disse la madre. I due seguirono la sorella e cominciarono anche loro a gustarsi il latte mentre i gattini bianco e rosso scuro, li guardavano interessati.
<Come vi chiamate?> chiese MacchidiPapavero. Il maschietto grigio alzò lo sguardo e disse con i baffi che trillavano per la bontà dell' latte <Non ne ho la più pallida idea!>.Scusate per la scarsità del racconto... Mi sono un po' sprecata, ma spero che vi piaccia comunque. Io ci ho messo impegno per farlo.
Vi sta piacendo?
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Warrior Cats, Il sentiero
Fiksi PenggemarUna gatta testarda e molto vivace, scoprirà che esiste un sentiero per....