Capitolo 18

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L'arrivo di Bianca negli Inferi era del tutto inaspettato per Michele e Lucifero. I due si erano addormentati alcuni minuti prima: l'angelo era raggomitolato contro il fianco del demone, che lo stringeva a sé con fare protettivo. Persino uno stupido avrebbe capito che tra loro c'era qualcosa.

Bianca si era precipitata nell'Inferno su ordine di suo fratello per chiamare Michele e farlo andare da lui, ma non si sarebbe mai aspettata di trovarli addormentati insieme.

"Michele" lo chiamò lei e l'angelo aprì oziosamente un occhio, cercando di capire chi lo stesse chiamando. Quando mise finalmente a fuoco la figura di Bianca si mise velocemente a sedere, urtando Lucifero e svegliandolo di soprassalto.

"Cosa...?" borbottò Lucifero, ma quando seguì lo sguardo dell'altro capì tutto.

"Bianca, ti posso spiegare tutto..." cominciò l'Arcangelo, alzandosi dal letto e avvicinandosi a lei, mentre Lucifero rimase seduto e composto, per niente preoccupato dell'essere stato scoperto.

"Ora no" lo fermò lei, alzando una mano per fermarlo "Nico mi ha mandato a chiamarti"

"Cos'è successo?"

"Credo... credo che sia meglio che tu lo veda di persona" mormorò lei con gli occhi velati di tristezza. Michele intuì che la situazione era più grave del previsto e stava per seguirla, quando si voltò verso Lucifero, rivolgendogli una muta domanda.

"Va, ha bisogno di te. Al tuo ritorno sarò ancora qui" disse il demone con un piccolo sorriso. L'angelo annuì e seguì Bianca domandandosi cosa fosse successo. Un orribile pensiero fece capolino e Michele sperò vivamente di sbagliarsi.


Victoria stava misurando a grandi passi il soggiorno da venti minuti ormai, mangiucchiandosi nervosamente le unghie e continuando a gettare veloci occhiate verso la porta dei suoi genitori. Il suono del campanello la fece sobbalzare per lo spavento, ma corse verso la porta e la aprì di scatto, trovandosi di fronte Bianca e Michele.

"Zio!" esclamò lei, fiondandosi tra le braccia dell'angelo, che la strinsero prontamente contro il suo petto.

"Ehi, cosa succede?" mormorò Michele, dandole un leggero bacio sulla testa.

"Papà... non si sente bene..." rispose Victoria, con il volto premuto contro la sua spalla. Michele non disse nulla, ma la strinse più forte a sé.

"Vicky, lascia andare lo zio così può andare da papà Will" sussurrò Bianca, allontanandola delicatamente dall'Arcangelo, portandola in cucina. Michele, invece, si avviò verso la stanza patronale, aprendo piano la porta socchiusa. Al suo interno vi erano tre perone: Raffaele era in piedi di fianco al letto con le mani avvolte da una tenue luce verde, Nico seduto sul letto di fianco al marito, steso al suo fianco sotto un innumerevole strato di coperte. Sentendo il rumore della porta aperta tre paia di occhi si puntarono su Michele e l'angelo trattenne il respiro alla vista di Will: era invecchiato, su questo non c'era dubbio, ma la pelle del viso era tirata sulle ossa sporgenti, pallida e rugosa. Secondo i suoi calcoli doveva avere circa sui sessant'anni, ma lì, su quel letto, ne dimostrava venti in più. I capelli erano radi e bianchi, ma gli occhi azzurri erano ancora vispi e pieni di vita come quando era giovane.

Nico, al suo fianco, accarezzava con dolcezza il viso dell'umano che gli aveva rubato il cuore e che, ne era certo, alla fine glielo avrebbe spezzato. Michele capì che era devastato da uno sguardo: gli occhi, spenti e addolorati, erano dorati e non neri.

"Ciao Michele" Will sembrava essere quello più calmo in quella stanza e accolse il nuovo arrivato con un sorriso "Ti stavamo aspettando"

"Ciao William" l'Arcangelo rimase interdetto da quell'accoglienza. Non sapeva cosa dire, cosa fare in quella situazione. Sapeva che William si era ammalato l'anno precedente: una giorno non si era sentito bene e, dopo una corsa all'ospedale, avevano scoperto che aveva un tumore. Da lì era cominciato un calvario per loro: avevano fatto di tutto per curarlo, ma le terapie umane non avevano avuto molto successo. I dottori avevano detto che il tumore si era espanso talmente tanto che aveva intaccato anche altri organi, arrendendosi al fatto che ormai non era più curabile. Nico era rimasto devastato dalla notizia, come Will e Victoria, ma non si era dato per vinto: aveva chiamato Raffaele e lo aveva supplicato di aiutarlo. L'Arcangelo della Guarigione aveva fatto il possibile e aveva rallentato per alcuni mesi la crescita del malanno, ma era solo una soluzione temporanea. Come a voler confermare quella tesi il tumore era tornato quello stesso mese più forte di prima, facendo aggravare maggiormente le condizioni di Will.

Unforgettable love (Luchele)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora