Capitolo 6

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I volti dei due angeli erano così vicini, solo pochi ed insignificanti centimetri a dividerli, sarebbe bastato che uno dei due si avvicinasse all'altro per annullare quell'irrisoria distanza che li separava. Lucifero vide le guance di Michele diventare rosse via via che si avvicinava alle sue labbra, gli occhi spalancati per lo stupore. L'angelo non resistette: strinse più forte la presa sulla vita dell'Arcangelo e si calò su quelle labbra che bramava ormai da troppo tempo. Fu un tocco leggero, un dolce sfioramento di labbra, un bacio casto, quasi timido. Michele rimase teso come una corda di violino quando le labbra di Lucifero toccarono le sue, ma quella sensazione durò poco più di un secondo, dopodiché si rilassò tra le braccia dell'altro e chiuse gli occhi.

Lucifero si rilassò a sua volta e chiuse gli occhi per assaporare meglio quella sensazione. Voleva andare oltre a quel delicato sfioramento, ma temeva che Michele potesse respingerlo, e quella era l'ultima cosa che voleva. L'Arcangelo, però, lo stupì: strinse la presa sul suo collo e fece vagare una mano tra i morbidi capelli biondi di Lucifero, premendo con più decisione contro le labbra del Portatore di Luce per approfondire quel bacio tanto agognato. Lucifero sorrise impercettibilmente e accontentò più che volentieri la silenziosa richiesta di Michele. Spostò una mano dalla vita dell'Arcangelo per aggiustarne la presa, ma sfiorò inavvertitamente l'ala destra di Michele con le dita, facendolo sospirare, mentre l'ala sfiorata fremeva. Lucifero si appuntò mentalmente cosa produceva quello sfioramento a Michele, per poi approfondire il bacio. Dischiuse le labbra e inumidì quelle dell'Arcangelo con la punta della sua lingua, invitandolo ad aprirle. Michele lo fece, lasciando a Lucifero il totale controllo del bacio, scompigliandogli però i capelli dorati, rigirandoseli tra le dita con gesti rapidi.

Si separarono poco dopo, entrambi con il respiro affannoso. I loro volti erano ancora vicini, gli occhi grigi di Michele erano socchiusi e osservavano sognanti quelli viola di Lucifero, due lievi sorrisi increspavano le labbra gonfie dei due angeli. La mano dell'Arcangelo era ancora impigliata nei capelli di Lucifero, i quali assomigliavano più ad un intricato nido di rovi, e si chiese vagamente come avesse fatto il Portatore di Luce a continuare a volare mentre si baciavano. Lui non ce l'avrebbe mai fatta e ringraziava il fatto che Lucifero lo stesse ancora stringendo tra le sue braccia: dopo il bacio non riusciva neppure a formare un pensiero sensato, figurarsi se sarebbe riuscito a volare.

Sciolse le mani dai capelli dell'angelo e le fece scivolare lungo le sue spalle, fino a fermarsi sul petto forte e ampio, fece poi risalire una mano lungo il collo, via via verso la guancia liscia e morbida fino a sfiorare con le dita affusolate le labbra gonfie di Lucifero. Quelle labbra... Michele sorrise mentre pensava che erano esattamente come se le era immaginate: calde, dolci e morbide con un sapore che difficilmente sarebbe riuscito a dimenticare. Le sentì umide sotto il suo tocco e leggermente più gonfie del normale. Lucifero sorrise e lasciò un lieve bacio sulla sua mano, dando poi un altro veloce bacio a stampo sulle labbra di Michele. Non si sarebbe mai potuto saziare delle labbra dell'Arcangelo, avrebbe tranquillamente potuto passare tutta l'eternità ad assaggiarle e il loro sapore non lo avrebbe mai saziato o stancato.

"Reggiti a me" sussurrò Lucifero con voce roca e Michele strinse nuovamente il collo dell'angelo con le braccia, mentre le sue ali si distendevano e cominciavano a planare dolcemente verso le rive dello specchio d'acqua. Lucifero batté un paio di volte le ali per arrestare la planata poco prima che i loro piedi toccassero terra. Quando Michele toccò terra sentì le gambe cedergli: si sentiva ancora scombussolato per via del bacio e le sue gambe non volevano saperne di sorreggere il suo peso. Lucifero ripiegò le ali e lo sorresse, facendolo sedere sotto le fronde di uno degli alberi. Si sedette al suo fianco, mettendosi comodo contro il duro legno della corteccia. Michele si avvicinò e gli posò la testa sul petto, chiudendo gli occhi e addormentandosi all'istante. Lucifero lo strinse tra le braccia e chiuse a sua volta gli occhi. Si addormentarono così, l'uno abbracciato all'altro.

Unforgettable love (Luchele)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora