Capitolo 12

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Michele era volato via subito dopo la Caduta degli angeli ribelli per stare un po' da solo. Gabriele, Raffaele e Samael avevano provato a consolarlo e a parlagli, ma tutte le volte lui si chiudeva in un doloroso silenzio e agli Arcangeli non rimaneva altro da fare che volare via. A loro faceva male vedere Michele in quello stato, ma ormai non sapevano più cosa inventarsi per cercare di far stare meglio l'Arcangelo. Avevano imparato che le ferite del cuore erano le più dolorose dalle quali guarire e nemmeno la magia di Raffaele poteva qualcosa.

Ciononostante, Michele non era il solo angelo triste per la Caduta. Molti angeli avevano perso la voglia di cantare o di allenarsi e si nascondevano per piangere, altri cercavano di farsi forza ma i loro occhi erano tristi e spenti. Persino la Sua luce dorata, solitamente forte e accecante, ora era un fievole bagliore appena percepibile.

I troni degli Arcangeli e quello di Lucifero erano rimasti vuoti e freddi, era passato molto tempo dall'ultima volta che si erano radunati tutti per cantare le Sue Lodi. L'intero Paradiso sembrava rattristarsi per la perdita digli angeli ribelli.

Michele camminò lentamente tra i fitti alberi della Radura, le ali ripiegate dietro la schiena che sfioravano terra. Era la prima volta dopo tanto che vi rimetteva piede, il tempo dopo la Caduta era passato lento e inesorabile e il dolore non si era placato. Camminò piano sotto le alte fronde degli alberi, sentendole frusciare leggermente tra loro. Arrivò al piccolo specchio d'acqua al centro della Radura, trovandola immutata dall'ultima volta, come se gli avvenimenti successi non ne avessero intaccato la bellezza.

Si inginocchiò sulle rive della Fonte immergendo le dita nell'acqua cristallina, increspandola leggermente. Ricordava quando era andato lì dopo l'allenamento e aveva intravisto l'ala di Lucifero, che si era malamente nascosto dietro ad un albero per osservarlo. Aveva riconosciuto subito quelle piume violette e aveva sorriso divertito prima di volare via, chiedendosi quale motivo potesse avere l'angelo per spiarlo invece che parlandogli normalmente.

Aveva poi incontrato il suo sguardo, alle Lodi: quegli occhi viola lo avevano incantato fin da subito. Erano occhi così particolari, così unici che non era riuscito a distogliere lo sguardo per quanto ci provasse. Eppure si sentiva vulnerabile, come se gli occhi di Lucifero potessero leggergli l'anima e carpire ogni suo segreto.

Ricordò le loro innumerevoli visite alla Fonte, ma più di tutte ricordava la sorpresa che Lucifero gli aveva fatto e il loro primo bacio. Aveva reso, se possibile, ancora più magica la Radura con quelle scintillanti sfere di luce divina e, quando la aveva abbracciato e avevano volato sopra lo specchio d'acqua, gli sembrò di essere in un sogno. Aveva provato la strana e meravigliosa sensazione di volare senza però battere le ali, stringendosi però al corpo di Lucifero e sembrava fosse stato creato per combaciare alla perfezione con in suo.

E poi il bacio. Michele ripensava ancora con affetto al loro primo bacio, così magico ed indimenticabile. Le labbra di Lucifero erano state così delicate all'inizio, come se avesse avuto paura che, con una pressione leggermente più forte, Michele si sarebbe potuto spezzare. L'Arcangelo, però, aveva voluto di più, voleva sentire le labbra dell'angelo con più passione e Lucifero non si era di certo fatto pregare.

Quel bacio aveva fatto scattare una scintilla in Michele, che mano a mano si era trasformata in un fuoco intenso che partiva dal suo petto fino a propagarsi in tutto il suo corpo. Avvertiva il potere di quella fiamma tanto bella quanto pericolosa che lo incendiava ogni volta che baciava Lucifero.

L'Arcangelo si passò le dita sulle labbra, sentendo ancora il fantasma del sapore e della consistenza della bocca dell'angelo caduto. Gli occhi di Michele si abbassarono sull'acqua della fonte e, con un gesto di rabbia, la ritrasse per poi riabbassarla con forza, creando una serie di schizzi sulla superfice. Sospirò tristemente mentre altri ricordi gli tornavano lentamente in mente, uno più doloroso del precedente.

Unforgettable love (Luchele)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora